sabato 25 maggio 2013

Vecchi Vizi e Pubbliche Virtù (I Parte)

 VECCHI VIZI E PUBBLICHE VIRTU’ (I parte)

Per l'amore dei nostri figli le energie rinnovabili sono importanti è un business che può vivere per sempre. Sembra un insegnamento salvifico-ambientalista, invece a parlare è un imprenditore indagato dalla procura anti-mafia di Palermo che dialoga con  il boss Vincenzo Funari. Una visione missionaria che tutela gli imprenditori del settore  e il megagiro d’affari, decisamente superiore a quello della droga (ex ministro Clini), e privilegi  connessi, che in questa fase di profonda crisi, non solo non sono stati azzerati ma addirittura sono stati rimpolpati da altri incentivi sino a tutto il 2015 per una durata di 15/20 anni, si parla di un giro di affari di 80 miliardi di euro stanziati dallo Stato  a cui difficilmente faccendieri e imprenditori sapranno rinunciare; sono guadagni sicuri per due decenni senza rischio d’impresa, poiché l’energia è un bene indispensabile e le rinnovabili non hanno nemmeno costi di materie prime. Inoltre essendo queste energie pulite gli imprenditori godono, in molti casi,  anche della benevolenza delle grandi associazioni ambientaliste
Pur senza voler generalizzare ma Dove c’è denaro c’è malavita diceva il pentito della Sacra Corona Unita  brindisina, Ercole Penna , che incastrò il noto imprenditore Tagliente importante informatore dei malavitosi in merito agli appalti locali legati alle rinnovabili; grazie anche alle sue dichiarazioni fu ulteriormente chiarito ciò che noi avevamo intuito in merito ai meccanismi di infiltrazione  della malavita organizzata pugliese  nel tessuto connettivo delle amministrazioni territoriali, in particolare  nel settore eolico e quello del fotovoltaico, il cui  promotore   fu Andrea Bruno che, nel 2005 a Torre Santa Susanna, investi per un vasto parco eolico, poi, da quel 2005 la Puglia divenne la prima regione d’Italia come numero d’impianti eolici e fotovoltaici!! Si tratta ovviamente di eolico industriale e di impianti di grandi dimensioni (…non si é dato nessun sostegno concreto invece ai piccoli impianti per abitazioni e piccole imprese) quelli che realizzati da grandi imprese, hanno saputo giovarsi dei lauti contributi messi a disposizione dal nostro paese che sono i più alti d’Europa (e che gravano sui noi contribuenti).In Italia poi c’è il paradosso dell’eolico che a rigor di logica   è  poco appetibile e remunerativo considerata la scarsa ventosità della sua superficie territoriale,  nonostante ciò, e a dispetto della bassa potenzialità eolica, l’Italia ha visto una forte crescita di impianti. A fine 2011 era al terzo posto in Europa. In particolare, tra 2005 e 2011, la capacità di generare energia dal vento è crescita del 32% l’anno contro il 21% del resto d’Europa gli incentivi e l’entusiasmo per la green economy (Università Cattolica e centro Transcrime di Milano (Stefano Caneppele, Michele Riccardi e Priscilla Standridge 2011) hanno finito con l’aprire le porte alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Lo studio ha analizzato 15 inchieste delle Procure condotte sul binomio criminalità-business energetico, da Avellino a Catanzaro da Trapani a Foggia ed  emerge la capacità di camorra, ‘ndrangheta & c. di entrare in questo mondo, attraverso vari passaggile procedure di autorizzazione, la raccolta di fondi (anche dalle banche), la realizzazione e il controllo degli impianti. Inoltre l’assenza di regole chiare nel campo dei wind farm ha garantito larga discrezionalità ai pubblici ufficiali locali. Solo nella zona del nord della Puglia assistiamo alla selva di oltre 1600 pale eoliche tra Sant'Agata, Accadia, Troia, Foggia, Lucera, Melpignano. Nel 2013 comunque si è passati al sistema delle aste nell’assegnazione degli incentivi indetta dal GSE, che metteva a disposizione 500 MW ma di offerte ne sono arrivate solo per 442 MW e solo per 3 regioni del Sud tra cui la Puglia che supera tuttte con 181MW come si evince dalla tabella stralciata dal sito della GSE
Società
Regione
Provincia
Comune
Potenza di picco
EDP RENEWABLES ITALIA SRL
PUGLIA
TARANTO
LATERZA
14
EDP RENEWABLES ITALIA SRL
PUGLIA
TARANTO
CASTELLANETA
16
GAMESA ENERGIA ITALIA SPA
CALABRIA
COSENZA
MONGRASSANO
16
ELETTRO SANNIO WIND 2 SRL
CALABRIA
CATANZARO
TORRE DI RUGGIERO
10
EDP RENEWABLES ITALIA SRL
BASILICATA
POTENZA
BANZI
10
C&C OPPIDO LUCANO SRL
BASILICATA
POTENZA
OPPIDO LUCANO
20
LATERZA WIND 2 SRL
PUGLIA
TARANTO
LATERZA
12,3
PONTE ALBANITO SRL
PUGLIA
FOGGIA
FOGGIA
27,2
BREATHE ENERGIA IN MOVIMENTO S.R.L.
BASILICATA
POTENZA
MELFI
51
EVENTO CIRO' SRL
CALABRIA
CROTONE
CIRO'
30
ALFA WIND SRL
BASILICATA
POTENZA
MELFI
30
ANDALI ENERGIA
CALABRIA
CATANZARO
ANDALI
36
EOLSIPONTO SRL
PUGLIA
FOGGIA
MANFREDONIA
17,5
FRIEL SAN CANIO SRL
BASILICATA
MATERA
GORGOGLIONE
24
NUOVA ENERGIA SRL
PUGLIA
BARI
GRAVINA IN PUGLIA
72
ENEL GREEN POWER SPA
PUGLIA
BRINDISI
SAN VITO DEI NORMANNI
12
SAVA ENERGIA SRL
PUGLIA
TARANTO
SAVA
10
ERG EOLICA BASILICATA S.R.L.
BASILICATA
POTENZA
PALAZZO SAN GERVASIO
34

 I parte

mercoledì 22 maggio 2013

L'ultimo respiro: la crisi irreversibile del sistema formativo


Si parla di boccata d’ossigeno per la scuola rispetto alla notizia di pochi giorni fa la quale annunciava che la commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento che cancella i tagli previsti per un totale di 75 milioni di euro da operare in due anni: il 2014 e il 2015, più che ossigeno direi l’ultimo respiro del morente, la scuola è e continua ad essere la maschera del mercato, lo certifica il decreto non abolito n.72 dell’8 marzo del 2013 che di fatto ha consegnato all’Invalsi il sistema di valutazione e autovalutazione della scuola pubblica, che viene controllata quindi da nuclei esterni. 


Questi nuclei, esterni e misteriosi è bene ribadirlo, saranno incaricati di intervenire direttamente sui percorsi di miglioramento dell’apprendimento e sul funzionamento delle scuole. Viene, con questo atto, persino indebolita la pur discutibilissima legge del 15 marzo 1997 n. 59 (autonomia scolastica)- Capo IV-Art. 21 comma 9 in cui si afferma che "L'autonomia didattica è finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie e del diritto ad apprendere. Va sottolineato inoltre che con l’ approvazione del decreto abbiamo assistito a un vero ricatto infatti la scuola italiana, se non ci fosse stata la ratifica, “non avrebbe più avuto accesso ai fondi europei”, come da impegni assunti nel 2011 dall’Italia con l’Unione europea, in vista della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020 , per consolarci del colpo mortale inferto alla libertà di insegnamento ecco sopraggiungere il contentino del nuovo governo Letta dei 75 milioni distribuiti in due anni, meno di briciole. L’aspetto più velenoso di questo definitivo ultimo attacco alla scuola lo verificheremo sulla nostra pelle, a settembre, quando personale amministrativo, docenti e dirigenti scolastici dovranno render conto del loro operato a un'agenzia esterna (che ha già dato pessima prova) e a genitori trasformati in acquirenti del "prodotto scuola" immesso sul "mercato". Il decreto, infatti, obbliga alla pubblica rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche, che sarà effettuata da un’ agenzia esterna i cui risultati non potranno essere messi in discussione, per cui il ministero, giunto il momento delle iscrizioni, renderà pubblico il presunto valore delle istituzioni scolastiche, in modo che “la diffusione dei risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili”, consenta alle famiglie di scegliere le scuole migliori. E quali saranno le scuole migliori? Secondo i criteri Invalsi quelle che meglio delle altre avranno risposto all'imposizione di test standardizzati che valutano il "merito" a scapito del tempo dedicato alla formazione di coscienze critiche alla fine c’è da chiedersi cosa si vuole realmente misurare realmente con l’Invalsi? Com'è possibile quantificare il livello d’apprendimento di un bambino solo per alcune materie e altre no? Perché fare solo domande chiuse che non permettono allo studente di esprimere la sua capacità di rielaborazione personale, di riflessione, di interpretazione?