martedì 8 ottobre 2013

sistema Puglia: sprechi sanitari e politici incoscienti

Quando ci si avvicina per necessità a una qualsiasi struttura ospedaliera in Puglia il primo pensiero che viene in mente  è di dover confrontarsi con la desertificazione sanitaria causata sicuramente dal disastro politico, senza però sottovalutare  la leggerezza con cui le istituzioni hanno fronteggiato negli anni il processo corruttivo sostenuto da  una mentalità diffusa di tolleranza agli intrallazzi. Eppure non più di un anno fa, dopo i mega scandali, ormai sopiti e rientrati, eravamo stati rassicurati dalle parole speranzose del Governatore della Regione Puglia e dell'assessore Attolini:
In tutte le città  -  ha detto Vendola nel 2012 -  noi dobbiamo continuare a implementare la rete dei servizi socio-assistenziali territoriali. I vecchi piccoli ospedali si stanno trasformando in contenitori di servizi nei confronti dei cittadini, in luoghi utili per diventare case della salute, in poliambulatori e consultori. Oggi, invece, presentiamo con un finanziamento previsto di 522 milioni di euro cinque nuovi ospedali, che insieme all'ospedale della Murgia e insieme a tutte le strutture che stanno sorgendo da una importante attività, che è anche attività edilizia, definiscono una rete ospedaliera evoluta, moderna e di grande qualità". 
“Noi - ha spiegato Attolini - avevamo un ospedale ogni 2,5 comuni, con un tasso di ospedalizzazione tra i più alti d'Italia e una percentuale di ricoveri inappropriati: nel 2010 era del49%. Su 102 ospedali, solo 11 coprivano il 50% del totale dei ricoveri. E i 19 ospedali riconvertiti garantivano solo il 3% dell'offerta". Attolini ha infine ricordato che, "con la chiusura della prima fase del Piano di rientro e il taglio di 1.400 posti letto, si sono ridotti del 13% i ricoveri inappropriati e il tasso di ospedalizzazione è sceso a 200 da 218, rispetto a quello medio nazionale che è dei 180".
Queste sono state le conferme forniteci nel 2012, allo stato attuale,però la rete dei servizi socio-assistenziali sembra essere divenuta inesistente, non solo  ma dei piccoli ospedaletti , che sprecavano denaro pubblico, per cui andavano trasformati in luoghi utili per la salute dei cittadini e poliambulatori, non se ne vede l’ombra. Anzi  l’unica certezza sono le disumane distanze tra un centro ospedaliero e l’altro per cui un incidente o un malore, che potrebbe sopravvenire in piena estate in una strada ad alto scorrimento come la 16 bis , vedrebbe e vede il malcapitato costretto a vagare per chilometri e spesso rimanere bloccato nell’ intasatissimo traffico costiero prima di poter sperare di  giungere in un qualsiasi pronto soccorso della zona a Bari o a Carbonara (parliamo di un raggio di oltre 40 chilometri), con il rischio serio di vedere compromessa non solo la sua salute ma la propria vita.
E’ sotto gli occhi di tutti la caduta libera nei servizi sanitari pugliesi, che sicuramente ci pone agli ultimi posti nel mondo,  e non è un caso che giornali e tv ne cominciano a parlare  ma sembra che  nessuno, per lo meno pochissimi, parli delle spese per gli investimenti strutturali  su ospedali che vengono poi chiusi tipo Triggiano, Mola, Putignano, Gioia del Colle, Monopoli.
Oppure Ospedali non terminati come quello della Murgia iniziato anni 90 (Previsti 60 miliardi di lire). Attualmente si parla di 200 milioni di euro compresi  i 25 milioni per gli arredi. Senza parlare poi dei cantieri infiniti del Di Venere con finanziamenti di 52 milioni di euro e il Policlinico di Bari, erano fondi europei previsti dall’accordo di programma del 2004 che prevedeva per la Puglia  la realizzazione di 41 interventi prioritari per la riqualificazione della rete ospedaliera  e territoriale, fondi che andavano necessariamente “appaltati”, e manco a dirlo tra i 41 interventi c’è anche il Di Venere che si ritrova così straordinarie  sale chirurgiche di ultima generazione e ambienti alla moda  vuoti !
Non sembra nemmeno un problema l’ingolfamento delle grandi strutture ospedaliere dellelunghe attese che impone la burocrazia e l’interesse di quei politici che portano avanti azioni di risposta veicolate sembra più a un proprio tornaconto elettorale, che a porre freno alla dissennata politica sanitaria di questo sventurato territorio.
Sempre sull’onda del risparmio e delle promesse mancate ci si dimentica di informare i cittadini che non ci sono soldi per l'assistenza domiciliare e fisioterapia per via dei  tagli alle prestazionie  dei milioni euro tolti alla ASL Ba 4, per la stessa ragione  non ci sono soldi per il 118 con mancata stabilizzazione del personale, assenza elisoccorso con pagliacciata della collocazione degli elicotteri a Foggia ed una pista su Asclepios non utilizzabile per grosse macchine, oltre all’abolizione delle piste nel Di Venere e S.Paolo (Bari). Va ricordato che la Puglia è una regione lunghissima per cui un intervento urgente che richiede l'utilizzo di un elicottero a Santa Maria di Leuca (estrema punta della regione) può diventare superfluo.
Sarebbero queste ultime indispensabili per gli interventi di pronto soccorso lì dove i punti di primo intervento sono inefficienti, dal momento che la decisione della Asl ha ridotto l’orario al solo turno diurno in aperta contraddizione con il  B.U.R.P n.6 del 12 Gennaio 2010 che si rifà all'art. 94 del prefato ACN prevede al comma 1 che l'attività del servizio 118 si esplica nell'arco delle 24 ore.
A rigor di logica si deduce che  la Asl Bari non può chiudere nelle ore notturne perchè tale compito spetta alla Regione e soprattutto perchè il 118 opera h 24.
Alle domande infuocate di operatori sanitari e semplici cittadini le giustificazioni sfiorano il ridicolo  surreale, se non ci fossero di mezzo vite umane “a Mola di Bari, è stato risposto, così come a Polignano o a Ruvo di Puglia ecc,  la notte ci sono pochi accessi!!!”
Se  in estate questi comuni veleggiano sull'ordine dei 60.000 abitanti e più... come può una regione che si vuol porre all'avanguardia garantire un efficace servizio di tutela sanitaria con questi numeri? e dove sono i poliambulatori territoriali? e lo snellimento dei ricoveri inappropriati come si si combinano con le  lunghissime file nei pronto soccorso, con la disperazione degli ammalati e dei familiari e con i pochissimi che denunciano, e i molti  stanchi o speranzosi che "almeno noi speriamo di cavarcela?"
di Adele Dentice

martedì 11 giugno 2013

L'hospitium Sancti Nicolai


L'hospitium Sancti Nicolai

Ospitava gratuitamente pellegrini  e i malati, quelli poveri, questo accadeva in una Bari “inospitale”  nel Medioevo, ora dopo svariati secoli e da un centinaio di anni a destinazione  scuola, si trasforma piano piano in una parte del museo che accoglierà l’altare restaurato di San Nicola (oltre 200.000 euro donati da un signore russo!) . Al Fortino, il sindaco di Bari circondato dai noti volti  della elegante sinistra moderata cittadina, dall’immancabile codazzo della stampa ufficiale, assessori, amici e compiacenti oppositori ha aperto un dibattito sulla questione San Nicola ovviamente senza nessun cittadino comune barese, a cui sembra che dell’altare di San Nicola non importi nulla, ma si sa il cittadino barese per eccellenza  è tendenzialmente incolto e amante del buon cibo, quindi spesso rimane insensibile alle grandi manifestazioni culturali e all’ipotesi di un eventuale prestigioso museo nicolaiano al posto di una decadente, abbandonata e ricca di topi ( a detta del direttore del museo nicolaiano), oltre che inefficace, scuoletta di periferia nel centro della città storica (secondo Il sindaco). Ovviamente, le previste  timide rivalse di qualche maestra della Piccinni  accompagnate dai  soliti parolai di turno che col cuore in mano decantano la bontà e l’allegria e l’ingenuità dei bimbi barivecchiani, ormai specie rara e ricercata dal momento che gli originari o sono morti o stanno trascorrendo  vacanze obbligate in qualche casa circondariale oppure si sono dispersi nelle numerosissime periferie anonime di questa accogliente città. Promesse e garanzie di cultura, che è l’anima… del “commercio”, poiché la storia come la cultura ha valore se vi è una ricaduta in termini economici o di credenziali politiche, se no a che serve e sotto  la lente d’ingrandimento  e senza ironia riappaiono  le affermazioni del 22 novembre 2004, quando il neo eletto sindaco affermò durante il Consiglio Comunale che “bisognerà aprire spazia chi fa cultura e arte , valorizzando il patrimonio culturale locale nella sua storica molteplicità , valorizzando grandi complessi esistenti attraverso la regolare organizzazione in essi di iniziative culturali di primo rilievo “
Ingenuamente pensammo a contenitori come i teatri, sbagliammo poiché evidentemente ci si riferiva ad altri contenitori come appunto la scuola inservibile, con l’unica eccezione del più grande fallimento della politica degli ultimi anni il Petruzzelli e la sua Fondazione lirico-sinfonica, commissariata dopo l’addio del sindaco Michele Emiliano per lo scandalo assunzioni e buco di bilancio (2 milioni di euro di perdite nel 2011, poi 63mila euro di attivo nel preconsuntivo 2012), chepur di incassare soldi, ha aperto le porte a tutti, da Baglioni al Congresso nazionale degli avvocati. Certo se la vita culturale di una città si misura dai teatri e dalla conoscenza,noi baresi siamo messi proprio male! il  Margherita in stand-by per lo scontro tra Comune e Regione sul suo destino (un centro per l’arte per il primo, “solo” teatro per il secondo); il Kursaal Santa Lucia, dopo essere stato bloccato dal 2007 dal susseguirsi di  ricorsi ,  la Regione che l’ha preso sottocosto a poco più di 2 milioni (diritto di prelazione, ma 4,5 euro in meno dell’offerta di Stefano Zorzi). Poi c’è il teatro più antico prestigioso Piccinni chiuso per restauro fino al 2015, la casa editrice  Laterza che,  dopo  117 anni  di prestigiosa attività, ha dovuto  cedere l’ingresso principale della libreria,  aperto nel 1963 su via Sparano, il cuore della città, a Prada.  Senza poi parlare del declassamento operato dagli scandali universitari da “parentopoli” nella facoltà di Economia feudo delle famiglie Massari, Tatarano e Girone; ai test d’ingresso truccati a Medicina con 3 condanne e 33 patteggiamenti, sino alla docente di Scienze delle finanze e promotrice finanziaria che è scappata con quasi 20 milioni di euro in tasca e, per i pm baresi, li avrebbe raccolti tra clienti-risparmiatori per investirli su titoli falsi, ma queste sono altri fatti,  per fortuna c’è l’altare gigantesco di San Nicola a proteggerci un enorme mausoleo alto 4 metri e largo e lungo altrettanto, che non è un’opera di maquillage superficiale e distruttivo ma “un presupposto di equità sociale, una potenzialità di scambio culturale e di sviluppo economico”; già,… ma per chi?

sabato 25 maggio 2013

Vecchi Vizi e Pubbliche Virtù (I Parte)

 VECCHI VIZI E PUBBLICHE VIRTU’ (I parte)

Per l'amore dei nostri figli le energie rinnovabili sono importanti è un business che può vivere per sempre. Sembra un insegnamento salvifico-ambientalista, invece a parlare è un imprenditore indagato dalla procura anti-mafia di Palermo che dialoga con  il boss Vincenzo Funari. Una visione missionaria che tutela gli imprenditori del settore  e il megagiro d’affari, decisamente superiore a quello della droga (ex ministro Clini), e privilegi  connessi, che in questa fase di profonda crisi, non solo non sono stati azzerati ma addirittura sono stati rimpolpati da altri incentivi sino a tutto il 2015 per una durata di 15/20 anni, si parla di un giro di affari di 80 miliardi di euro stanziati dallo Stato  a cui difficilmente faccendieri e imprenditori sapranno rinunciare; sono guadagni sicuri per due decenni senza rischio d’impresa, poiché l’energia è un bene indispensabile e le rinnovabili non hanno nemmeno costi di materie prime. Inoltre essendo queste energie pulite gli imprenditori godono, in molti casi,  anche della benevolenza delle grandi associazioni ambientaliste
Pur senza voler generalizzare ma Dove c’è denaro c’è malavita diceva il pentito della Sacra Corona Unita  brindisina, Ercole Penna , che incastrò il noto imprenditore Tagliente importante informatore dei malavitosi in merito agli appalti locali legati alle rinnovabili; grazie anche alle sue dichiarazioni fu ulteriormente chiarito ciò che noi avevamo intuito in merito ai meccanismi di infiltrazione  della malavita organizzata pugliese  nel tessuto connettivo delle amministrazioni territoriali, in particolare  nel settore eolico e quello del fotovoltaico, il cui  promotore   fu Andrea Bruno che, nel 2005 a Torre Santa Susanna, investi per un vasto parco eolico, poi, da quel 2005 la Puglia divenne la prima regione d’Italia come numero d’impianti eolici e fotovoltaici!! Si tratta ovviamente di eolico industriale e di impianti di grandi dimensioni (…non si é dato nessun sostegno concreto invece ai piccoli impianti per abitazioni e piccole imprese) quelli che realizzati da grandi imprese, hanno saputo giovarsi dei lauti contributi messi a disposizione dal nostro paese che sono i più alti d’Europa (e che gravano sui noi contribuenti).In Italia poi c’è il paradosso dell’eolico che a rigor di logica   è  poco appetibile e remunerativo considerata la scarsa ventosità della sua superficie territoriale,  nonostante ciò, e a dispetto della bassa potenzialità eolica, l’Italia ha visto una forte crescita di impianti. A fine 2011 era al terzo posto in Europa. In particolare, tra 2005 e 2011, la capacità di generare energia dal vento è crescita del 32% l’anno contro il 21% del resto d’Europa gli incentivi e l’entusiasmo per la green economy (Università Cattolica e centro Transcrime di Milano (Stefano Caneppele, Michele Riccardi e Priscilla Standridge 2011) hanno finito con l’aprire le porte alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Lo studio ha analizzato 15 inchieste delle Procure condotte sul binomio criminalità-business energetico, da Avellino a Catanzaro da Trapani a Foggia ed  emerge la capacità di camorra, ‘ndrangheta & c. di entrare in questo mondo, attraverso vari passaggile procedure di autorizzazione, la raccolta di fondi (anche dalle banche), la realizzazione e il controllo degli impianti. Inoltre l’assenza di regole chiare nel campo dei wind farm ha garantito larga discrezionalità ai pubblici ufficiali locali. Solo nella zona del nord della Puglia assistiamo alla selva di oltre 1600 pale eoliche tra Sant'Agata, Accadia, Troia, Foggia, Lucera, Melpignano. Nel 2013 comunque si è passati al sistema delle aste nell’assegnazione degli incentivi indetta dal GSE, che metteva a disposizione 500 MW ma di offerte ne sono arrivate solo per 442 MW e solo per 3 regioni del Sud tra cui la Puglia che supera tuttte con 181MW come si evince dalla tabella stralciata dal sito della GSE
Società
Regione
Provincia
Comune
Potenza di picco
EDP RENEWABLES ITALIA SRL
PUGLIA
TARANTO
LATERZA
14
EDP RENEWABLES ITALIA SRL
PUGLIA
TARANTO
CASTELLANETA
16
GAMESA ENERGIA ITALIA SPA
CALABRIA
COSENZA
MONGRASSANO
16
ELETTRO SANNIO WIND 2 SRL
CALABRIA
CATANZARO
TORRE DI RUGGIERO
10
EDP RENEWABLES ITALIA SRL
BASILICATA
POTENZA
BANZI
10
C&C OPPIDO LUCANO SRL
BASILICATA
POTENZA
OPPIDO LUCANO
20
LATERZA WIND 2 SRL
PUGLIA
TARANTO
LATERZA
12,3
PONTE ALBANITO SRL
PUGLIA
FOGGIA
FOGGIA
27,2
BREATHE ENERGIA IN MOVIMENTO S.R.L.
BASILICATA
POTENZA
MELFI
51
EVENTO CIRO' SRL
CALABRIA
CROTONE
CIRO'
30
ALFA WIND SRL
BASILICATA
POTENZA
MELFI
30
ANDALI ENERGIA
CALABRIA
CATANZARO
ANDALI
36
EOLSIPONTO SRL
PUGLIA
FOGGIA
MANFREDONIA
17,5
FRIEL SAN CANIO SRL
BASILICATA
MATERA
GORGOGLIONE
24
NUOVA ENERGIA SRL
PUGLIA
BARI
GRAVINA IN PUGLIA
72
ENEL GREEN POWER SPA
PUGLIA
BRINDISI
SAN VITO DEI NORMANNI
12
SAVA ENERGIA SRL
PUGLIA
TARANTO
SAVA
10
ERG EOLICA BASILICATA S.R.L.
BASILICATA
POTENZA
PALAZZO SAN GERVASIO
34

 I parte

mercoledì 22 maggio 2013

L'ultimo respiro: la crisi irreversibile del sistema formativo


Si parla di boccata d’ossigeno per la scuola rispetto alla notizia di pochi giorni fa la quale annunciava che la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento che cancella i tagli previsti per un totale di 75 milioni di euro da operare in due anni: il 2014 e il 2015, più che ossigeno direi l’ultimo respiro del morente, la scuola è e continua ad essere la maschera del mercato, lo certifica il decreto non abolito n.72 dell’8 marzo del 2013 che di fatto ha consegnato all’Invalsi il sistema di valutazione e autovalutazione della scuola pubblica, che viene controllata quindi da nuclei esterni. 


Questi nuclei, esterni e misteriosi è bene ribadirlo, saranno incaricati di intervenire direttamente sui percorsi di miglioramento dell’apprendimento e sul funzionamento delle scuole. Viene, con questo atto, persino indebolita la pur discutibilissima legge del 15 marzo 1997 n. 59 (autonomia scolastica)- Capo IV-Art. 21 comma 9 in cui si afferma che "L'autonomia didattica è finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie e del diritto ad apprendere. Va sottolineato inoltre che con l’ approvazione del decreto abbiamo assistito a un vero ricatto infatti la scuola italiana, se non ci fosse stata la ratifica, “non avrebbe più avuto accesso ai fondi europei”, come da impegni assunti nel 2011 dall’Italia con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020 , per consolarci del colpo mortale inferto alla libertà di insegnamento ecco sopraggiungere il contentino del nuovo governo Letta dei 75 milioni distribuiti in due anni, meno di briciole. L’aspetto più velenoso di questo definitivo ultimo attacco alla scuola lo verificheremo sulla nostra pelle, a settembre, quando personale amministrativo, docenti e dirigenti scolastici dovranno render conto del loro operato a un'agenzia esterna (che ha già dato pessima prova) e a genitori trasformati in acquirenti del "prodotto scuola" immesso sul "mercato". Il decreto, infatti, obbliga alla pubblica rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche, che sarà effettuata da un’ agenzia esterna i cui risultati non potranno essere messi in discussione, per cui il ministero, giunto il momento delle iscrizioni, renderà pubblico il presunto valore delle istituzioni scolastiche, in modo che “la diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili”, consenta alle famiglie di scegliere le scuole migliori. E quali saranno le scuole migliori? Secondo i criteri Invalsi quelle che meglio delle altre avranno risposto all'imposizione di test standardizzati che valutano il "merito" a scapito del tempo dedicato alla formazione di coscienze critiche alla fine c’è da chiedersi cosa si vuole realmente misurare realmente con l’Invalsi? Com'è possibile quantificare il livello d’apprendimento di un bambino solo per alcune materie e altre no? Perché fare solo domande chiuse che non permettono allo studente di esprimere la sua capacità di rielaborazione personale, di riflessione, di interpretazione?

giovedì 25 aprile 2013

Democrazia del Pubblico o dei dominati?


Una rappresentanza, quella della nostra politica,  che da venti anni è stata delegittimata grazie al sistema parlamentare porcellum; ma non solo,  credo fortemente che l’origine sia più da ricercare nella trasformazione dei partiti che si sono configurati da tempo come  centri oligarchici slegati da ogni realtà territoriale, sciogliendo quei gradi intermedi ( considerando anche  le associazioni , movimenti di opinione ecc,)  che avrebbero dovuto tutelare ogni deriva dispotica. Nella sua prima formulazione il governo rappresentativo  coincideva  con i partiti di massa fortemente ancorati a blocchi ideologici e in stretto contatto con la base, che direzionava le scelte politiche e le strategie. Un breve periodo, poi si è ceduto alle scelte elitarie
scollegandosi definitivamente dai bisogni del mondo reale che con la crisi ha determinato spinte di dissenso e  il desiderio di “contare” del popolo ormai  espulso dai processi decisionali. Prima o poi l’ esplosione sarebbe avvenuta che sia stato il M5 stelle a cavalcare l’opposizione o altro certo è che si corre  il pericolo di ridursi ad essere una calamita attrattiva degli scontenti facilmente demonizzabile dai media di sistema.

La decadenza della democrazie e dei partiti di massa, ormai centri di potere legati ai grandi poteri finanziari e alle mafie  locali come basi elettorali, ha prodotto  in politica la strategia del marketing (slogan facilmente decodificabili che anticipano i desideri e direzionano la volontà), i monologhi berlusconiani sono stati ben presto superati dalla condivisione reticolare delle informazioni , dalla partecipazione al processo di creazione e trasmissione  del pensiero  con l’effetto immediato  di creare un contatto diretto tra il singolo ed il leader, indebolendo il peso specifico  delle identità collettive, in tal modo  l’eletto diventa un “fiduciario” dei singoli, non più un delegato, rappresentante di una linea politica specifica e definibile. E’ vero che si è venuto affermando un modello di mobilitazione più “calda”,ma  è altrettanto  vero che ci troviamo di fronte ad un elettorato fluido e tendenzialmente infedele che risponde più al tipo di “offerta” momentanea legata all’immagine dei singoli che a una ricompattazione intorno ad un nucleo identificativo politico e sociale. Il pericolo è  l’incremento dell’atomizzazione sociale, che compromette ogni forma di rivendicazione, e la più infida  nascita di  una nuova forma di élite politica, che sa scegliere  le differenze e le divisioni più efficaci e vantaggiose per se stessa, insomma ancora una volta una pseudo democrazia

Sembra sbriciolarsi ogni ipotesi ideale  di attivazione della democrazia, soprattutto nella pratica delle elezioni, già  nell’antica Atene di  Aristotele o per  Rousseau e Montesquieu il sistema di rappresentanza è ben lontano da essere uno strumento democratico,molte più garanzie le offre l’estrazione a sorte che garantisce l’effettiva uguaglianza tra i candidati, affidare alla casualità ciò che un qualsiasi sistema di voto rappresenta un rischio

domenica 14 aprile 2013

I PRIMATI DELLA MORTE


E Bari o meglio Carbonara con il suo Grande Ospedale
Di Venere, è tra i primi posti in classifica
 I numeri dell’ Agenas, Agenzia nazionale per i servizi sanitari , sono impressionanti quando relazionano sui sei ospedali pubblici di grandi dimensioni con un rischio di decesso dei pazienti superiore alla media nazionale, le medagliette sono attribuite all’ospedale civile di Venezia, il San Paolo a Civitavecchia, il San Giovanni Evangelista di Tivoli, il San Paolo a Napoli, il Gravina e San Pietro di Caltagirone e Udite Udite all’ospedale Di Venere di Carbonara – Bari uno dei principali ospedali baresi e pugliesi. In questo ospedale  c'è un reparto nel quale si rischia parecchio,  di morire: neurochirurgia, ridotta ai minimi termini con ginecologia  (punti di riferimento per i pazienti di tutta la Puglia), e fisiopatologia respiratoria e pediatria. Neurochirurgia, reparto unico dell’intera Asl provinciale , prevede interventi delicatissimi ormai ineseguibili a causa dei tagli che il reparto subisce ormai da anni, oltre all’ impressionante degrado strutturale  in cui verte. Non va meglio per Anatomia patologica ormai smantellata con gravi disagi per i pazienti e ritardi nelle consegne dei referti. All’aspetto trasandato dei reparti di questa enorme struttura fa da contraltare  il cantiere aperto a cui è sottoposta  per via di imponenti opere di ristrutturazione Al “Di Venere” infatti sono in corso lavori per 23 milioni di euro, di cui il 35 % erogati dalla Regione e il restante sono fondi europei, con la modifica della viabilità, il risanamento alberghiero dei reparti di degenza, le sale operatorie, nuove di zecca, praticamente  del tutto inutili, dal momento che mancano  gli operatori sanitari e i medici . E allora noi, comuni mortali, quelli cioè che pagano tasse e imposte per godere dei servizi pubblici, ci chiediamo come mai si licenzia il personale di una mega struttura ospedaliera  e si continua a costruire, risanare ristrutturare? Mistero dei fondi europei che corrono sempre lì, nelle solite tasche

lunedì 8 aprile 2013

Quale Futuro?


Mentre a Grosseto si sorteggiano gli stipendi dei precari della scuola, vedi liceo linguistico Rosmini, il Ministero della distruzione scolastica ha  tagliato del 92% , avete letto bene  non ci sono errori , le borse di studio per i più capaci e meritevoli, tradotto in cifre se  nel 2012 sono stati stanziati 175 milioni per le borse di studio, e nonostante tutto  ben 57mila idonei per reddito e merito non hanno ricevuto il beneficio a loro dovuto, nel 2013  si  precipiterà a scarsi 14 milioni , così i capaci e meritevolianche se privi di mezzi, a cui la Costituzione conferisce il diritto a raggiungere  i gradi più alti dell’istruzione potranno tranquillamente starsene a casa poiché sarà impossibile per le famiglie meno abbienti poter mantenere un figlio all’università, a meno che non facciano ricorso al prestito d’onore  all’americana, cioè indebitarsi, con i sentiti ringraziamenti  delle banche e l’irrimediabile aumento della diseguaglianza sociale. Sempre più difficile quindi parlare di diritto allo studio nel nostro Bel Paese e lo mostrano i cali delle immatricolazioni in flessione del 17% dal 2003/2004, come la scarsità di investimenti che vengono stanziati per gli atenei che quest’anno saranno di meno 300milioni di euro portando molti di loro a rischio default e,a cascata, seguiranno i licenziamenti dei precari su cui si reggono gli istituti di ricerca.
.Insomma siamo  partiti anni fa dalla demolizione delle periferie della conoscenza , scuole primarie , a rischio ecc, per arrivare piano piano al collasso del centro della cultura e della ricerca a dimostrazione che la gente non conta più nulla e i diritti fondamentali sono spostati  a vantaggio di chi “priva”  gli altri. Con questi scuri di luna a cosa servirà la scuola o l’università privati di fondi e di saperi in cui non si forma più alcun futuro?
adele dentice

martedì 2 aprile 2013

Costituzione addio!

E’una situazione grave, oserei dire gravissima, l’operazione che,contro ogni precedente della storia repubblicana ,ha prorogato il governo Monti, appena il 10% dei voti alle ultime elezioni,
 aprendo la strada al presidenzialismo e commissariando  il Parlamento, in tal modo ogni residua  forma di sovranità popolare svanisce come una bolla d'acqua portandosi dietro tutti i fondamentali della nostra Costituzione, morta prima di nascere. Il Presidente della Repubblica nominando due commissioni composte di membri del Parlamento e membri del governo in carica "per gli affari correnti" e titolari di istituti di più varia collocazione nel sistema politico-amministrativo non ha semplicemente prorogato i tempi,ha fatto qualcosa di molto più grave,ha fornito un'immagine rassicurante all'estero di
totale sudditanza ai poteri forti (Usa, Ue, Nato, Confindustria, Vaticano) lasciando, in una pantomina di democrazia, le urlate proteste di Grillo che non scalfiscono minimamente gli interessi euro-atlantici e il sistema capitalistico.

Così i principi di democrazia non solo vengono  rovesciati, ma si opera impunemente al di là della Costituzione, infischiandosene di una volontà popolare che ha detto un chiaro ed esplicito NO alle politiche dell'austerità che ci hanno fatto precipitare in un groviglio di rapporti economici e politici il cui unico effetto è stato quello di aggravare lo stato di crisi e la nostra dipendenza euro-atlantica,ma c'è di più Il Presidente della Repubblica, inteso come asse istituzionale di fatto ci ha fatto diventare  una Repubblica Presidenziale senza alcuna revisione della Carta Costituzionale ormai relegata in un angolo oscuro

lunedì 1 aprile 2013

Sotto la legalità, il furto



Strappiamo la radice del male e del furto ai cittadini che non viene solo dalla crisi o dagli ultimi venti anni di malgoverno, ma da molto lontano, dal 1990 e dall’ abolizione dell’art 324 del Codice penale  , con quel gesto sono stati sottratti ai lavoratori , disoccupati , piccoli e medi imprenditori miliardi di euro. La logica ci porterebbe a pensare come primo atto politico del Parlamento dell'Incomunicabilità alla reintroduzione nel codice penale dell' articolo in questione  che consideravagravi delitti gli interessi privati in atti d’ufficio; con la sua depenalizzazione in un colpo solo vengono “assolti”  i responsabili di Falso in Bilancio e di Peculato per “distrazione” , cioè utilizzo di denaro pubblico per fini diversi da quelli stabiliti dalla legge. Per esempio, si possono tranquillamente pagare le banche anziché i lavoratori e le piccole imprese oppure finanziare, incostituzionalmente (art 33), la scuola privata al posto di sovvenzionare la scuola pubblica.
 Si è liberalizzata  la gestione dissennata delle risorse aprendo la strada al fulcro della corruzione del nostro Paese il conflitto di interessi, responsabile di unasituazione di apparente “legalità” in cui sguazzano governanti, banchieri, un politici giudici i quali,  anziché fare l'interesse pubblico, curano interessi privati propri o degli amici se non a prestanomi.
Favorire leggi ad personam a tutela di patrimoni personali come quella sul falso in bilancio o sulla esportazione di capitali o sui vari condoni di berlusconiana memoria, non da ultimo la eccezionale rimonta del PDL avuta grazie anche ai media “privati”, per quanto deplorevoli sono quasi irrisorie rispetto alle  più gravi le complicità  che riguardano la Banca d’Italia, che da un lato dovrebbe svolgere compiti di vigilanza e controllo a tutela dei risparmiatori in base all’art. 47 della Costituzione (proteggere  e favorire i  risparmi dei cittadini), dall’altra è proprietaria degli Istituti che dovrebbe vigilare.

A riprova il Cicr (comitato credito e risparmio), sconosciuto ai più, altro non è che  una sigla  includente un organismo di  sorveglianza della  condotta del Governatore della Banca d’Italia, il quale ne fa parte   insieme ai rappresentati delle banche che nello stesso tempo sono controllate e comproprietarie della Banca stessa, naturalmente organismi stabili di questo organo  anche i ministri dell’economia e della finanza dei vari governi . Insomma inciuci interistituzionali tra pubblico e privato all’interno di un vuoto normativo  e di leggi imperfette e soprattutto di una politichetta serva dei banchieri  che da quel lontano 1990 ha, nella pratica, legittimato i fondi neri , il rientro di capitali illeciti, le evasioni fiscali  mentre gli organi di controllo   dai revisori dei conti ai sindaci alle agenzie rating non solo non hanno funzionato come dovevano, ma hanno rappresentato per la comunità costi altissimi. 
Insomma un apparente guazzabuglio ben diretto, al cui cospetto le peggiori organizzazioni criminali impallidiscono! 

L'Urlo di Mafalda

giovedì 21 marzo 2013

Come sostenere i soliti noti….



e favorire le grandi lobby, facendo finta di voler abbassare i costi delle bollette, rispettare l’ambiente, agire per il ben essere dei cittadini  e accogliere democraticamente i pareri online espressi dalle pseudo consultazioni pubbliche sul sito del MiSE . L’ultima vicenda ci giunge dal Governo dimissionario che, travalicando le proprie competenze,  senza voto di Parlamento ha firmato un decreto interministeriale  che chiude la procedura sulla Strategia Energetica Nazionale. Tale documento, firmato da Passera e Clini,  ridefinisce  le linee programmatiche di   un piano di crescita e di sviluppo del settore energetico, con un orizzonte temporale di riferimento più esteso, 2020 e 2050che permetterebbe di “migliorare fortemente gli standard ambientali, di ‘decarbonizzazione’ e di rafforzare la nostra sicurezza di approvvigionamento, grazie a consistenti investimenti attesi nel settore”. L’attuazione della SEN consentirà, infatti, il graduale superamento degli obiettivi europei “20-20-20”, grazie ad una “Significativa riduzione dei costi energetici e progressivo allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei” e che le rinnovabili possano diventare la prima fonte energetica al pari del gas Un a strategia che è stata subito salutata con favore dal mondo imprenditoriale e in particolare dalla Federazione nazionale delle imprese elettroniche ed elettroniche di ANIE Confindustria, che già intravedono un beneficio consistente, per l’Oro“Ci auguriamo– ha sottolineato Gemme presidente ANIE- che questo piano vada verso quella articolata e coordinata politica energetica che tutti noi imprenditori chiediamo a gran voce, per ridare vigore alla nostra già sofferente economia, e nella direzione condivisa dalle aziende Anie di maggiore efficienza energetica e maggiore sviluppo delle rinnovabili”.
Quindi diamo il contentino delle rinnovabili, che, come è avvenuto in Puglia, possono diventare un lucroso affare  producendo un surplus di energia a danno dell’ambiente  e ricevendo gli introiti del cip6,  mantenendo, nel contempo,  inalterata la volontà di “sostentamento” alle multinazionali degli idrocarburi a danno del nostro territorio e della vocazione al turismo che dovrebbe essere la grande ricchezza dei cittadini.

Se si ha l’accortezza di leggersi tutte le 139  pagine del documento si scopre l’inganno e cioè  l’aggiunta di sussidi alle bollette per le spese dei rigassificatori e, per lo sviluppo sostenibile della produzione nazionale di idrocarburi, promuovere l’Hub Energetico del gas, che per l’Italia centro- meridionale  è previsto in BasilicataIl documento strategico riafferma, infatti, la ferrea volontà di dare  il via libera alle trivellazioni sulla terraferma e in mare , con il dovuto rispetto ambientale(!), ma di fatto non verranno minimamente scalfite le infinite concessioni già accordate.
Non so che dirvi ancora una volta Attenti ai buoni  

martedì 19 marzo 2013

Siamo stati castigati..Altro che Casta


 Altro furioso attacco ai diritti sociali del nostro paese, nel silenzio totale di tutti gli schieramenti “vincitori” , ci aspetta il completamento del processo di tagli avviato  dal Patto  di Stabilità” o “Fiscal Compact”, con l’approvazione del Two Pack, che assegna alla Commissione europea nuovi e più forti poteri ,poiché avrà il compito entro ogni mese di ottobre, a partire dal 2014, di pronunciarsi sui  bilanci dei 17 Stati europei  con facoltà di porre il veto e sanzionare, superando la tradizione delle “raccomandazioni”.
Insomma un deficit democratico che attribuisce ad un organo tecnico un potere inimmaginabile mascherato dalla pezza a colori dei soliti slogan volti a promuovere la crescita, partendo dalla tutela della scuola e della sanità
 Secondo i deputati  europei sostenitori del pacchetto legislativo, guidati da Jaean Paul Gauzès ed Elisa Ferreira , quando un Paese deve operare tagli consistenti questi non “dovrebbero”(Non devono avremmo preferito) coinvolgere la sanità e la scuola, così come la riduzione del deficit dovrebbe essereapplicata in modo più flessibile. Si prevede l’istituzione di un Fondo europeo di redenzione (forme di aiuto utile per abbassare i tassi di interesse sui titoli di debito pubblico) gli Eurobills (emissione di un fondo di riscatto in sostituzione parziale delle emissioni nazionali di debito) e un gruppo di saggi che emetterà “pareri sulla fattibilità di un sistema eurobond (debito comune area  euro).
 Ci si vuol far credere che la Commissione sarà soggetta a nuovi controlli , così come  Troika, “la Commissione, BCE e FMI,  in realtà  nella supervisione delle riforme economiche nei paesi in difficoltà verranno confezionate nuove troike  a cui saranno conferiti maggiori poteri e “assistenze finanziarie”  tramite l’EMS.
Una leggina europea, scivolata  inosservata e indisturbata, che si traduce  in un pesante pacchetto di 45 miliardi annuali per l’Italia per i prossimi venti anni e su questo ci sarebbe da chiedere  ai nuovi parlamentari che hanno concentrato il livore anticasta contro i privilegi economici dei parlamentari, che per quanto ripugnanti sono la milionesima parte del problema che ci affligge,  come mai nessuno si è espresso contro questo ennesimo  attacco alla nostra sovranità economica, né sembra ne loro programmi ci siano esplicite posizioni politiche che possano mettere in discussione lo strapotere dell'UE sugli Stati Nazionali che con i suoi provvedimenti  mette seriamente in gioco la nostra libertà e il nostro benessere
Senza nemmeno soffermarci sui PD e PDL, di cui ampiamente conosciamo le loro responsabilità, assistiamo ai coloriti cambi di giacca  di  Vendola il saltimbanco, che scaccia senza tanti complimenti  la pesante eredità di Rifondazione aderendo al PsE, e alle invettive di  Grillo che, pur avendo tanti problemi a cui pensare, non  mi sembra si sia sprecato più di tanto sulle ricadute economiche che tali provvedimenti hanno sul economia reale del Paese  né mi sembra, in definitiva,  apparire  poi tanto contrario all’Europa,
 intanto, tra un nuovo Papa e un nuovo Parlamento,  e un il toto Governo, dietro l’angolo e sulle nostre teste incombono i molto reali  tagli alle pensioni e licenziamento in massa dei pubblici dipendenti.

martedì 12 marzo 2013

L'OSTELLO DEL POVERO


L' Ostello del Povero
Se lasciamo morire la scuola, muore anche il quartiere , così per anni abbiamo lottato per difendere una scuola presidio di legalità all’interno di un territorio dilaniato dalla criminalità e dalla speculazione edilizia. Ora il magnifico edificio , tristemente chiuso da un lucchetto che la dice lunga sul suo destino, rischia di essere ceduto magari per dar finalmente corpo a un vecchio progetto che vedrebbe trasformata la più vecchia scuola di Bari in un albergo  un Ostello pronto a ricevere i turisti . L’ edificio comunale , di proprietà dei cittadini baresi, rischia questa fine né sarebbe da meravigliarsi  più di tanto dal momento che un po’ è abitudine di questa amministrazione cedere immobili di pregio e storici per compensare altro come  è avvenuto con Palazzo San Michele (ex monastero di San Benedetto) e l’ex convento dei Teatini ceduti per evitare il commissariamento del Petruzzelli , sacrificio che non ha  evitato il destino ormai segnato del teatro.
La scuola San Nicola uccisa dai pregiudizi popolari largamente strumentalizzati da chi aveva altri interessi  chiude i battenti , così come si stanno depauperando le altre scuole del quartiere  le quali devono cedere il passo alle ondate emotive che direzionano le famiglie verso poli didattici anche a costo della violazione sulle norme elementari sulla sicurezza e di sprechi enormi per la comunità. Si preferisce ammassare i propri figli in luoghi poco luminosi o in scatole verticali che in caso di incendi o altro potrebbero mettere in serio pericolo la vita dei bambini, tutto questo pur di evitare di tornare a far vivere un patrimonio storico e culturale che ci appartiene. Ma la mente umana è un universo inesplorato e misterioso e mai ci sarà una risposta logica, a  parte la solita tiritela dei ragazzacci “i vastasidde” che albergano in quegli edifici, che rovinano i bravi ragazzi; però se il destino della Scuola Media San Nicola è quello di chiudere ebbene come cittadini evitiamo che sia ingoiato da altri interessi , se i ragazzi del quartiere sono destinati ad andare altrove ebbene i cittadini baresi Tutti hanno il dovere di mobilitarsi e di “scegliere” quale sorte il grande edificio, che fronteggia la Basilica,  dovrà avere.
 Il pensiero e la proposta di Mafalda  è quello di rivolgere lo sguardo non più ai polli da spennare (turisti) o alle associazioni amiche antimafia, pacifinte , ecoverdognole,  in questo periodo di povertà dove gli ultimi sono dispersi tra le strade o i non luoghi di questa città, sempre più spersonalizzata, ebbene un atto di carità potrebbe illuminare le azioni di questi nostri rappresentanti, purtroppo da noi scelti, un atto che parta dal basso dalla gente comune che decide di offrire agli ultimi , ai dannati della terra a quei nostri fratelli più derelitti un magnifico edificio L’Ostello del Povero  e saremo tutti immensamente ricchi
Mafalda e il suo urlo

venerdì 8 marzo 2013

Cenerentole: Belle e Abbandonate (sulle Lame di puglia)

Lo scempio a danno delle  lame oltre ad aver mutato radicalmente  la> morfologia della Terra di Bari ha irrimediabilmente distrutto il>  patrimonio storico, culturale, archeologico e paesaggistico che> rappresenta le radici di una comunità, per via  di politiche neoliberiste> giocate in favore di interessi privati>> I nostri amministratori hanno sempre sbandierato durante le campagne> elettorali o nei momenti critici con grande convinzione la loro> preoccupazione per il futuro del nostro territorio ma  c´è da chiedersi> quali siano state poi le  logiche che hanno favorito la cultura di> convivenza con il rischio e il moltiplicarsi  di progetti di "sviluppo"> urbanistico in aree inondabili come le lame in Terra di Bari. E´ chiaro che> gli interessi locali hanno prevalso senza avere una visione ampia e> completa di tutto il bacino idrografico, sono stati sottovalutati pericolo> di alluvioni invocando comodi alibi, come i cambiamenti climatici e le> mancate "pulizie fluviali" dalla vegetazione dagli accumuli di sedimenti.,> avendo però cura di tacere sulle proprie responsabilità (prima tra tutte> l´urbanizzazione del-le aree inondabili) e di sfuggire alle logiche> conclusioni (come il ridimensionamento delle previsioni urbanistiche in> aree inondabili), in barba* al Piano di Bacino Idrografico (Legge n.> 267/1998*  Ora, forse per via del momento politico particolare , vengono> ripresi come il coniglio dal cilindro le Cenerentole trascurate ,  come> l´area a sud-est di Bari, oltre Torre Carnosa,  tra lama San Giorgio e le> aree di "interessa  ambientale A2" di Torre a Mare e il confine del> territorio comunale del Comune di Mola di Bari porzioni di territorio che> hanno subito un processo di degrado dovuto all´intensificarsi delle> costruzioni abusive lungo la fascia costiera cancellando il rapporto tra> entroterra e mare>> Infine la Lama Cutizza o San Lorenzo della quale più volte e assolutamente> inascoltati ci siamo occupati  denunciandone la cementificazione selvaggia>  a fronte di un disimpegno dei  nostri amministratori che  avrebbero>  dovuto pensare a interventi di ingegneria naturalistica meno impattanti e> più consoni al territorio>> Le foto in nostro possesso mostrano la modifica del Paesaggio, iniziata con> l´edificazione di "pezzi" della lama, che ha avuto il suo culmine con la> distruzione della "rupe" dell´emergenza storico- archeologica "Ipogeo di> San Lorenzo", e di parti di antichi tratturi e muretti a secco e alcuni> trulli> interessati dalla strada in costruzione che corre quasi parallela alla via> della Marina Vecchia (inutile, vista la breve distanza fra la Triggiano-San> Giorgio e la zona 167).> Le opere di trasformazione del territorio in corso non mantengono l'assetto> geomorfologico d'insieme e non conservano neppure l'assetto idrogeologico,> risultando non sostenibili dal punto di vista paesaggistico - ambientale e> pregiudizievoli per la conservazione dei valori e dei beni da tutelare Un> rischio rappresentato dalla probabilità che eventuali inondazioni della> lama Cutizza, in occasione di eccezionali e malaugurati eventi> meteorologici, possano arrecare danni alle cose e alle persone che vivono> sulla lama e nelle vicinanze della stessa>>>> La Lama, che  nasce a nord del comune di Casamassima e dopo un tragitto che> attraversa i comuni di Casanassima , Capurso e Triggiano  sfocia nel Comune> di Bari  nei pressi di Cala Di Mauro, non è stata riconosciuta come area> protetta  pur configurandosi come ambiente naturalistico e paesaggistico di> valore   in cui si conservano specie vegetali  a sviluppo spontaneo e> habitat ideale per la fauna quali volpi, rane, ricci di terra e donnole,> inoltre assolve un ruolo importante di funzionalità idraulica, non dobbiamo> mai dimenticare ciò che avvenne nella notte tra il 22 e il 23 ottobre del> 2005 dove un´ondata di piena uccise 6 persone , difatti il Comune di> Triggiano nell´aprile 2010 ha presentato un progetto che prevede la> realizzazione di un "canale deviatore" per la mitigazione del rischio> idraulico e idrogeologico. Il primo sfregio alla lama fu determinata dalla> creazione di un intero quartiere nel comune di Triggiano, che  in virtù> dell´imponente sviluppo urbanistico si è esteso nel lato nord-est zona San> Lorenzo, cioè Lama Cutizza>> La lotta del Movimento di Liberazione Per il Bene Comune contro il consumo> indiscriminato del territorio  non è semplicemente una reazione al> mercatismo in favore della restaurazione della potestà dello stato sulle> risorse comuni. Essa al contrario dà voce all´insoddisfazione e> all´insofferenza per quelle politiche pubbliche che hanno generato> l´attuale crisi di fiducia nelle istituzioni e nella rappresentanza politica>>> Movimento di liberazione Per il Bene Comune>> http://www.youtube.com/watch?v=L04sJ0ycym8