domenica 23 dicembre 2012

LE PAROLE VINCENTI: Rigore, equità e crescita,


Warren Buffet: I diversi strumenti utilizzati dalla speculazione finanziaria sono nient’altro che “armi di distruzione di massa”.
 LE PAROLE VINCENTI:  Rigore, equità e crescita,  come saltinbanchi gioiosi abbiamo accettato la cura montiana sperando (ingenuamente, unica nostra colpa!) nella uscita dal tunnel della crisi; dopo  un anno,  di equità e crescita ( -2,4% del Pil) non se n’è visto nulla, di rigore tantissimo pensiamo ai pesantissimi tagli alla sanità , alla scuola (ma vengono concessi 223 milioni alle scuole private), all’ aumento dell’Iva di un punto percentuale e ai 2,miliardi e 700milioni stanziati  per le grandi opere.
Ma non è finita qui, la legge di stabilità (con 373 sì e 67 no e 15 astenuti)ha finanziato, per il 2013, ben 13 miliardi (non più  12, quelli ricavati dai raid della GdF ) per i famosi caccia(tor)bombardieri F35, mentre  nessuna legge si profila a favore dei cittadini, come quelle ipocritamente vagheggiate sulla trasparenza per le commissioni bancarie o le agevolazioni sui mutui, al contrario a sostegno delle banche si trovano velocemente ben 4 miliardi per salvare il Monte dei Paschi di Siena. A proposito di grandi opere quest’anno per la tratta Torino –Lione viene scovato un ulteriore finanziamento di 2 miliardi e 25 milioni , in pratica 150 milioni all’anno sino al 2029. Anche i Comuni vengono privilegiati, da un lato si tolgono i finanziamenti per il welfare ma con l’altra mano gli si regalano per esempio la TARES, che partirà dal mese di aprile in sostituzione della TARSU con relativo aggravio economico, e la riconferma  dell’IMU, con la clausola per i comuni di poter  aumentare ulteriormente l’aliquota sino ad un tetto massimo di 1,06%; senza parlare dell’  ignominioso azzeramento del fondo di sostegno per l’affitto, destinata alle fasce più deboli della popolazione, che si scopre tra le pieghe nascoste del passaggio tra una Camera e l’altra.  
Con questi scenari non resta che pensare che per qualcuno  siamo destinati alla rottamazione, altro che equità , diventare inessenziali e consumatori superflui, schiavi di debiti insolubili, ridotti a pensare solo alla sopravvivenza, questo è nei progetti di un potere che utilizza menti fredde e mediocri per istallare nell’Europa mediterranea una dittatura non più classica , come quella giacobina o del proletariato tanto per intenderci, ma “indiretta”, figurata come “salvezza” che per il nostro “bene” sospende ogni forma di democrazia e, dopo, fatte le necessarie “riforme”e riavviato lo sviluppo capitalistico, il popolo sarà libero. Un popolo a cui si fa credere  alle tesi diffuse dai governi occidentali che la crisi attuale è solo una crisi di debito, quindi in teoria risolvibile; non è nel loro interesse informare il cittadino semplice che stiamo vivendo un’epocale fase di transizione , che non è una crisi del capitalismo ciò che ci sta strangolando , ma la sua metamorfosi che già dal 1971 (Nixon) aveva preso forma, senza che noi ce ne accorgessimo(!) e come ogni fase di passaggio da un ciclo capitalistico all’altro viene accompagnato sempre e ineluttabilmente  da massacri sociali.

 I potenti e i loro derivati, nel loro delirio di onnipotenza,  sono arrivati al punto di non nascondere più le loro strategie, lo testimoniano le parole del premier Monti, in perfetta sintonia con Napolitano, a Melfi pochi giorni fa, “l’agenda della prossima legislatura non è mia, ma è stata “fissata” da Europa e mercati”. Sanno che all’Italia del miracolo economico, che aveva conquistato un posto di potenza industriale, non resta che un ruolo secondario, definito dal potere dei banchieri e da ciò che resta della grande industria, loro, i  governi tecnici subalterni, intanto   si sentono forti e al sicuro contro ogni sollevazione,  perché spalleggiati da caste politiche delegittimate, da sindacati che sollecitano la concertazione e una sinistra piagnona che cerca ogni forma di collaborazione pur di rimanere a galla.  

Né dobbiamo lasciarci ingannare dall’ansia compulsiva votaiola che accompagna le elezioni politiche, avranno ben poco effetto, sia sotto forma di novità che di antico rassicurante ismo, registreranno solo una fase di transizione intermittente a cui seguirà la grande dittatura finanziaria globale occidentale che ha svuotato di senso tutte le categorie a cui siamo così tenacemente attaccati. Questo è il piano, uno scompiglio sociale , voluto e teleguidato che si abbatterà sugli esclusi, disoccupati, precari, piccoli borghesi gettati sul lastrico, un universo di oppressi all’interno del quale, però,  potrebbe annidarsi l’imprevisto seme che saprà rimettere in discussione tutto; magari rifacendosi a qualcosa di antico "a vecchie ispirazioni, magari solidaristiche, magari comunitarie".

adele dentice

sabato 22 dicembre 2012

Nessun complottismo, Nessuna segretezza....


Nessun complottismo, Nessuna segretezza La strategia per cambiare l’assetto europeo è dichiarata ufficialmente.. I poteri forti non si nascondono neppure più.

Il popolo non deve essere diviso dalle ideologie rappezzate  ma unito in nome della sovranità nazionale. Non deve lasciarsi intrappolare dalla stupidità dilagante vincolata acriticamente alla teoria Luxemburghiana, ormai inattuale, secondo cui il capitalismo è destinato a crollare su se stesso, ed ora c’è chi plaude  alla sua fine. Ormai la storia è maestra nell’indicarci come ogni crisi storico-sistemica si accompagna  a grandi scompigli sociali e geopolitici dai quali poi emerge una diversa configurazione del modello sociale, che non è detto sia migliore del precedente. Quello che si sta prefigurando è un panorama inquietante dove la grande catastrofe, ben organizzata , non colpirà il capitalismo al contrario  precipiterà sulle popolazioni oppresse, una disastro contro cui non è possibile controbattere poiché manca una grande forza politica organizzata e una visione scientifica dei problemi sociali e della loro soluzione. Un massacro sociale ci attende con stipendi cinesi, eliminazione del welfare , insomma un’Europa del sud a vocazione turistica con bassi salari, fuga dei cervelli e importazione di braccia per lavori non qualificati. E’ l’atto finale di un capitalismo finanziario che ha superato  la fusione tra quello industriale e bancario, un capitalismo che arrogantemente è andato oltre  il confine tra legalità e illegalità fondando la sua ragion d’essere  sullo strozzinaggio e l’aggiotaggio sistemici.
Agenti di questo processo non sono più i ceti politici inaffidabili, bensì i tecnici e gli “specialisti”, per lo più cooptati direttamente negli apparati universitari come  l’uomo per tutte le stagioni il professor Monti . Commissario europeo in quota centrodestra e pure in quota centrosinistra. Membro del cda Fiat all’epoca delle tangenti e poi Goldman Sachs e agenzia di rating che declassava l’Italia, coadiuvato pienamente dalla signora Fornero che  ha portato l’età delle pensioni ai livelli record d’Europa, mentre  decine di migliaia di persone perdevano pensione e reddito da lavoro, dando la libertà di licenziare.E poi ci sono   i giornali le grandi testate  a partire dal Corriere, che ha avuto Monti come editorialista per vent’anni, per passare a Repubblica che su Monti vuol creare il partito “scalfariano”. E poi l’ipocrisia de La Stampa che sbava servilmente sulle sobrie vacanze di Monti a St. Moritz. E ancora Il Messaggero casiniano.
E il popolo ci ha pure creduto all’inizio quando nel 2011 veniva affascinato dalle nuove favole dello spread gestito ad arte non  per misurare la bontà di un governo, ma per ammonire i governi o sostituirli ad arte, uno spread che con Monti prima diminuisce per risalire vertiginosamente nel 2012 a livelli ancora più alti.
 Nel Febbraio del 2012 – la produzione industriale  precipita al – 7% per diminuire ulteriormente al  -9%
A Marzo  cassa integrazione + 41% rispetto al mese precedente
Aprile settore edile -15% vendite immobiliari -20%. Monti dichiara che non ci saranno ulteriori manovre, subito smentito dall’OCSE e dal Times
18 maggio fiducia governo Monti dal 72% precipita al 35 %
Giugno ICI-IMU
 l’11 luglio la BCE dichiara che il Pil in Italia è  -2,4%
Il 15 luglio  1/3 delle imprese italiane a rischio fallimento dato diffuso tra le banche
e Monti prepara una manovra di 80 miliardi di fondi

Intanto la lotta all’evasione del 2011ha ricavato 12  miliardi dai vari raid della GdF nelle mediatiche località turistiche cifra pari al costo degli F35 in via d’acquisto.

E il debito cosa è successo a questo mostro che incombe sugli esseri umani già prima di nascere? Ebbene negli ultimi mesi la crescita del debito è stata del +3,08% e aumenta pur in presenza di un aumento delle entrate che deprimono l’economia, ma il disastro va ben oltre se pensiamo per un attimo a ciò che accadrà con il debito a breve, cioè quando bisognerà aver bisogno di maggiori entrate nel breve periodo per pagare le rate in scadenza spremendo sempre di più i contribuenti fino a svendere il patrimonio nazionale
Recessione, recessione , recessione a cui seguirà la repressione come naturale svolgimento dell’arroganza neoliberale privatizzatrice della giunta Monti, ormai del tutto svincolata da idee di rappresentanza democratica. E mentre si prepara l’ultimo atto della tragedia ci si prepara alla farsa sciocca delle elezioni, mentre il dibattito politico si ritrova frantumato in miriadi di molecole impazzite dalla  votomania compulsiva,   senza platea restano solo tristi  residuali  brandelli  di votanti strappati dai vari i Casini, Veltroni, Vendola, per lo più anziani nostalgici o menti eccitate dalla tifoseria di mercato, menti confuse  ammaliate dal canovaccio commedia  dei vari dibattiti vocialioli che imperversano nell’occhio viglile delleTv, vomitanti slogan e luoghi comuni. Maschere di una  nuova lingua, quella della globalizzazione e delle sue forme di dittatura di economisti.

adele dentice

venerdì 21 dicembre 2012

Il teatrino è già ricominciato


La candidatura di Berlusconi è proprio il pretesto che serviva agli oligarchi dominanti e ai loro sicari politici della sinistra italiana (tutta) per accelerare la corsa di questo paese verso l'asservimento liberistico e americano totale. Molto difficile pensare che lui stesso non sia stato costretto a farlo in quanto pedina (come gli altri) di uno scenario del tutto simulato e manipolato. Tornerà più pesante che mai la cappa di mistificazione che si stava appena appena diradando sotto il governo Monti, ininterrottamente magnificato e legittimato dall'arco politico nonchè dall'intera informazione e cultura ufficiali.

Ora più che mai tutti i vip del culturame cinematografico-musical-cabarettistico, editoriale e giornalistico, che non hanno mai pronunciato una sola parola contro il colpo di stato tecnico da quando si è insediato (anzi lo hanno pure incorraggiato), grideranno più forte i loro moniti e appelli per salvare il paese; i movimenti viola, studenteschi e femenisti torneranno dal nulla coi loro flash-mob sorridenti ripresi costantemente da tutte le televisioni nazionali; la Cgil e la Fiom li raggiungeranno per comiziare tutti insieme a roma tra striscioni e fischietti (in onda anche quelli); triplicheranno i talk show e i reportage di finta inchiesta per creare l'allarme contro il ritorno del governo delle escort, dei processati, dei razzisti e dei bigotti; scoppierà qualche altro grosso scandalo giudiziario sul Pdl (seguito da uno in miniatura sul Pd, perchè non si dubiti che i giudici "indagano ovunque").

Il problema chiave dell'umanità, per un po' di tempo, tornerà a essere il cavaliere, coi suoi processi a Milano, le sue concubine e le sue barzellette (che sicuramente gli usciranno dalla bocca, come da copione prestabilito). I partiti del sinistrume torneranno come sempre a presentarsi coalizzati agli occhi della loro "base" (i 3 milioni delle primarie più al massimo un altro milione di sinistri radicali), affiancati da due nuove fazioni di nobili difensori della patria: la destra "seria e moderna" Udc-Fli con legioni di ex-lecchini del cavaliere (che hanno abbandonato il timoniere della nave fiutando il vento nuovo) e Grillo, il campione del "pro ma poi contro e poi di nuovo pro" (Monti, debito, euro, finanza, america). E infine come ciliegina sulla torta, qualcuno sosterrà pure che Monti è stato un burattino di Berlusconi - cosa che già sta circolando in sordina - per rincarare la dose della menzogna generale.
Senza contare che, come credo fermamente, anche nell'ambito di certi movimenti "anticapitalisti" e "antimperialisti" della domenica potremmo avere presto "inaspettate" e "spiacevoli" giravolte.

Andrea Russo 
Per Il Bene Comune
10 dicembre 2012

domenica 9 dicembre 2012

Mattoni Verdi


Sembra che nulla di sostanziale sia avvenuto dopo la  nostra lettera appello AGLI ASSESSORI ALL’ASSETTO DEL TERRITORIO E DELLA QUALITA’ AMBIENTALE DELLA REGIONE PUGLIA  ANGELA BARBANENTE E LORENZO NICASTRO contro la  proposta di legge che prevede la proliferazione i campi da Golf in Puglia, che a quanto a pare tra breve faranno la loro bella entrata nel panorama pugliese, l’importante, come afferma l’assessore è che siano ecosostenibili! Andrebbero però chiariti alcuni punti essenziali riguardo alla ecosestinibiltà dei deserti verdi partendo dalla semplice considerazione  che   fra tutte le attività sportivo–ricreative, è quella che impegna e gestisce le aree verdi più estese e, quindi, interagendo in misura più rilevante con l’ambiente, risulta evidente che un adeguato bagaglio di informazioni e di conoscenza, derivante da una rigorosa e circostanziata analisi dei problemi, diventa un supporto fondamentale per un confronto chiaro ed aperto con le diverse categorie sociali e i cittadini, che permetta di superare equivoci, chiusure e falsi pregiudizi e di assicurare, conseguentemente, scelte condivisibili e soluzioni di lunga durata. Una semplice pratica democratica  funzionale a quella trasparenza che faccia capire  ai cittadini quali saranno le ricadute in termini ambientali ed economici, bisogna che la gente comune sappia quanto costano in termini di consumo d’acqua  le esigenze turistiche di qualche migliaia di persone che verranno in Puglia per giocare al golf  nei nostri bellissimi prati verdi a Natale,  una risorsa vitale  che nella nostra terra scarseggia, come inizia a scarseggiare anche  il territorio e, considerando che  per un campo da golf con un numero di buche standard occorrono  un minimo di 50 ettari, forse si potrebbe ricominciare a pensare di stimolare la vocazione economica della regione Puglia verso l’agricoltura , settore ora al collasso . Né ci confortano  le promesse fatte dalla Federazione Italiana Golf sulla salvaguardia dell’assetto idrogeologico del territorio,  degli aspetti paesaggistici, dalla riduzione al minimo uso dei fertilizzanti e dei fitofarmaci, della tutela della biodiversità, del risparmio di acqua e di energia. Parole che nella sostanza non ci rassicurano affatto se la mole d’acqua  prevista per mantenere in vita l’erbetta corrisponde a 2.000 metri cubi  al giorno del prezioso e raro liquido, corrispondente alle necessità di un paese di 8.000 persone, senza contare poi  i furti d’acqua nei pressi dei litorali marini (il campo che sorge vicino al Parco Naturale delle Cesine (Acaya Golf Club) dove l’abbassamento della falda di acqua dolce è all’origine della salinizzazione delle acque del Parco”Regione Puglia, Golf e Ambiente).
La proposta di legge in esame alla IV Commissione  parla di destagionalizzazione del turismo che in linea di principio potrebbe ancora andare bene se si puntasse di più sulla riqualificazione dei piccoli centri d’arte , e la Puglia ne abbonda, un turismo a dimensione umana che non vada ad intervenire su strutture invasive con annesse strutture abitative; ma quello che allo stato attuale  preoccupa è altro, infatti il provvedimento in discussione prevede non solo la realizzazione di campi da gioco , con annesse strutture di ricezione turistica ma apre a deroghe urbanistiche che favorirebbero la creazione di nuovi quartieri con buona pace dei costruttori edili. In pratica il grande ritorno dell’urbanistica con da un lato amministrazioni squattrinate, che potrebbero ricavare in cambio della benevolenza qualche “palestra”, e dall’altra gli imprenditori del mattone, che scavalcano i vincoli urbanistici per realizzare l’ecologico campo da golf  che circonderà ville , piscine , ecc. in realtà con la pratica  del golf si camuffa la volontà di costruire immensi complessi turistici e invadere spesso zone tutelate come sta avvenendo a Polignano nella zona Cozze oggetto di appetiti demolitori della speculazione edilizia da svariati decenni (dal lontano 1975 ) dove vogliono costruire un mega parco dei Trulli   sorvolando su vincoli archeologici e ambientali e sulle proteste dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, un progetto devastante che il Movimento di Liberazione per il Bene  Comune da tempo denuncia. Un progetto ritenuto un “volano” perché darà(!) lavoro a 400 persone con i 2 hotel, 1spa, i campo da golf  accessi al mare , a questo punto perché non si è pensato al turismo locale offrendo ai proprietari terrieri la possibilità di ristrutturare le loro abitazioni che potrebbero diventare pensioni lasciando intatta la natura e coniugando il turismo con l’agricoltura. In tal modo quella mole di denaro potrebbe essere ben redistribuita tra molti e non essere convogliata nelle mani di pochi

domenica 2 dicembre 2012

MODUGNO: soldi che si attaccano alle mani




il Movimento di Liberazione Per il Bene Comune esprime la sua solidarietà ai cittadini modugnesi onesti e in buona fede travolti  dal terremoto di arresti trasversali, che ha sconvolto la loro cittadina, Modugno a ridosso di Bari, per via dell’inchiesta che riguarda episodi di appalti guidati e pressioni fatte da alcuni amministratori  comunali verso imprese  del settore edilizio.

Non meraviglia che gli amministratori di Modugno, oggi coinvolti nello scandalo edilizio, siano gli stessi che  hanno sempre sbandierato con grande convinzione durante le campagne elettorali o, nei momenti di tensione sociale come per il pericolo dell’inceneritore, la loro preoccupazione per il futuro del territorio e per l’ambiente, ma  c’è da chiedersi quali siano state poi le  logiche che hanno favorito il moltiplicarsi  di progetti di “sviluppo” urbanistico in aree spesso riconosciute anche  inondabili. Domanda retorica! è chiaro a tutti che gli interessi personali  hanno prevalso sul bene comune senza avere, tra l’altro, queste persone   una visione ampia e completa di tutto l’asseto territoriale oppure, pur avendone conoscenza, hanno avuto cura di tacere sulle proprie responsabilità.
Già a ridosso degli anni 2007-2008 , in occasione dell’istallazione della centrale turbo-gas di Sorgenia e dell’inceneritore, la realizzazione di quest’ ultimo poi bloccata dagli interventi della magistratura sulla spinta delle lotte sostenute dalle associazioni ambientaliste, il Movimento espresse  l’opposizione a tale progetto inteso come  un modello di sviluppo non più sostenibile in quanto prefigura la centralità del profitto e della logica del mercato  e non gli interessi più in generale delle popolazioni. All'epoca dei fatti invitammo l’allora e attuale sindaco di Bari a prendere posizione contro la centrale, in quanto custode della salute pubblica e garante dei diritti della popolazione, e le forze politiche istituzionali e sociali a respingere tale proposta e ad impegnarsi per lo sviluppo dell’energie alternativa, appelli inascoltati  se poi, irresponsabilmente, è stato sottovalutato, ad esempio, il pericolo per la salute pubblica di alluvioni invocando, si può esserne certi, nel caso si fosse presentato il problema, il comodo alibi dei cambiamenti climatici.
Non dobbiamo mai dimenticare, a tal proposito,  come certe scelte  sulla localizzazione della Centrale turbo-gas siano state fatte  in una zona ampiamente compromessa dal punto di vista ambientale qualità dell’aria, devastazione paesaggistica, colmando addirittura due lame con rifiuti inerti  in una zona inserita nel PUT e PUTT nell’aria del Parco Regionale di Lama Balice per la presenza della lama Misciano e del tratturello 94 della Traiana antica, distruzione di siti archeologici come la “scomparsa” del menhir che era posizionato nell’attuale suolo dove è stata realizzata la Centrale a Turbogas. “ Per la Centrale a Turbogas di circa 800 mgw di Sorgenia nel territorio ASI del Comune di Modugno fra  Via Dei Gladioli e Via Dei Garofani, stanno utilizzando le suddette strade per il montaggio di componentistica pesante e di grandi dimensioni,
Le stesse ditte stanno coprendo di materiale di risulta la zona di confluivo delle acque di prima pioggia e delle acque pubbliche che provengono da Bitonto, Palo del Colle e Modugno, colmando la parte iniziale della lama Misciano, causando alcuni giorni fa un lago artificiale di circa 1,50 mt. fra l’Autostrada e Fassa Bortolo l’opificio in costruzione, che impedisce in parte il deflusso delle acque e successivamente si è creata una diga artificiale nella depressione naturale del solco proveniente dalla Murgia e quindi dalla Murgetta oltre dai terreni posizionati in quota più alta rispetto al piano altimetrico naturale di altre  zone”   (27-11-2007 da esposto dott. Bretone e organi di stampa Consigliere circ N.De Toma)
Da sempre il Movimento Per il Bene Comune si è schierato contro la gestione del territorio ad opera di amministrazioni pubbliche che hanno pianificato scientemente la cementificazione, con  la cancellazione del suolo agricolo e produttivo e di aree di pregio naturalistico e culturale, la posizione del movimento non vuole essere  semplicemente una reazione al mercatismo diffuso , essa pretende di dare voce all’insoddisfazione e all’insofferenza per quelle politiche che hanno generato l’attuale crisi di sfiducia nelle istituzioni e nella rappresentanza politica.

La cittadina di Modugno si è vista nel tempo inondare da esperti su questioni rilevanti che hanno poi portato a un nulla di fatto, mentre si concentrava tutta l’attenzione sull’edilizia del paese, con la scusa pronta del lavoro,  come la veloce   approvazione  del recente piano di lottizzazione del comparto A6, mentre alcuna  proposta concreta emergeva per lasciare il posto a una politica del territorio che metta al centro punti qualificanti come la conservazione della natura e del territorio.


La difesa del suolo deve diventare una sfida comune, che non si limiti all’attuazione d’interventi puntuali, spesso assolutamente inutili e dannosi  ma che preveda il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati: le Regioni, le Provincie e i Comuni, l’Autorità di ba-cino, la comunità scientifica a partire dagli ordini professionali più interessati quali i geologi, gli architetti e gli ingegneri, le associazioni ambientaliste e di volontariato per poter mettere in campo una nuova cultura del territorio, ma soprattutto che vengo coinvolta nei piani decisionali la cittadinanza , su cui ricadono i benefici o danni spesso Irreparabili e dannosi.