domenica 29 aprile 2012

1 MAGGIO 2012


Buon 1 maggio, alle persone libere che   non credono più ai movimenti o alle associazione legate a un  nome o ad un’idea sclerotizzata di partito o di ideali ormai sepolti dall’ingiuria non del tempo ma degli ominicchi, né tanto meno danno credito ai mille rivoli delle finte opposizioni che partecipano alle sceneggiate in TV , mentre Monti sta per essere fatto santo anche  e per via di una becera riforma sul lavoro pianificata e programmata dal tradimento del patto di solidarietà già negli anni 70, una riforma il cui ultimo atto  si sostanzia tra l’altro in un ridimensionamento della cassa integrazione nel 2014. Vorrei condividere il mio grande sdegno  in questo 1 maggio 2012 con quelle  persone che vogliono opporsi allo strangolamento delle pensioni, al futuro negato , ai licenziamenti indiscriminati, alla perdita della tutela della salute, al controllo delle menti tramite la disintegrazione della scuola, mi piacerebbe fondere la mia voce con il grido di coloro che  rifiutano  le  logiche che hanno favorito la cultura di convivenza con il rischio nel mondo del lavoro, nella scuola, nel proprio territorio ,  e con chi è cosciente che il capitalismo prepotentemente invade le nostre esistenze affiancato dai capò e dal sonno dei sindacati, che vogliono farci credere che noi avremmo vissuto “al di sopra dei nostri mezzi , come se non sapessimo che la Banca d’Italia non distingue chi lavora da chi  ha evitato di lavorare pappandosi i finanziamenti con la scusa di interessi  “pubblici”Mi piacerebbe comunicare  la mia rabbia a coloro che vogliono opporsi  al golpe che è stato effettuato all’insaputa della gente il 17 aprile 2012 , manomettendo la Costituzione in ottemperanza del famigerato Patto Fiscale  firmato il 2 marzo scorso a Bruxelles che prevede di modificare la Costituzione, rendendo inessenziale oltre all’art. 81 è anche l’art 3 che prescrive “l’obbligo di rimuovere gli ostacoli sociali allo sviluppo della persona”, infatti non sarà più possibile per le istituzioni pubbliche attuare politiche di correzione del ciclo economico per sostenere l’occupazione o welfare, con il consenso di tutti i partiti e del silenzio dei media che dal profondo sonno hanno ripescato le escort


Soprattutto ho voglia  che questo 1 maggio non veda giovani che con questo clima di sfiducia sempre più spesso rinunciano ai loro diritti   abbandonando l’ impegno nel campo sociale come nel  campo politico, perché disoccupati e nauseati a causa della  corruzione nella vita pubblica, mi piacerebbe che potessero ritrovare la passione per  politica che è altro dalla partitocrazia ma riscatto del popolo e militanza  al servizio del bene comune

mercoledì 25 aprile 2012

La piccola guerra dei poveri morti di fame



Accanto ai poveri, poi, ci sono i poverissimi, quelli che versano non solo  in condizione di totale indigenza, ma che subiscono l’indifferenza delle istituzioni e di quei soggetti che si dicono a parole dalla parte degli ultimi. In questa Puglia, virtuosa all’esterno, percepita come l’Eldorado dei diritti e della democrazia, mentre  all’interno registra sfacelo economico per singoli e famiglie (28,69% dalla Fondazione G. Brodolini in collaborazione con il Consorzio Meridia e coordinata dal prof. Vito Peragine dell’Università di Bari) può succedere che a Bari un uomo si incateni sotto la sede Rai per reclamare civilmente  i propri diritti negati nell’assoluta indifferenza dei media e delle istituzioni che, in questo soleggiato 25 Aprile 2012 , sono  occupate a sventolare bandiere e a farci la morale sull'Unità Nazionale e sulla Costituzione, quella del 1948, fondata sulla solidarietà sociale, ormai incompatibile con i nostri tempi per cui ci si può lamentare, scioperare, incatenarsi, come oggi ha fatto il signor Marcato, peggio ancora suicidarsi ma il risultato non cambierà: stiamo vivendo una nuova selezione darwiniana che dal mondo del lavoro arriva ad azzannare le famiglie e i singoli individui.
La storia di Marcato Giuseppe rientra perfettamente nella casistica che ormai non fa più notizia  quella della perdita una piccola impresa familiare, che si porta via benessere, casa e familiari, Per mesi  hanno stazionato sotto il Comune di Bari , insieme ai coniugi Tempesta, ma per loro nulla, se non l’amichevole solidarietà di pochissime persone; dopo mille traversie l’occupazione di uno stabile in uno dei tanti inferni che circonda la città di Bari, sul quel pezzo di lungomare abitato da un sottobosco di umanità che alterna espedienti e malaffare.Vivono lì ormai da mesi senza luce , gas, servizi igienici , tra rifiuti di ogni genere e l’amianto,   nel frattempo la famiglia si è divisa, le figlie minorenni sono state accolte in un istituto, la madre ha trovato un’altra soluzione abitativa così come l’altra figlia, con Giuseppe è rimasto solo il figlio grande che con il padre divide la disperazione e la voglia di riscatto.
Le esternazioni di questo padre di famiglia racchiudono in forma sintetica, l’esatto autentico panorama emotivo della situazione in cui si trovano migliaia di famiglie e non si parla qui di una povertà fatta di stracci , o dell’ impossibilità di poter pagare i conti a fine mese, qui si parla di persone  a cui è stato strappato il diritto a vivere dignitosamente  , anche se in condizioni precarie e di bisogno;uno stato, questo, di degrado e di umiliazione che non può trovare alcuna giustificazione nei ritardi burocratici, fisiologici ormai, o nel sovraccarico di lavoro che lamentano i servizi sociali.
In un’Italia subissata da servizi di inchiesta televisiva predisposti ad hoc dai talkshow per cercare di suscitare la compassione dei telespettatori, debitamente accompagnati dagli opportunisti che cercano solo di coltivare un bacino elettorale per continuare a mantenere una poltrona nelle istituzioni, il signor Marcato è una nota stonata rispetto al concerto di ovvietà vomitate dal politicamente corretto   di turno. Lo scandalo del  libero pensiero quello divergente e accusatore del sistema  sia se espresso in modo semplice che con linguaggio articolato deve essere silenziato e in questa ottica si giustifica  la incomprensibile resistenza della emittente Rai a dare spazio mediatico a questa notizia “irrilevante”. Le  giustificazioni  che sono state addotte nel corso della mattinata si sono incentrate in particolare nel mancato comunicato  (mail sono state inviate a tutti gli organi di stampa), né ci ha aiutato il numero irrisorio (una ventina stabili più altri occasionali)  della congrega di sostenitori che stazionava giù sotto le vetrate della sede  del’emittente  di Stato , ma alla fine, dopo ore di attesa, parole, ordini , la nostra piccola resistenza ha avuto la meglio ed è stato concessa l’autorizzazione a registrare le parole di Giuseppe, una vittoria piccola piccola non eravamo molti ma la causa era grande, ma noi siamo ciucci in matematica e per noi la vita di uno è uguale a mille e i Partigiani, che oggi l’Italia ricorda, erano pochi.

domenica 22 aprile 2012

Così lo Stato combatte la Mafia

: facendole concorrenza!!!Sarà varato entro la fine del mese un decreto che permetterà l’uso dei rifiuti speciali nel cemento al fine di uscire dall’emergenza “L’ uso come combustibile in centrali, cementifici o anche termovalorizzatori può essere una strada da seguire – spiega Clini – per risolvere il problema dei rifiuti, per valorizzare energicamente i rifiuti e per uscire fuori da un circuito nel quale la malavita organizzata ha avuto un ruolo molto importante” (convegno di presentazione dello studio Nomisma Energia sui Combustibili solidi secondari (Css) )In pratica ci liberiamo dei rifiuti facendo ciò che da decenni fanno le Mafie locali togliendo loro il businnes, che diventa legale, ma per i fautori della combustione di rifiuti nei cementifici, questa sarebbe una buona pratica, che si vorrebbe nel nostro paese sempre più diffusa, poichè consentirebbe di limitare la costruzione di nuovi inceneritori, anche se i cementifici e le zone circostanti non sono questi esempi di salubritàBen presto, quindi potremmo trovarci i muri degli ospedali e delle scuole cosparsi di rifiuti speciali potrebbero le generazioni future rinchiuse in classi e scuole pollaio respirare la salubre aria prodotta dalla combustione dei rifiuti speciali

giovedì 19 aprile 2012

Il geometra Indini denuncia



Il geometra  del comune di Brindisi oggi in pensione, Aldo Indini lancia un appello denunciando come  il parcheggio del Santuario di Santa Maria del Casale sia stato ceduto a privati

Non c'ero e se c'ero, DORMIVO!!!!


Nella pazzia generale che investe l’Italia pre elezioni oggi si scopre che in Puglia c’è stata una gestione della sanità da raccapriccio. Nel 2005 ci promisero una sanità che sarebbe stata il fiore all’occhiello di quella Primavera Vendoliana sventolata ai quattro venti da fans creduloni o da furbastri acrobati della politica; oggi, a sette annidi distanza, emerge uno squallido quadro d’insieme che ipotizzacupole di malaffare che, oltre a favorire amici e parenti e assegnare commesse,hanno mirato al controllo politico del territorio con lo scopo di rafforzare elettoralmente gli uomini e i partiti che amministrano la Regione. Già all’inizio del 2009 la magistratura aveva rilevato come “un pezzo delle nomine e degli appalti dellasanità pugliese sia asservito agli interessi di una corrente dipartito” il cui obiettivo era quello di rafforzare la propria posizione sul territorio pugliese. Per i giudici, vi era una vera e propria associazione per delinquere, finalizzata ad appropriarsi dell’assessorato regionale alla sanità con il controllo di tutte le delibere, delle nomine dei manager delle Asl, dei primari e degli appalti. Si profila, oggi, dalle varie indagini l’ipotesi che dal2005 al 2009 Tedesco avrebbe fatto parte di “una rete che era in gradodi controllare forniture e gare di appalto che venivano illecitamentepilotate verso imprese facenti capo ad imprenditori collegati dainteressi familiari e economici” (il Giornale 14 aprile 2012). Le“nuove” (la quarta per Tedesco e la quinta per la Cosentino) accuse notificate dal pm Desirée Digeronimo vanno dall’ associazione per delinquere, al falso, illecito finanziamento pubblico ai partiti,corruzione, concussione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta,rivelazione del segreto d’ufficio, nella fattispecie riguardano unadelibera della Asl di Bari datata 4 aprile 2007 per l'affidamento deiservizi assicurativi alla società Assidea & Delta negli ospedali della Asl barese. Sull’ex senatore pendono altre due inchieste a Bari: una sugli accreditamenti delle strutture sanitarie private presso ilServizio sanitario regionale e una relativa alla transazione da 45milioni di euro tra Regione Puglia e ospedale ecclesiastico Miulli diAcquaviva delle Fonti (Bari),che ha visto coinvolto anche Vendola,mentre per Lea Cosentino, oltre a quella del 14 aprile, ci sonoaltre quattro inchieste: falso in atto pubblico e peculato (per laquale fu arrestata il 14 gennaio 2010), un'altra per associazione perdelinquere, corruzione e istigazione alla corruzione, peculato,turbativa d'asta, falso materiale e ideologico, truffa, frode inpubbliche forniture (che coinvolge i fratelli Tarantini), una terzaper presunti appalti 'truccati' (con Tedesco) e, ultima in ordine ditempo, quella per abuso d'ufficio che ha coinvolto il presidenteVendola per la nomina di un primario all'ospedale San Paolo di Bari.Indicativo tra i tanti scandali , rinvii a giudizio ecc la gara per irifiuti speciali vinta dalla Viri (gruppo Tradeco), attraverso la concreta ed interessata ingerenza nell’istruttoria della stessa, che avrebbe dovuto essere segreta fino alla pubblicazione dei punteggi,del genero dell’allora assessore Tedesco, Elio Rubino, adimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, degli intrecci tra lasanità e l’affare dei rifiuti speciali .La Tradeco, infatti è una ditta specializzata nello smaltimento deirifiuti speciali, all'impresa, che fa capo a Michele Columella eFrancesco Petronella, nell'aprile del 2009 venne assegnato l’appaltodell’Asl di Bari per un importo di circa 5 milioni di euro, per ilservizio di raccolta e smaltimento rifiuti speciali prodotti dallestrutture sanitarie, ed è oggetto di altre inchieste note allacronaca come quella relativa al sito di Grotelline di Spinazzola , icui dati sparirono misteriosamente dalla memoria del computer nellaRegione Puglia. All’epoca dei fatti l’imprenditore proprietario dellaTra.De.Co. aveva progettato, con la Cogeam del gruppo Marcegaglia, unadiscarica in contrada Grotelline, proprio nei pressi di una nota areaarcheologica nell’agro di Spinazzola. Fu proprio l’assessore AlbertoTedesco in stretto contatto con Petronella a seguire la vicenda inprima persona, come mostrano le ormai note alla cronaca intercettazioni
La vicenda poi si concluse col sequestro probatorio dell’area dispostodal Tribunale di Trani pm Michele Ruggiero. Questi sono alcuni deifatti che hanno percorso l’era vendoliana senza che il Governatoresi accorgesse di nulla. Un’eccessiva fiducia, quindi, riposta sul PD,che consigliò Tedesco, anche se tutti sapevano del conflitto diinteressi familiari macroscopico; sugli assessori ai quali è stato delegato tutto, basandosi sulla loro competenza e moralità ai quali sichiedeva in caso di nomine : “Ma è una persona per bene?”. Di più: aidirigenti dicevo di respingere le pressioni e di denunciarle” (ilFatto quotidiano di Ferruccio Sansa | 26 febbraio 2011), pensiamo alruolo fiduciario ininterrotto conferito all’ex Assessore Fiore, cheprima di sostituire il suo predecessore Tedesco era stato l’influentissimo Commissario Politico, anch’egli all’oscuro di tutto; ma anche una fiducia eccessiva su se stesso e sul suo carisma “ La mia parola, il mio sguardo, mi parevano un deterrente sufficiente per chiavesse intenti meno che leciti. Magari sono presuntuoso: penso che chilavora con me non possa essere sfiorato da dubbi disonesti.” (il Fattoquotidiano di Ferruccio Sansa | 26 febbraio 2011)
Distrazioni, deleghe , superficialità , dichiarazioni di estraneità aifatti che al di là degli scandali, delle indagini , degli avvisi digaranzie, ci hanno comunque regalato una sanità malata dove simaterializzano buchi le cui quantificazioni sono sempre piùottimistiche della realtà. Talmente profondo è l’abisso del deficitche l’amministrazione è stata indotta ad abrogare i comma 1 e 2dell’art. 13 della legge regionale di bilancio 2011 (L.R. 19/2010).cheprevedono l’esenzione ticket per visite specialistiche anche per gli ultrasessantacinquenni e per i bambini piccoli, questo per onorare l’impegno assunto con il Governo al fine di rispettare il Piano dirientro 2010-2012. Il giro di vite è andato avanti con la chiusuradegli ospedali , alcuni sostituiti da Punti di Primo Intervento territoriale, poi chiusi dal 31 agosto 2011 come è accaduto perMola, Polignano , Ruvo di Puglia, Alberobello, Grumo Appula nelle orenotturne privando i cittadini di quel residuo di diritto alla salutegarantito anche dalle singole unità territoriali almeno nella primafase del soccorso. A fronte di questi tagli in questi ultimi annisiamo anche stati “distratti” dai sogni di opere faraoniche , dal“Piano di Salute” di Alberto Tedesco che rinviava di fatto tutte lescelte di programmazione ai cosiddetti Pal (piani attuativi locali,ndr) dei Direttori Generali, uso e consumo della successiva campagnaelettorale e mai entrati realmente in vigore; mentre prendevano semprepiù piede le leggine denunciate dal capogruppo dei Ds AntonioManiglio come nido di opachi “interessi”(l’Occidentale Puglia 17Febbraio 2011) , capaci di moltiplicare prebende (come nel caso dei106 nuovi vertici di Distretto) e clientele a fini elettorali, o daldisastro gestionale di cui parlò persino Dino Marino in area PD ,molto vicino al Governatore: “mancanza di regole comuni nellaprocedura amministrativo-organizzativa tra le varie Asl e diomogeneità operativa tra queste, che vanifica ogni logica di sistema;assenza di una vera collaborazione tra gli Uffici Regionali e le Aslcon lacunosità di direttive top-down, non applicate o non applicabili,per carenze logistico-strutturali ed organizzative; fittizia contrattazione di badget tra Regione e Direzioni Generali delle Asl;lacunosità di Atti Aziendali non di rado disancorati da correttelogiche di gestione; inaffidabilità dei sistemi di controllo ad ognilivello e delle modalità di raccolta dei dati e ambienti di lavorodemotivanti; spesa sanitaria solo apparentemente orientata alrisparmio, di dubbia attendibilità generale e nei suoi aggregati, inquanto non supportata da un background di analisistatistico-epidemiologiche dei principali fenomeni sanitari, masemplicemente improntata da decisioni estemporanee a risonanzapubblica e da introduzione di maggior tasse palesi od occulte per lenecessarie coperture economiche senza un effettivo miglioramentodell’offerta di prestazioni”. (l’Occidentale Puglia 17 Febbraio 2011)Potremmo poi parlare del degrado ininterrotto dei servizi (comel’allungamento infinito delle liste d’attesa), dello sperpero deisoldi, dei mega stipendi o dei casi di mala-sanità che sono talmentetanti che ormai non fanno più nemmeno notizia.

domenica 15 aprile 2012

La città dolente (intervista a Giuseppe Marcato)

"L'intervista è stata pubblicata come doveroso atto di informazione. Si declina ogni responsabilità dal contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal Sig. Marcato".

sabato 14 aprile 2012

La vera rivoluzione la fanno L’oro


Il governo Monti ha “rivoluzionato” la dicotomia Destra-Sinistra ,
lo”scopriamo”avventurandoci nel gioco delle “sante alleanze” che
affiancano l’IdV e il PD mentre la Sel di Vendola comunque si
sente vicina al PD, e Diliberto e Ferrero fingono di distanziarsi ma
sanno che i loro voti andranno al PD per impedire ai fascisti,
razzisti, populisti, di prendere il “potere”, magari mascherandosi
sotto sedicenti liste civiche rubacchiando qua e la nomi e programmi
di movimenti realmente antisistema ; intanto tutti,
destra-sinistra-centro, inneggiano al buon Monti e alla sua politica
Distruggi Italia, un minestrone da commedia all’italiana che
rappresenta l’ ampia prova di come tutto funzioni verso un unico
obiettivo, a volte detto , oppure accennato, o sottinteso, la
riforma totale in senso liberista, una “riforma”che, impostata per via
statalistica, conferisce la sicurezza di “avere ragione” ; così , lì
dove non erano riusciti la DC e Berlusconi, arriva salutato
entusiasticamente come l’avvento di una taumaturgia liberista il
governo Monti – Draghi e la sua monolitica dittatura
dell’economia,entità impersonale che, va detto, è stata ben
sostenuta e preparata da un humus favorevole, composto non solamente
dai partiti e dai loro partner ma anche dalle periferie dell’impero ,
ottime divulgatrici del pensiero unico dell’intrallazzo e della unità
di azione , nascosta dal finto tifo sportivo degli intellettuali,
sacerdoti –custodi del neocapitalismo, appannata eredità storica della
vecchia contrapposizione Dc - PCI.
Oggi è più che mai fuori luogo parlare di destra-sinistra perché
questa dicotomia presupponeva la sovranità monetaria dello stato
nazionale, che, andata persa, si è trascinata con sé la sovranità
popolare, sostituendo all’utopia di uno stato democratico, una reale
autocrazia.
Un processo rivoluzionario avvenuto nella totale inconsapevolezza dei
cittadini che ancora rimangono legati per forza inerziale alla
simulazione Destra/Sinistra, alla cultura dell’antifascismo e
dell’anticomunismo in totale assenza dell’uno e dell’altro. Uno
scenario apparentemente variegato e spezzettato che può sottomettersi
alla disciplina razionale di Monti o divenire facile preda del
dissenso corporativista e populista che non crede nei partiti e
utilizza la rabbia , per indirizzare la gente comune contro la
spregevole sotto-casta intercambiabile della catena di politici di
turno, i cui privilegi sono , a conti fatti, il minore dei mali.

domenica 8 aprile 2012

Pasqua 2012 Auguri???


Oggi non ho voglia di fare gli auguri ma se proprio volessi li i rivolgerei all’ enorme terzo stato politicamente espropriato di cui faccio parte; massa immensa abbandonata all’insicurezza e al veleno del menopeggismo un veleno tossico che ci ha abituati lentamente alla perdita dei diritti fondamentali, alla disoccupazione endemica, alla morte del territorio e della vita ; un veleno che si è impossessato delle menti di una platea immensa composta dalla eterogenea fascia di subalternità sociale alla quale è stata tolta ogni capacità di reagire anestetizzando persino l’ istinto primario alla sopravvivenza.
Solo così si spiega la crescita di un astensionismo da “disperazione”,frutto di una secessione silenziosa incapace però di cambiare le cose per escludere ogni pericolo di scontro e vero dissenso. Oggi che non ci sono più nemici, non c’è più Berlusconi o Bossi non ci sono comunisti o fascisti, non c’è più l’attrattiva ideologica c’è solo a mio avviso una politica priva di sovranità rappresentata da agenzie di supporto del nuovo capitalismo mentre i partiti di massa sono ormai definitivamente scomparsi, sostituiti "da vergognosi ed effimeri cartelli elettorali privi di anima e di storia [PdL, Pd, UDC, SEL], oppure da congreghe di separatisti ed evasori fiscali che inventano nuove patrie [Lega Nord], che ci impongono sacrifici" .Loro alleati e pericolosamente servi sono i rappresentanti delle false opposizioni, la cui pericolosità per il sistema è bassa o nulla, rivendicano diritti organizzano finte battaglie destinate ad arenarsi e a spegnersi e con fine acrobazia affabulatoria danno per scontato il giusto sacrificio colpevolizzando i genitori spendaccioni che non hanno saputo pensare al futuro dei propri figli ; eppure per uscire da questo groviglio di incantesimi e bugie basterebbe semplicemente che tutti chiedessero perchè un operaio, un precario, un disoccupato, oppure un impiegato, un insegnante, un pensionato, dovrebbero continuare a fare “sacrifici” per consentire allo Stato di pagare ogni anno 80 miliardi di interessi ai banchieri detentori di Titoli di Stato che da trent’anni, chiedono tagli a stipendi, istruzione, sanità, pensioni. Basterebbe questa domanda e il capitalismo sarebbe arrivato al suo capolinea , per morte naturale!
Auguri a tutti
anche a chi non la pensa come me

PER IL BENE COMUNE - PUGLIA: Pasqua 2012 Auguri???

PER IL BENE COMUNE - PUGLIA: Pasqu 2012 Auguri???: Oggi non ho voglia di fare gli auguri ma se proprio volessi li i rivolgerei all’ enorme terzo stato politicamente espropriato di cui facc...

Pasqua 2012 Auguri???


Oggi non ho voglia di fare gli auguri ma se proprio volessi li i rivolgerei all’ enorme terzo stato politicamente espropriato di cui faccio parte; massa immensa abbandonata all’insicurezza e al veleno del menopeggismo un veleno tossico che ci ha abituati lentamente alla perdita dei diritti fondamentali, alla disoccupazione endemica, alla morte del territorio e della vita ; un veleno che si è impossessato delle menti di una platea immensa composta dalla eterogenea fascia di subalternità sociale alla quale è stata tolta ogni capacità di reagire anestetizzando persino l’ istinto primario alla sopravvivenza.
Solo così si spiega la crescita di un astensionismo da “disperazione”,frutto di una secessione silenziosa incapace però di cambiare le cose per escludere ogni pericolo di scontro e vero dissenso. Oggi che non ci sono più nemici, non c’è più Berlusconi o Bossi non ci sono comunisti o fascisti, non c’è più l’attrattiva ideologica c’è solo a mio avviso una politica priva di sovranità rappresentata da agenzie di supporto del nuovo capitalismo mentre i partiti di massa sono ormai definitivamente scomparsi, sostituiti "da vergognosi ed effimeri cartelli elettorali privi di anima e di storia [PdL, Pd, UDC, SEL], oppure da congreghe di separatisti ed evasori fiscali che inventano nuove patrie [Lega Nord], che ci impongono sacrifici" .Loro alleati e pericolosamente servi sono i rappresentanti delle false opposizioni, la cui pericolosità per il sistema è bassa o nulla, rivendicano diritti organizzano finte battaglie destinate ad arenarsi e a spegnersi e con fine acrobazia affabulatoria danno per scontato il giusto sacrificio colpevolizzando i genitori spendaccioni che non hanno saputo pensare al futuro dei propri figli ; eppure per uscire da questo groviglio di incantesimi e bugie basterebbe semplicemente che tutti chiedessero perchè un operaio, un precario, un disoccupato, oppure un impiegato, un insegnante, un pensionato, dovrebbero continuare a fare “sacrifici” per consentire allo Stato di pagare ogni anno 80 miliardi di interessi ai banchieri detentori di Titoli di Stato che da trent’anni, chiedono tagli a stipendi, istruzione, sanità, pensioni. Basterebbe questa domanda e il capitalismo sarebbe arrivato al suo capolinea , per morte naturale!
Auguri a tutti
anche a chi non la pensa come me

giovedì 5 aprile 2012

ENICHEM: ASSOLUZIONE PER STRAGE DI STATO ITALIANO


di Gianni Lannes

Morti di lavoro, danni irreversibili al territorio e inquinamento per le prossime due generazioni, eppure nessun colpevole. 17 operai deceduti a causa dei tumori a polmoni e laringe. Senza contare i malati e gli assassinati tra la popolazione civile. Per i media la notizia non esiste. La quarta sezione penale della Cassazione dichiara inammissibili i ricorsi della Procura generale di Bari e di tre parti civili e sigilla sul piano giudiziario una vergognosa ingiustizia. Così l’hanno fatta franca 10 ex dirigenti dell’Enichem agricoltura (Mario Campelli, Massimo Monti, Paolo Visioli, Marcello Fulgenzi, Mario Lanfranchi, Armando Mortara, Luigi Farris, Annibale Del Bue, Italo Ragni, Gino Pagano) e 2 esperti di medicina del lavoro (Luigi Ambrosi e Vito Foa).

Atto d’accusa - Solo l’operaio Nicola Lovecchio ha avuto il coraggio di denunciare la situazione (settembre 1996). Oggetto dell’inchiesta non è mai stata l’esplosione di un serbatoio dell’Anic-Enichem, avvenuta il 26 settembre 1976, con conseguente fuoriuscita di 10 tonnellate di arsenico sulla città di Manfredonia. Secondo la Procura gli imputati, dirigenti della multinazionale chimica, oltre ai due medici del lavoro, avevano omesso di adottare una serie di contromisure per limitare i danni causati dal prolungato contatto degli operai con il veleno cancerogeno. Quell’esposizione aveva provocato tumori a polmoni, laringi e colicisti, ed innumerevoli decessi, ma si è indagato solo su pochi casi, nonostante la diretta esposizione di almeno 1900 lavoratori nel periodo 1976-1982.
L’accusa contestava agli imputati a vario titolo: non aver informato gli operai dei rischi causati dall’esposizione all’arsenico; non aver impiegato personale specializzato nella bonifica dell’area; non essersi assicurati che gli operai usassero maschere protettive con filtri cambiati quotidianamente e tute impermeabili a tenuta stagna; non aver monitorato ciclicamente l’area per verificare il livello di concentrazione dell’arsenico nei limitrofi terreni agricoli.


Enichem Manfredonia.
Assassinio di lavoratori - In realtà sono molto di più, ma si è proceduto solo per 17 omicidi colposi di ex dipendenti dell’Enichem contestati dalla Procura nella richiesta di rinvio a giudizio. Nicola Lovecchio, operaio del magazzino insacco, deceduto per neoplasia maligna polmonare il 9 aprile 1997; Michele Bottalico, addetto alle tramogge e al controllo pesi, deceduto per neoplasia polmonare il 23 agosto 1991; Michele Palumbo, addetto alla manutenzione meccanica, deceduto per neoplasia polmonare e vescicale il 30 maggio 1989; Michele Ciuffreda, turnista, deceduto per carcinoma laringeo e polmonare il 23 ottobre 1998; Elio Amicarelli, impiegato addetto al magazzino insacco, deceduto per carcinoma polmonare il 14 maggio 1995; Raffaele Scapicchio, impiegato addetto alla gestione dei programmi, deceduto per carcinoma polmonare il 9 marzo 1993; Natale Suriano, operaio della cooperativa di facchinaggio “L’Arcangelo” adibito alle attività di bonifica, deceduto per carcinoma polmonare l’1 agosto 1990; Luigi Trotta, saldatore elettrico, deceduto per carcinoma polmonare il 14 giugno 1989; Vito Antonio Montano, operaio dell’insacco, adibito alle attività di bonifica, deceduto per adenocarcinoma al polmone il 14 maggio 1992; Gaetano Bevilacqua, operaio saldatore turnista, deceduto per carcinoma colicistico il 24 giugno 1993; Rosario Pampina, manutentore meccanico adibito alle operazioni di bonifica, deceduto per carcinoma polmonare il 23 luglio 1989; Giuseppe Rinaldi, dipendente della ditta Collicelli, adibito alle attività di bonifica, deceduto per carcinoma polmonare il 22 marzo 1997; Sebastiano Guerra, lavoratore della cooperativa di facchinaggio “Cap”, deceduto per epatocarcinoma il 23 luglio 1997; Antonio Croce, dipendente dell’Anic, deceduto per adenocarcinoma del polmone il 21 settembre 1998; Attilio Maria Casagni, tecnico strumentista deceduto per adenocarcinoma al polmone il 5 marzo 2000; Gennaro Cascella, deceduto nel luglio 2001. A questi 17 omicidi colposi, la Procura aggiungeva altri 6 casi di lesioni colpose a danno di ex dipendenti affetti da varie e gravi patologie.

Veleni infiniti - L’Eni, ossia i boiardi di Stato, per decenni ha scaricato in mare - non esclusivamente in atmosfera e nel sottosuolo - migliaia di tonnellate di rifiuti chimici; in particolare utilizzando le navi “Irene” e “Isola Celeste”. Grazie alla copertura di governo (con un famigerato decreto di craxiana impronta, firmato dal ministro “ecologista” Giorgio Ruffolo), beneficiando della compiacenza dei politicanti locali (tutti venduti al miglior offerente), non hanno risparmiato le Isole Tremiti, il Gargano ed il Salento. Negli anni ’80 dopo una mobilitazione popolare lo Stato fu costretto a chiudere la fabbrica della morte, donata in cambio del furto legalizzato di gas dalle viscere dei Monti Dauni, realizzando comunque un nuovo affare a danno della salute di migliaia di persone. Attualmente la bonifica pagata con denaro pubblico - affidata alla Syndial, ovvero agli inquinatori dell’Eni - non è stata ancora portata a termine. Le scorie dell’Enichem sono finite addirittura nell’ex fornace dei Fantini a Giardinetto in provincia di Foggia, causando la morte di numerosi contadini, e perfino di molti bambini. Anzi, mediante il “contratto d’area” inventato da Prodi e poi confermato da Berlusconi, accolto trionfalmente in Puglia da Fitto ed avallato infine da Vendola, sono stati elargiti quattrini pubblici a prenditori del Nord che, nella maggior parte dei casi hanno sgraffignato il malloppo filando via alla prima occasione. Anche la Marcegaglia ha intascato i soldi dei contribuenti (40 miliardi e 300 milioni di lire) per donare alla Capitanata un pericoloso ed inutile inceneritore di rifiuti - realizzato con metodi mafiosi, truffando lo Stato - inizialmente camuffato da centrale a biomasse. Il business sulla pelle viva delle comunità locali non si arresta. Nel sito Enichem il patron veneto Sangalli ha aperto addirittura una micidiale fabbrica di vetro, mentre all’interno della stessa operazione, il presidente della Camera di Commercio, Eliseo Zanasi, ha realizzato una lottizzazione edilizia abusiva su una collina costiera di Mattinata. Nel Sud d’Italia colonizzato e martirizzato da 150 anni, va così e nessuno si ribella.

domenica 1 aprile 2012

LAUREA D’ANNATA Ovvero l’eliminazione di qualcosa di legale



VLTSU è Il valore legale titolo di studio universitario che il nuovo pensiero liberale, ritornato di moda, e il governo vogliono eliminare sulla base dell’ inesauribile numero di sedi e sotto-sedi occasionali, in cui primeggia il Meridione, distintosi in quanto a offerte formative decentrate ; fenomeno surreale mai denunciato né dagli accademici né tanto meno dalle forze politiche locali , che anzi hanno favorito il dilagare di questo arcipelago di presidi a loro consenzienti come pattuglia d’avanguardia di credenziali cultural-politico-ideologiche. Ovviamente una realtà discutibile ,che ha ingenerato la costituzione di mega-atenei accreditati e piccole isole formative dequalificate, sfrangiando il sistema nazionale,accentuando le divaricazioni tra atenei e determinando una diversità di valore delle lauree, che ben conosce le imprese, ma che, d’altro canto, non legittima la liberalizzazione dei titoli di studio basata su valutazione di mercato. La soppressione del valore legale del titolo di studio o la valutazione del titolo di studio sulla base di una classifica è una operazione oltre che sbagliata alquanto pericolosa, poiché implica in sé la discrezionalità del titolo sulla base della sede accademica e dell’anno, nel senso che un diploma di laurea del 2004 sarà più appetibile di quello conseguito nel 2012nella stessa università e per lo stesso percorso formativo universitario. Laurea d’annata per la quale ci sarebbe pure da capire a quale organo verrebbe affidato l’onere di formulare la graduatoria di qualità discriminando o premiando Atenei che verrebbero, comunque,rinchiusi nel culto della selezione, prigionieri del potere economico,seguendo per contro la strada delle due velocità, la ricerca scientifica – tecnologica , incentivata e riconosciuta , in quanto funzionale al mercato, e quella umanistica che vedrebbe trasformati gli Atenei in scuole di specializzazione post liceo.Altro punto di riflessione sono le premesse della riforma universitaria e dell’eliminazione del valore legale del titolo che si incentrano su due punti fondamentali la concorrenza e il merito individuale, in termini pratici verrebbero imposte da un lato la liberalizzazione delle tasse e dall’altro un sistema di borse distudio legate al merito; queste ’ultime, già previste nella Costituzione, hanno avuto “il merito” di premiare i capaci e meritevoli che “dichiaravano” sulla carta di non avere mezzi,penalizzando i ricchissimi dipendenti della pubblica amministrazione il cui reddito non può essere oggetto di evasione.La liberalizzazione del sistema di tassazione universitario, secondo la volontà dei riformatori, indurrebbe a una “virtuosa” competizione,poiché verrebbero selezionati i docenti più capaci e si fronteggerebbero meglio le spese legate alla didattica svincolando definitivamente lo Stato dalla sua funzione, inoltre i ragazzi sarebbero indotti a scegliere gli Atenei migliori poichè più appetibili, determinando un sistema universitario basato su una restrizione delle opportunità formative con costi sempre più elevati.Se ciò dovesse realizzarsi lo Stato non solo rinuncerebbe al suo ruolo costituzionale di predisposizione di un’offerta formativasuperiore uguale per tutti , ma si avvantaggerebbero solo coloro che potranno permettersi scuole di eccellenza riservando inevitabilmente la formazione superiore ai ricchi, penalizzando, quindi, non solo i ceti più poveri, ma soprattutto i giovani meridionali poichè le sedi accademiche più titolate saranno sicuramente collocate nel Nord Italia e magari oltre le Alpi con la inevitabile selezione naturale dei più fortunati economicamente che potranno trasferirsi in Atenei più autorevoli. Tra l’altro togliere il VLTSU significa anche colpire il diritto all’emancipazione femminile, pensiamo alla caduta delle frontiere rosa nel mondo accademico in particolare nel Meridione.Con questa operazione i governi consolidano l’inganno del rilancio scuola -università , un po’ come si fa per salvare il mercato del lavoro abolendo l’articolo 18, non è altro che l’ennesimo escamotage per abolire qualunque forma di controllo, in modo da differenziare le Università di eccellenza , per pochi eletti, e tutelare il mercato delle certificazioni facili a “pagamento”; tutto secondo il principio ispiratore del rinnovamento dell’istruzione che passa attraverso la competizione aziendalista aggiungerei delle “cricche”, un modello che inevitabilmente mette in concorrenza i privati che hanno per definizione scopi di “lucro”, snaturando la natura stessa della formazione che si poggia sulla solidarietà in materia di cultura e di istruzione così come per le altre risorse fondamentali come l’acqua ,l’aria, la salute ecc , risorse che per definizione non possono permettere la competizione e la concorrenza ma devono passare sotto il controllo dello Stato per garantire un servizio basilare di qualità crescente , garantendo per l'istruzione che tutti i percorsi di studio , pubblici o privati che siano, debbano “valere ciò che promettono” ; in pratica una garanzia di competenze accumulate che solo un titolo di studio legale può assicurare, in pieno rispetto di un sistema di equilibrio tral’identità nazionale - unitaria e le peculiarietà territoriali.
La vera anomalia invece sussiste proprio nella mancanza di un sistema pubblico che certifichi le competenze, infatti senza valore legale ognuno sarebbe autorizzato ad autocertificare cosa sa fare , al contrario un titolo di studio legale riconosciuto comunque rimane un punto di partenza essenziale e certificabile, poi il vero valore del titolo andrebbe verificato attraverso l’accertamento di merito , competenze ed etica professionale utilizzando un sistema di meccanismi e strumenti che vadano a riscontrare e ad individuare anche corresponsabilità in chi certifica .Questa ennesima diatriba, in realtà poco dibattuta, nasconde l’insidia del controllo dell’istruzione giustificata dall’incapacità del sistema di rispondere alla sua missione istituzionale, alla qualità della formazione, sbilanciata e inadeguata di fronte alla dimensione di massa della formazione superiore ,un sistema che non ha saputo o voluto trovare un punto di equilibrio tra la moltiplicazionedei compiti e la l’identità unitaria della formazione precipitando l'intero comparto della formazione superiore nella ragnatela degli intrecci ,degli accordi e delle intese tra il mondo politico e quello delle imprese con i docenti trasformati in sacerdoti adoranti di questo oscuro medioevo ipercapitalista