giovedì 27 maggio 2010

Freedom Flotilla per Gaza


"Una flotta internazionale di nove navi è in rotta verso Gaza con l'obiettivo di rompere l'assedio e consegnare beni di prima necessità. A bordo ci sono circa diecimila tonellate di merci e ottocento persone provenienti da tutto il mondo. Israele ha manifestato l'intenzione di fermarle con la forza delle armi. La Turchia ha messo la propria bandiera su tutte le imbarcazioni e scorterà il convoglio fino al confine delle acque internazionali.
Sarà dura. Nel convoglio ci siamo anche noi, con Monia Benini e Fernando Rossi del coordinamento nazionale (unici rappresentanti politici italiani), e la giornalista Angela Lano. Grazie al loro contributo, testimonieremo giorno per giorno gli avvenimenti di questa missione."






Seguite la missione su FB e sul sito nazionale del PBC!!!

IMPORTANTE: spargete la voce con tutti, i media italiani non ne stanno parlando!!!

Dall'ultimo bollettino:
"27 maggio 2010, Larnaka, Cipro
Siamo quasi al dunque...Domani mattina dovremo essere pronti molto presto, anche se la fascia oraria prevista per la partenza può dilatarsi fin oltre mezzogiorno. Stasera consegneremo le nostre valigie ad una persona di fiducia qui a Larnaka, incaricata di spedirle in Italia se per qualche motivo non potessimo rientrare a Cipro. Le ultime notizie ufficiali infatti riportano la posizione di Israele che ha deciso di impiegare un reparto speciale della marina per sequestrare le navi e deportare i passeggeri al campo di detenzione di Ashkelon. Ovviamente, queste minacce non fermano la missione internazionale, composta da vari rappresentanti politici ed istituzionali proevnienti da USA, Irlanda, Inghilterra, Svezia, Norvegia, Italia, Russia, Bulgaria, Grecia, Turchia e da circa 10 mila tonnellate di materiali per gli ospedali e per le scuole, oltread alimenti per i bambini, materiali da costruzionee generatori di corrente.
La novità se così la si vuole chiamare è stata un'intervista telefonica che ho rilasciato al corrispondente dell'Ansa ad Atene: dopo aver parlato con me, ha ammesso che avrebbe cercato di inviare la notizia e di farla riprendere. Poi...ha chiesto a me perché nessuno in Italia parla della spedizione!!! Che paradosso: gli addetti all'informazione si domandano perché le notizie non vengono pubblicate o riprese... In ogni caso, nonostante il silenzio o la disinformazione messa in atto nello Stivale, Per il Bene Comune è qui, pronto a partire e a fare la sua parte per Gaza e per la Palestina.
Con la speranza di riuscire a inviare brevi aggiornamenti anche via satellitare dalla nave, invio a nome mio e di Fernando Rossi un caro saluto a tutti quanti ci stanno seguendo.
Monia Benini"
Al Jazeera trasmetterà sulla missione in diretta questa sera alle 23.00, anche in web streaming.

lunedì 17 maggio 2010

19 maggio: Conferenza Stampa Petizione Lavoro


Mercoledì 19 maggio ore 15,00 Conferenza Stampa della lista civica nazionale Per il Bene Comune presso l'auditorium di Controradio in via Latilla n.13 Bari, per la presentazione della petizione nazionale “Lavoro? Ci metto la firma!” sul cosiddetto collegato lavoro del governo.

Il 20 maggio 2010 ricorre il quarantesimo anniversario dell’approvazione dello Statuto dei Lavoratori e inizia il suo funerale con il doppio attacco da destra con il “collegato lavoro“ Ddl 1167-bis e da sinistra con la poco conosciuta proposta di fatto di Bersani-Ichino del PD che prevede il contratto unico di inserimento triennale con libertà di licenziamento e apertura alla totale precarietà. Con questi provvedimenti i diritti salariali e sindacali sono considerati reperti archeologici a fronte della moderna flessibilità tanto decantata da D’Alema.

Mai la classe lavoratrice è stata sottoposta ad attacchi tanto gravi! Con la scusa della crisi stanno facendo piazza pulita dei diritti salariali e normativi e della democrazia.
Con questa petizione vogliamo fermare gli attacchi al diritto costituzionale al lavoro e dare un segnale forte all’elite dominante e alle finte opposizioni che hanno consegnato i lavoratori al padronato:

QUESTA VOLTA GLI ITALIANI NON POSSONO NON SAPERE!

Alle ore 18, 30 è prevista l’assemblea regionale del PBC presso il bar Melo in via Melo (vicinanze stazione FS), aperta anche ai cittadini.

Salento, terra di inquinamento

La favola di una terra, aria e mare incontaminato è finita? Sembra proprio di si.
Nel Salento si registra un tasso di malattie oncologiche e morti per tumori pari a quello dei territori più industrializzati ed inquinati d'Europa, come l'Inghilterra o la zona di Milano. Con una differenza: in quelle zone il tasso di malattie è in diminuzione, mentre nel Salento è in aumento.
Tra le cause c'è l'inquinamento da diossina sprigionata dalle centrali a carbone di Cerano, dalle centrali Enichem di Brindisi, dall'Italsider di Taranto, dal sansificio Copersalento di Maglie e dalle decine di stabilimenti che hanno impregnato l'aria e la terra di sostanze tossiche e nocive.
I prodotti agricoli sono avvelenati ed interi allevamenti di bestiame risultano intossicati al punto da doverli abbattere.
L'uso massiccio di pesticidi, il traffico dei rifiuti tossici, le lavorazioni di fabbriche da sfruttamento,come i calzaturifici, fanno il resto.
Nel mare scaricano fogne, liquami e rifiuti chimici. Molti tratti di costa sono stati vietati alla balneazione, in altri si contraggono malattie anche infettive.
In pochi decenni le aree urbanizzate sono triplicate con insediamenti speculativi, quali falsi stabilimenti, villaggi turistici, cave di estrazione, case e ville abusive.
Le campagne e le colture sono saccheggiate, si estirpano alberi di olivo secolari ed opere in pietra a secco per venderli su mercati anche esteri: si impiantano pale eoliche ed antenne telefoniche con un impressionante inquinamento elettromagnetico; si estirpano vigneti per fare posto a pannelli fotovoltaici; si costruiscono inutili strade e superstrade su un territorio con la percentuale più stradalizzata. Il paesaggio è deturpato.
E per finire ora vogliono costruire nuove centrali termiche, discariche, sansifici, superstrade, rigassificatori, centrali nucleari.

Davide Falsanisi

sabato 1 maggio 2010

1° Maggio: quando le riforme le fa l'opposizione!


I tre sindacati confederali insieme per inerzia al concertone, per festeggiare la giornata del Lavoro; intanto si profila, non più all’orizzonte ma molto vicina, la giornata lavorativa di 13 ore e la settimana di 60 ore e i giornali, al servizio del padronato, diramano la falsa notizia dell’accoglimento delle modifiche richieste dal Capo dello Stato alla 1167.
I sindacati “commentano“, con toni diversi a seconda degli schieramenti, non possono fare altro!
D’altronde c’è una crisi in atto e bisogna drasticamente diminuire i costi mediante riduzione del personale e abbassamento delle qualifiche richieste, ma si tace dell’ attacco al welfare che permette lo smantellamento di pezzi di Stato ,affidati a privati (l’ultima il Decreto Biondi) o alle cooperative sociali, che rappresentano un peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori.
Si critica il servizio pubblico, senza far nulla per debellarne le inefficienze, i baroni universitari , la malasanità, la scuola secondaria ancora ferma a una struttura anacronistica , ma nessuno ha messo in discussione la logica aziendale-mercantile riprodotta, per esempio, nelle cooperative ed, anzi, in esse accentuata dal carattere mistificante del “lavorare senza un padrone". Così in nome della crisi si sono accentuati i meccanismi di deregolamentazione e di precarizzazione attuati per ribassare il costo dei servizi che si sono tradotti nell’aumento smisurato della ricattabilità e di conseguenza nell’abbassamento dei salari e nell’intensificazione dei ritmi lavorativi e della flessibilità in generale.
Ma oggi è il 1 maggio e tutti festeggeremo insieme e appassionatamente il Lavoro e i Lavoratori (privilegi) , anche il partito Confindustriale per eccellenza il PD, promotore del Contratto Unico di Ingresso (Ddl 2000) , nuovo strumento di oppressione nelle mani del datore di lavoro che può , con una piccola penale , licenziare prima dei 3 anni, sospendendo di fatto l’art. 18, o “cittadella fortificata”, (il diritto alla reintegrazione).

Fino ad ora il rischio serio che correva datore di lavoro, in caso di successione di contratti a termine di volta in volta rinnovati, era di vedersi costretto a garantire il posto a tempo indeterminato al dipendente che si rivolgeva al Tribunale, ottenendone giustizia. Con il C.U.I. il problema non si pone: alla scadenza del terzo anno, o anche prima secondo la sua convenienza, l’azienda si può sbarazzare del dipendente in cambio di una modesta somma di denaro . Le ragioni (?) di questa proposta “complice” del partito erede del PCI, sono chiarite nella relazione di accompagnamento al decreto:
"Una quantità crescente di lavoratori sta invecchiando all’interno di schemi contrattuali che, se nelle intenzioni dei loro proponenti dovevano funzionare come strumenti inclusivi, di incentivazione e accompagnamento verso il lavoro stabile e regolare, si sono trasformati – anche a causa di concorrenti fattori di crisi del sistema produttivo nazionale – in recinti e barriere invalicabili, percepiti e sofferti dalle persone come un’esclusione dalla “cittadella fortificata” in cui i diritti e le tutele dei lavoratori hanno piena cittadinanza. (relazione di accompagnamento!) "
E’ chiaro no? Poichè non tutti godono degli stessi diritti, meglio eliminarli.


Adele Dentice