mercoledì 22 giugno 2011

la vita è tutta un quizzzzz

La vita è tutto un quiz , diceva anni fa una scanzonata e ironica canzoncina che oggi calza a pennello sulla scuola .

L’Istituzione scolastica il più importante strumento di rivoluzione sociale che la nostra Costituzione, più volte violata , garantisce,o meglio dovrebbe garantire, una risorsa di reale democrazia trasformato in un fantozziano sistema di controllo, che al massimo può produrre ” lievi “ problemi alle scuole come gli errori a catena che in questi giorni sono precipitati durante gli esami delle scuole secondarie di primo grado

Il super quizzone ideato da menti sadiche apparentemente per gli studenti, in realtà per indagare sulla qualità dell’insegnamento in base a risposte multiple o alle varie crocette che vengono apposte in riquadri preconfezionati, ha fatto tilt e il perfetto sistema informatico gestito dal misterioso ente privato Invalsi (finanziato dallo Stato) è miseramente franato , mostrandosi in tutta la sua smisurata’inefficienza

.I diligenti dipendenti delle istituzioni scolastiche hanno seguito in questi giorni la procedura di somministrazione e correzione delle prove Invalsi con rigore teutonico servendosi delle mascherine (termine grazioso per identificare uno strumento di tortura contemporaneo caratterizzato da reticolati con piccolissime diciture da riempire con pallini , in corrispondenza della risposta data , da riportare in rete su schermate anch’esse strutturate in modo tale da rimanere scolpite negli incubi notturni dei docenti). A fine giornata dopo dodici tredici ore di lavoro, gli operatori scolastici venivano informati che i correttori erano errati, per cui i l giorno dopo si sono affrettati a ricontrollare tutte le prove e risolvere gli errori commessi non dall’inefficiente amministrazione pubblica o da quei lavativi di insegnati, ma dall’istituto privato finanziato dal MIUR che alle 15, 30 di nuovo ha diffuso la notizia a tutti gli istituti scolastici di un’ulteriore errore , il terzo,gettando nel panico,presidenti di commissione e sottocommissioni, segreterie e docenti che per un attimo hanno mostrato tutta la ferocia di cui sono dotate le categorie dominate e sottomesse. La televisione ha comunicato a tutto il regno che per fortuna tutto è rientrato e i disguidi hanno solo procurato un “lieve” “lievissimo” fastidio e la terra continua a girare e la scuola va avanti, tanto si è capito che le lagnette dei lavoratori scolastici non incidono più di tanto

fino a qualche tempo fa qualche sussulto la scuola lo mostrava lo si capiva dalle visite del politico di turno ai precari appollaiati sui tetti, poi, tutto si è spento . La scuola non buca più lo schermo,l’unica nota che sprigiona vitalità è la rassegnazione dei pochi docenti rimasti, i genitori intanto vanno alla ricerca della soluzione meno perdente , più accomodante, certo i ricchi di questi problemi non ne hanno mai avuti, le soluzioni loro le hanno sempre avute , nè sono mai stati attraversati da problemi irrisori come il destino dei figli già stabilito dalla loro condizione privilegiata, sono gli altri che si devono fare i conti in tasca , che devono cedere alle raccomandazioni, che si indebitano pur di garantire un futuro decoroso . Futuro decoroso, quale senso poi abbiano ormai queste parole al giorno d’oggi , noi abbiamo insegnato a i giovani l’ignobile arte del compromesso , del voto comprato, del danaro con cui ti puoi comprar qualunque cosa, dalle droghe con cui sballare il sabato sera, ad una bella laurea.

Irrimediabilmente annientato lo sforzo di alzare la testa di qualche precario , immediatamente fagocitato da pseudomovimenti e pseudoforze politiche che complici del sistema non hanno fatto nulla per frenare la deriva in cui veniva catapultata tutta la pubblica istruzione , inerti e colpevoli complici della volontà politica trasversale di cedere la formazione al mercimonio del libero mercato.

Eliminando il concetto di educazione dal sistema formativo, la scuola intesa come ascensore sociale e trasmissione di conoscenza, è stata trasformata in un gioco a quiz , il luogo dove le dinamiche educative si riducono alla competizione , sostituendo alla solidarietà l’individualismo in cui si sostanzia la moderna forma educativa a cui è stata ridotta la scuola. Una volontà antica che facilmente si riconduce agli ultimi governi ma già strutturata nel ontano 1995 del’European Round Table of Industrialist, l'ERT potentissima lobby di industriali europei a gli stati europei e al l’Italia "Non abbiamo tempo da perdere. (...) Ci appelliamo ai governi perché diano all’educazione un’alta priorità, perché invitino l’industria al tavolo di discussione sulle materie educative, e perché rivoluzionino i metodi d’insegnamento con la tecnologia

E l’Italia prona ai poteri forti e all’economia di mercato immediatamente si preoccupò di applicare i dettami imposti dalle multinazionali con il varo di quell’equivoco dell’autonomia scolastica (Berlinguer) , applaudito dagli intellettuali intelligenti con lo sguardo lungo, inteso come apertura verso un nuovo modello moderno e avanzato di scuola.

I n effetti l’autonomia fu una trasformazione epocale , mutando la natura essenziale delle scuole che diventarono supermarket tendenzialmente subalterne ai centri di potere locali , ma soprattutto ha determinato un crescente imbarbarimento dei rapporti tra i lavoratori della scuola, trasformata in un teatrino di laceranti conflittualità, generando confusione, contrasti, assenza di certezze, violazione di regole e diritti, incentivando comportamenti furbeschi, spregiudicati ed arroganti, esasperando uno spirito di cinismo, arrivismo e un’accesa competizione per scopi prettamente venali.

Poi il colpo definitivo del 2000, durante il governo d’Alema, con l’incostituzionale legge sulla parità, il resto è storia nota dai tagli economici e di risorse umane , allo sbeffeggiamento delle norme sulla sicurezza , alla decomposizione degli organi collegiali , al paradosso degli insegnanti di religione che vengono assunti da uno Stato straniero e pagati con i soldi pubblici italiani .

Bazzecole , ci viene detto, sono temi politici secondari, ci sono problemi molto seri come i finanziamenti per le spese militari, la scuola , come il sociale, la sanità, le politiche previdenziali non sono settore produttivo, l’importante è contare su poche eccellenze , la restante umanità che venga educata a consumare e ad indebitarsi.

Che si diffonda poi l’immagine di una scuola debole luogo di violenza e sopraffazione popolato da un universo giovanile sempre più distante e dipendente dal denaro, inteso come unica misura del successo, giovani ossessionati dalla cura della propria persona fisica, giovani, ridotti spesso a vivere in un tempo soggettivo senza progettualità preda facile della delinquenza e della criminalità

Una sofferenza funzionale al libero mercato e alla abrogazione definitiva dello stato sociale triste immagine della nostra povera civiltà globalizzata indifferente e sempre uguale a se stessa, dove il quiz sostituisce la cultura e un qualsiasi pensiero critico viene considerato disorganico al conformismo culturale di massa indotto dai media , e quindi pericoloso da ridicolizzare, da espellere, da criminalizzare.

Nessun commento:

Posta un commento