domenica 4 settembre 2011

Nella Puglia dei tanti sprechi


Nella Puglia dei tanti sprechi , così vantata da Vendola, ciò di cui ci si può concretamente “vantare” sono gli ingenti debiti nel campo della Sanità, sembra evidentemente che il Governatore della Regione Puglia, distratto da altro, non ha posto la dovuta attenzione alle parole dell’assessore al bilancio Pelillo, grande sostenitore anche lui del San Raffaele aTaranto, quando il 12 marzo scorso (Corriere della sera) affermava” la politica’ (e cioè, lui ed i suoi colleghi di Giunta) ha perso il controllo del bilancio regionale” Selo dice lui
Talmente profondo è l’abisso del deficit che l’amministrazione è stata indotta ad abrogare i comma 1 e 2 dell’art. 13 della legge regionale di bilancio 2011 (L.R. 19/2010).che prevedono l’abolizione dell’esenzione ticket per visite specialistiche anche per gli ultrasessantacinquenni e per i bambini piccoli, questo per onorare l’impegno assunto con il Governo al fine di rispettare il Piano di rientro 2010-2012. Il giro di vite prosegue con la chiusura degli ospedali , alcuni sostituiti da Punti di Primo Intervento territoriale, poi chiusi dal 31 agosto scorso come è accaduto per Mola, Polignano , Ruvo di Puglia, Alberobello, Grumo Appula . Così in nome della razionalizzazione e della necessità di fermare gli sprechi e le irregolarità parecchie decine di migliaia di persone sono state private di presidi sanitari serali e notturni, il che si potrebbe pure accettare se non incombesse l’ombra di quel pasticciaccio dell’ospedale San Raffaele con 120 Milioni di euro impegnati , per ora 60 bloccati dalla Bancaintesa gli altri 60 verranno elargiti in seguito . Magari con tutti quei soldi si sarebbe potuto pensare alla modernizzazione delle strutture già esistenti sparse per la Puglia ,ipotesi questa che non ha trovato riscontro nella volontà degli alti vertici della Regione, che con molta determinazione hanno portato avanti il progetto San Raffaele giustificando la necessità di un polo di eccellenza nella martoriata Taranto. Una città questa già dotata di due ospedali pubblici il Moscati e il Santa Annunziata che verranno presto chiusi, cedendo , senza gara d’appalto, la realizzazione del progetto alla fondazione milanese San Raffaele del Mediterraneo, il cui patrimonio risulta negativo “le passività ammontano a 1,476 milioni di cui 431 legati a leasing factoring e garanzie concesse” ( Deloitte Consulting). Su questo punto il presidente della regione Puglia, durante la conferenza stampa del 1 agosto 2011( da sottolineare l’assenza dell’assessore alla sanità Tommaso Fiore), ha “assicurato” che “…si continuerà nell’investimento di 200 milioni per garantire a Taranto un ospedale pubblico di alto livello e, ovviamente, cambierà la natura della Fondazione pugliese” contraddicendo quanto affermato pochi mesi prima, esattamente il 24 aprile 2011 “Se l’esperienza del San Raffaele dopo tre anni di sperimentazione dovesse essere fallimentare Regione e Asl si riapproprieranno di tutto” .

Il caos silenzioso che avvolge l’intera vicenda , ci interessa per varie ragioni sia per via della destinazione dei fondi europei concentrati solo sul centro sanitario di eccellenza a Taranto sia per l’enorme deficit che pagheremo in termini di tasse e di perdita di risorse umane (a luglio 51 dirigenti sanitari sono stati licenziati) e strutturale , una scure che si abbatte anche sul privato con una riduzione del 5% prevista dal Dief 2010 col doppio rischio di appesantire ulteriormente i livelli di mobilità passiva qunatificati in 130 milioni annui e comprimere i livelli occupazionali presso strutture inevitabilmente destinate a chiudere a fronte di risorse insufficienti .
Soprattutto da tener d’occhio la data del 15 settembre quando verrà consegnata la proposta concordata alla Prefettura di Milano per scongiurare il fallimento , voluta da Renato Botti già presidente del San Raffaele e ora socio della Regione Puglia, nonchè consigliere di amministrazione di Molmed spa, la cui maggioranza delle azioni, 23%, è detenuta da Luigi Berlusconi, figlio di Silvio Berlusconi mentre Science Park Raf spa, di proprietà della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor ,possiede il 21,1%) , consulente esterno dela fondazione fortemente voluto con l'entrata in scena del Vaticano il 26 luglio 2011 tramite la Banca IOR
Notizie queste che in tempi di prosperità , anche se apparente, non fanno molta presa sulle persone , ma le cose cambiano quando da certi intrecci sono colpite le proprie tasche a favore di altre , così si scopre che non è solo Il San Raffaele il problema Puglia ,perché mentre si chiudono gli ospedali, le politiche agricole precipitano nel baratro ci sono settori che vengono tutelati come quello dello spettacolo, all’Apulia Film Commission società della Regione Puglia, per esempio,sono stati affidati un milione trecentomila euro , si licenziano medici e si precarizza il comparto sanitario , ma non è dato sapere né il rendiconto del Bifest nè l’indennità economica del direttore artistico Felice Laudadio,a meno che non collabori gratuitamente, di certo si sa che i vertici di queste due società sono in trasferta al festival di Venezia 2011 a spese di chi? , e poi siamo pieni di festival e di eventi dal Wawe festival a Lecce al Puglia sounds , Puglia events ecc d'altronde il cinema la musica sono soggetti parapolitici che hanno presa sui giovani e sulle persone , come ci insegna da anni il concertone del primo maggio dove la politica la fanno le canzoni, quindi ottimo investimento per la moltiplicazione dei consensi ,intanto le aziende chiudono , le malattie dovute all’insalubrità del’aria aumentano, ampie aree della regione sono deturpate dai mega impianti eolici e fotovoltaici , l’Ilva continua spruzzare veleno che inquina l’Europa e né il presidente nè la giunta hanno variato e tagliato i vitalizi e gli emolumenti dei vari consiglieri regionali e assessori, né le spese collaterali dalle auto blu ai vari rimborsi benzina rimane la sede della foresteria in via Barberini a Roma , le autostrade gratuite, le società in house eccetera eccetera

Adele Dentice