Warren Buffet: I diversi strumenti utilizzati dalla speculazione
finanziaria sono nient’altro che “armi di distruzione di massa”.
LE PAROLE VINCENTI: Rigore,
equità e crescita, come saltinbanchi
gioiosi abbiamo accettato la cura montiana sperando (ingenuamente, unica nostra
colpa!) nella uscita dal tunnel della crisi; dopo un anno, di equità e crescita ( -2,4% del Pil) non se
n’è visto nulla, di rigore tantissimo pensiamo ai pesantissimi tagli alla
sanità , alla scuola (ma vengono concessi 223 milioni alle scuole private), all’
aumento dell’Iva di un punto percentuale e ai 2,miliardi e 700milioni
stanziati per le grandi opere.
Ma non è finita qui, la legge di stabilità (con 373 sì e 67
no e 15 astenuti)ha finanziato, per il 2013, ben 13 miliardi (non più 12, quelli ricavati dai raid della GdF ) per i
famosi caccia(tor)bombardieri F35, mentre nessuna legge si profila a favore dei
cittadini, come quelle ipocritamente vagheggiate sulla trasparenza per le
commissioni bancarie o le agevolazioni sui mutui, al contrario a sostegno delle
banche si trovano velocemente ben 4 miliardi per salvare il Monte dei Paschi di
Siena. A proposito di grandi opere quest’anno per la tratta Torino –Lione viene
scovato un ulteriore finanziamento di 2 miliardi e 25 milioni , in pratica 150
milioni all’anno sino al 2029. Anche i Comuni vengono privilegiati, da un lato
si tolgono i finanziamenti per il welfare ma con l’altra mano gli si regalano
per esempio la TARES ,
che partirà dal mese di aprile in sostituzione della TARSU con relativo
aggravio economico, e la riconferma dell’IMU,
con la clausola per i comuni di poter aumentare ulteriormente l’aliquota sino ad un
tetto massimo di 1,06%; senza parlare dell’ ignominioso azzeramento del fondo di sostegno
per l’affitto, destinata alle fasce più deboli della popolazione, che si scopre
tra le pieghe nascoste del passaggio tra una Camera e l’altra.
Con questi scenari non resta che pensare che per qualcuno siamo destinati alla rottamazione, altro che equità
, diventare inessenziali e consumatori superflui, schiavi di debiti insolubili,
ridotti a pensare solo alla sopravvivenza, questo è nei progetti di un potere che
utilizza menti fredde e mediocri per istallare nell’Europa mediterranea una
dittatura non più classica , come quella giacobina o del proletariato tanto per
intenderci, ma “indiretta”, figurata come “salvezza” che per il nostro “bene” sospende
ogni forma di democrazia e, dopo, fatte le necessarie “riforme”e riavviato lo
sviluppo capitalistico, il popolo sarà libero. Un popolo a cui si fa credere alle tesi diffuse dai governi occidentali che
la crisi attuale è solo una crisi di debito, quindi in teoria risolvibile; non
è nel loro interesse informare il cittadino semplice che stiamo vivendo
un’epocale fase di transizione , che non è una crisi del capitalismo ciò che ci
sta strangolando , ma la sua metamorfosi che già dal 1971 (Nixon) aveva preso
forma, senza che noi ce ne accorgessimo(!) e come ogni fase di passaggio da un
ciclo capitalistico all’altro viene accompagnato sempre e ineluttabilmente da massacri sociali.
I potenti e i loro derivati, nel loro
delirio di onnipotenza, sono arrivati al
punto di non nascondere più le loro strategie, lo testimoniano le parole del premier
Monti, in perfetta sintonia con Napolitano, a Melfi pochi giorni fa, “l’agenda
della prossima legislatura non è mia, ma è stata “fissata” da Europa e mercati”.
Sanno che all’Italia del miracolo economico, che aveva conquistato un posto di
potenza industriale, non resta che un ruolo secondario, definito dal potere dei
banchieri e da ciò che resta della grande industria, loro, i governi tecnici subalterni, intanto si
sentono forti e al sicuro contro ogni sollevazione, perché spalleggiati da caste politiche
delegittimate, da sindacati che sollecitano la concertazione e una sinistra
piagnona che cerca ogni forma di collaborazione pur di rimanere a galla.
Né dobbiamo lasciarci ingannare dall’ansia compulsiva
votaiola che accompagna le elezioni politiche, avranno ben poco effetto, sia sotto forma di novità che di antico rassicurante ismo, registreranno solo una fase di transizione intermittente a cui seguirà la grande
dittatura finanziaria globale occidentale che ha svuotato di senso tutte le
categorie a cui siamo così tenacemente attaccati. Questo è il piano, uno
scompiglio sociale , voluto e teleguidato che si abbatterà sugli
esclusi, disoccupati, precari, piccoli borghesi gettati sul lastrico, un
universo di oppressi all’interno del quale, però, potrebbe annidarsi l’imprevisto seme che saprà
rimettere in discussione tutto; magari rifacendosi a qualcosa di antico "a vecchie ispirazioni, magari solidaristiche, magari comunitarie".
adele dentice
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