giovedì 30 giugno 2011
Democrazia partecipata , ovvero la dittatura degli eletti
Ha fatto scuola il sistema Marchionne della “tregua” che a ridosso di una manovra finanziaria che penalizzerà ulteriormente i lavoratori, precari e le classi più deboli , blocca” qualunque forma di opposizione .
le ragioni sono tutte politiche e ancora una volta riconducibili alla logica del subalternità alle esigenze del sistema delle imprese a danno dei diritti sociali e delle politiche di solidarietà, d’altronde nell’ultimo documento della CGIL il ridimensionamento del welfare pubblico è stato ritenuto inevitabile a fronte della riduzione del Pil.
La CGIL, quindi, ha preferito negoziare diritti certi per salvaguardare il patto di stabilità europeo mentre i costi della manovra si concretizzeranno in ulteriori tagli ai servizi pubblici, nuovi attacchi alle pensioni, ulteriore congelamento sine die dei contratti pubblici, blocco totale del turn over - con buona pace dei precari del pubblico impiego - manovra sulle tasse e sull'IVA tale da far pagare di più ai ceti popolari e al lavoro dipendente, di aumento dei contributi previdenziali per i precari, di attacco ai migranti,e sostanzialmente i ricchi, che hanno un reddito medio 11 volte superiore ai poveri. (55.000 euro contro 5.000) , continueranno a non essere toccati ,al massimo la “stangatella “ colpirà i proprietari dei Suv.
Si sgretola definitivamente anche quel residuo di democrazia attraverso il meccanismo delle certificazioni, cioè non saranno più previste consultazioni di base mediante le quali i lavoratori sono chiamati ad esprimersi sugli accordi nazionali e sul contratto collettivo, ma è stato elaborato un sistema misto tra iscritti , quindi il via al mercato delle iscrizioni, ed RSU, che lì dove sono presenti saranno le uniche a votare . In pratica il contratto di lavoro nazionale, viene siglato dai firmatari, bloccando il diritto di voto dei lavoratori e qualunque agibilità sindacale delle organizzazioni in disaccordo. In questo sistema la derogabilità al contratto collettivo, sistema Fiat, secondo cui ogni impresa potrà definire a suo piacere i contratti ad personam, decreterà la fine del sistema universale di diritti e tutele, unica e forte premessa per ricomporre la frammentarietà del lavoro e nel lavoro.
martedì 28 giugno 2011
Napoli , non è poi così lontana
C’è un’ emergenza rifiuti a Foggia che si risolve con l’ innalzamento del 35% della TARSU, un megaumento che ha varie giustificazioni da invariati ritotocchi al ibuto sin dal 2002, alle cattive abitudini dei cittadini “sarebbe ora che anche i cittadini facessero la loro parte”, afferma ilSindaco Giovanni Mongelli “Non si possono – ha detto – buttare i rifiuti fuori dai cassonetti e non rendersi conto che, così facendo, la situazione, anche a livello igienico, diventa sempre più pesante, insostenibile”.
Per cui i foggiani vanno tirati per le orecchie e indotti a fare la loro parte , gettare i sacchetti nei contenitori appositi e soprattutto Pagare. Pagare anche per le responsabilità altrui , infatti scandagliando bene la ciclica emergenza rifiuti di Foggia , che ci avvicina a Napoli ,almeno nella rabbia della gente, si scopre che questa emergenza non è da attribuire al conferimento (come per Napoli), quanto alla raccolta, legata , guarda caso a dissesti finanziari.
Saverio Rollo, uno dei responsabili dell’ufficio tecnico dell’AMICA spa di Foggia ha spiegato che a Foggia l’emergenza è più che altro finanziaria , infatti non mancano gli impianti di discarica, come quello di Passo Breccioso, con annessa discarica di servizio soccorso (D.S/S), il quale non è entrato in funzione proprio a causa del dissesto finanziario.
L’ azienda municipale di igiene urbana di Foggia, ha un buco nel bilancio pari a circa 50 milioni di euro, generato a sua volta dal dissesto del Comune di Foggia (250 milioni di euro). Succede quindi che per via del tracollo finanziario in una città di 160.000 abitanti sono operativi solo 4 mezzi automatici su 12 e appena 6 macchine tradizionali su 16.
Sicuramente i cittadini foggiani devono essere più consapevoli ed imparare a non gettare i rifiuti per terra , ma forse avrebbero anche il diritto di pretendere in nome della trasparenza informazioni circa le trimestrali di cassa della spa Amica, o i costi delle emergenze cicliche di questi ultimi anni, e sapere nei particolari cosa abbiamo prodotto i 21 ispettori ambientali in merito alla raccolta irregolare dei rifiuti
La situazione comunque è ai limiti del collasso per cui si rende necessaria l’esigenza di piani straordinari di raccolta anche con un aumento delle tasse , se a questo corrispondesse un servizio adeguato e risolutivo(almeno in prospettiva) , di concreto cisono le ordinanze provinciali e il comune di Foggia continuerà a conferire i suoi rifiuti presso la discarica di Trinitapoli , ma se la crisi non si risolve in un tempo ridotto , le volumetrie potrebbero non consentire più l’accumulo e Napoli, non è poi così lontana
domenica 26 giugno 2011
"Alla Mafia non ci sto!"
mercoledì 22 giugno 2011
la vita è tutta un quizzzzz
La vita è tutto un quiz , diceva anni fa una scanzonata e ironica canzoncina che oggi calza a pennello sulla scuola .
L’Istituzione scolastica il più importante strumento di rivoluzione sociale che la nostra Costituzione, più volte violata , garantisce,o meglio dovrebbe garantire, una risorsa di reale democrazia trasformato in un fantozziano sistema di controllo, che al massimo può produrre ” lievi “ problemi alle scuole come gli errori a catena che in questi giorni sono precipitati durante gli esami delle scuole secondarie di primo grado
Il super quizzone ideato da menti sadiche apparentemente per gli studenti, in realtà per indagare sulla qualità dell’insegnamento in base a risposte multiple o alle varie crocette che vengono apposte in riquadri preconfezionati, ha fatto tilt e il perfetto sistema informatico gestito dal misterioso ente privato Invalsi (finanziato dallo Stato) è miseramente franato , mostrandosi in tutta la sua smisurata’inefficienza
.I diligenti dipendenti delle istituzioni scolastiche hanno seguito in questi giorni la procedura di somministrazione e correzione delle prove Invalsi con rigore teutonico servendosi delle mascherine (termine grazioso per identificare uno strumento di tortura contemporaneo caratterizzato da reticolati con piccolissime diciture da riempire con pallini , in corrispondenza della risposta data , da riportare in rete su schermate anch’esse strutturate in modo tale da rimanere scolpite negli incubi notturni dei docenti). A fine giornata dopo dodici tredici ore di lavoro, gli operatori scolastici venivano informati che i correttori erano errati, per cui i l giorno dopo si sono affrettati a ricontrollare tutte le prove e risolvere gli errori commessi non dall’inefficiente amministrazione pubblica o da quei lavativi di insegnati, ma dall’istituto privato finanziato dal MIUR che alle 15, 30 di nuovo ha diffuso la notizia a tutti gli istituti scolastici di un’ulteriore errore , il terzo,gettando nel panico,presidenti di commissione e sottocommissioni, segreterie e docenti che per un attimo hanno mostrato tutta la ferocia di cui sono dotate le categorie dominate e sottomesse. La televisione ha comunicato a tutto il regno che per fortuna tutto è rientrato e i disguidi hanno solo procurato un “lieve” “lievissimo” fastidio e la terra continua a girare e la scuola va avanti, tanto si è capito che le lagnette dei lavoratori scolastici non incidono più di tanto
fino a qualche tempo fa qualche sussulto la scuola lo mostrava lo si capiva dalle visite del politico di turno ai precari appollaiati sui tetti, poi, tutto si è spento . La scuola non buca più lo schermo,l’unica nota che sprigiona vitalità è la rassegnazione dei pochi docenti rimasti, i genitori intanto vanno alla ricerca della soluzione meno perdente , più accomodante, certo i ricchi di questi problemi non ne hanno mai avuti, le soluzioni loro le hanno sempre avute , nè sono mai stati attraversati da problemi irrisori come il destino dei figli già stabilito dalla loro condizione privilegiata, sono gli altri che si devono fare i conti in tasca , che devono cedere alle raccomandazioni, che si indebitano pur di garantire un futuro decoroso . Futuro decoroso, quale senso poi abbiano ormai queste parole al giorno d’oggi , noi abbiamo insegnato a i giovani l’ignobile arte del compromesso , del voto comprato, del danaro con cui ti puoi comprar qualunque cosa, dalle droghe con cui sballare il sabato sera, ad una bella laurea.
Irrimediabilmente annientato lo sforzo di alzare la testa di qualche precario , immediatamente fagocitato da pseudomovimenti e pseudoforze politiche che complici del sistema non hanno fatto nulla per frenare la deriva in cui veniva catapultata tutta la pubblica istruzione , inerti e colpevoli complici della volontà politica trasversale di cedere la formazione al mercimonio del libero mercato.
Eliminando il concetto di educazione dal sistema formativo, la scuola intesa come ascensore sociale e trasmissione di conoscenza, è stata trasformata in un gioco a quiz , il luogo dove le dinamiche educative si riducono alla competizione , sostituendo alla solidarietà l’individualismo in cui si sostanzia la moderna forma educativa a cui è stata ridotta la scuola. Una volontà antica che facilmente si riconduce agli ultimi governi ma già strutturata nel ontano 1995 del’European Round Table of Industrialist, l'ERT potentissima lobby di industriali europei a gli stati europei e al l’Italia "Non abbiamo tempo da perdere. (...) Ci appelliamo ai governi perché diano all’educazione un’alta priorità, perché invitino l’industria al tavolo di discussione sulle materie educative, e perché rivoluzionino i metodi d’insegnamento con la tecnologia
E l’Italia prona ai poteri forti e all’economia di mercato immediatamente si preoccupò di applicare i dettami imposti dalle multinazionali con il varo di quell’equivoco dell’autonomia scolastica (Berlinguer) , applaudito dagli intellettuali intelligenti con lo sguardo lungo, inteso come apertura verso un nuovo modello moderno e avanzato di scuola.
I n effetti l’autonomia fu una trasformazione epocale , mutando la natura essenziale delle scuole che diventarono supermarket tendenzialmente subalterne ai centri di potere locali , ma soprattutto ha determinato un crescente imbarbarimento dei rapporti tra i lavoratori della scuola, trasformata in un teatrino di laceranti conflittualità, generando confusione, contrasti, assenza di certezze, violazione di regole e diritti, incentivando comportamenti furbeschi, spregiudicati ed arroganti, esasperando uno spirito di cinismo, arrivismo e un’accesa competizione per scopi prettamente venali.
Poi il colpo definitivo del 2000, durante il governo d’Alema, con l’incostituzionale legge sulla parità, il resto è storia nota dai tagli economici e di risorse umane , allo sbeffeggiamento delle norme sulla sicurezza , alla decomposizione degli organi collegiali , al paradosso degli insegnanti di religione che vengono assunti da uno Stato straniero e pagati con i soldi pubblici italiani .
Bazzecole , ci viene detto, sono temi politici secondari, ci sono problemi molto seri come i finanziamenti per le spese militari, la scuola , come il sociale, la sanità, le politiche previdenziali non sono settore produttivo, l’importante è contare su poche eccellenze , la restante umanità che venga educata a consumare e ad indebitarsi.
Che si diffonda poi l’immagine di una scuola debole luogo di violenza e sopraffazione popolato da un universo giovanile sempre più distante e dipendente dal denaro, inteso come unica misura del successo, giovani ossessionati dalla cura della propria persona fisica, giovani, ridotti spesso a vivere in un tempo soggettivo senza progettualità preda facile della delinquenza e della criminalità
Una sofferenza funzionale al libero mercato e alla abrogazione definitiva dello stato sociale triste immagine della nostra povera civiltà globalizzata indifferente e sempre uguale a se stessa, dove il quiz sostituisce la cultura e un qualsiasi pensiero critico viene considerato disorganico al conformismo culturale di massa indotto dai media , e quindi pericoloso da ridicolizzare, da espellere, da criminalizzare.
sabato 18 giugno 2011
il merito della vittoria del referendum acqua pubblica
lunedì 6 giugno 2011
LA SCUOLA E' APERTA A TUTTI 2 parte: Moratti Fioroni
sabato 4 giugno 2011
Viaggio in Italia: il Paese dei Poveri
Adele Dentice