Sembra che nulla di sostanziale sia avvenuto dopo la nostra lettera appello AGLI ASSESSORI ALL’ASSETTO DEL TERRITORIO E
DELLA QUALITA’ AMBIENTALE DELLA REGIONE PUGLIA
ANGELA BARBANENTE E LORENZO NICASTRO contro la proposta di legge che
prevede la proliferazione i campi da Golf in Puglia, che a quanto a pare
tra breve faranno la loro bella entrata nel panorama pugliese, l’importante,
come afferma l’assessore è che siano ecosostenibili! Andrebbero
però chiariti alcuni punti essenziali riguardo alla ecosestinibiltà dei deserti
verdi partendo dalla semplice considerazione che fra tutte le attività
sportivo–ricreative, è quella che impegna e gestisce le aree verdi più estese
e, quindi, interagendo in misura più rilevante con l’ambiente, risulta evidente che un adeguato bagaglio di informazioni e
di conoscenza, derivante da una rigorosa e circostanziata analisi dei problemi,
diventa un supporto fondamentale per un confronto chiaro ed aperto con le
diverse categorie sociali e i cittadini, che permetta di superare equivoci,
chiusure e falsi pregiudizi e di assicurare, conseguentemente, scelte
condivisibili e soluzioni di lunga durata. Una semplice pratica democratica funzionale a quella trasparenza che faccia
capire ai cittadini quali saranno le ricadute in
termini ambientali ed economici, bisogna che la gente comune sappia
quanto costano in termini di consumo d’acqua le esigenze turistiche di qualche migliaia di
persone che verranno in Puglia per giocare al golf nei nostri bellissimi prati verdi a Natale, una risorsa vitale che nella nostra terra scarseggia, come inizia
a scarseggiare anche il territorio e,
considerando che per un campo da golf
con un numero di buche standard occorrono un minimo di 50 ettari , forse si
potrebbe ricominciare a pensare di stimolare la vocazione economica della
regione Puglia verso l’agricoltura , settore ora al collasso . Né ci confortano
le promesse fatte dalla Federazione
Italiana Golf sulla salvaguardia dell’assetto idrogeologico del
territorio, degli aspetti paesaggistici,
dalla riduzione al minimo uso dei fertilizzanti e dei fitofarmaci, della tutela
della biodiversità, del risparmio di acqua e di energia. Parole che nella
sostanza non ci rassicurano affatto se la mole d’acqua prevista per mantenere in vita l’erbetta
corrisponde a 2.000 metri cubi al giorno del prezioso e raro liquido,
corrispondente alle necessità di un paese di 8.000 persone, senza contare
poi i furti d’acqua nei pressi dei
litorali marini (il campo che sorge
vicino al Parco Naturale delle Cesine (Acaya Golf Club) dove l’abbassamento
della falda di acqua dolce è all’origine della salinizzazione delle acque del Parco”Regione
Puglia, Golf e Ambiente).
La proposta di legge in esame alla IV Commissione parla di destagionalizzazione del turismo che
in linea di principio potrebbe ancora andare bene se si puntasse di più sulla
riqualificazione dei piccoli centri d’arte , e la Puglia ne abbonda, un
turismo a dimensione umana che non vada ad intervenire su strutture invasive con
annesse strutture abitative; ma quello che allo stato attuale preoccupa è altro, infatti il provvedimento in
discussione prevede non solo la realizzazione di campi da gioco , con annesse
strutture di ricezione turistica ma apre a deroghe urbanistiche che
favorirebbero la creazione di nuovi quartieri con buona pace dei costruttori
edili. In pratica il grande ritorno dell’urbanistica con da un lato amministrazioni
squattrinate, che potrebbero ricavare in cambio della benevolenza qualche
“palestra”, e dall’altra gli imprenditori del mattone, che scavalcano i vincoli
urbanistici per realizzare l’ecologico campo da golf che circonderà ville , piscine , ecc. in
realtà con la pratica del golf si
camuffa la volontà di costruire immensi complessi turistici e invadere spesso
zone tutelate come sta avvenendo a Polignano nella zona Cozze oggetto di
appetiti demolitori della speculazione edilizia da svariati decenni (dal
lontano 1975 ) dove vogliono costruire un mega parco dei Trulli sorvolando su vincoli archeologici e
ambientali e sulle proteste dei cittadini e delle associazioni ambientaliste,
un progetto devastante che il Movimento di Liberazione per il Bene Comune da tempo denuncia. Un progetto
ritenuto un “volano” perché darà(!) lavoro a 400 persone con i 2 hotel, 1spa, i
campo da golf accessi al mare , a questo
punto perché non si è pensato al turismo locale offrendo ai proprietari
terrieri la possibilità di ristrutturare le loro abitazioni che potrebbero
diventare pensioni lasciando intatta la natura e coniugando il turismo con l’agricoltura.
In tal modo quella mole di denaro potrebbe essere ben redistribuita tra molti e
non essere convogliata nelle mani di pochi
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