domenica 9 dicembre 2012

Mattoni Verdi


Sembra che nulla di sostanziale sia avvenuto dopo la  nostra lettera appello AGLI ASSESSORI ALL’ASSETTO DEL TERRITORIO E DELLA QUALITA’ AMBIENTALE DELLA REGIONE PUGLIA  ANGELA BARBANENTE E LORENZO NICASTRO contro la  proposta di legge che prevede la proliferazione i campi da Golf in Puglia, che a quanto a pare tra breve faranno la loro bella entrata nel panorama pugliese, l’importante, come afferma l’assessore è che siano ecosostenibili! Andrebbero però chiariti alcuni punti essenziali riguardo alla ecosestinibiltà dei deserti verdi partendo dalla semplice considerazione  che   fra tutte le attività sportivo–ricreative, è quella che impegna e gestisce le aree verdi più estese e, quindi, interagendo in misura più rilevante con l’ambiente, risulta evidente che un adeguato bagaglio di informazioni e di conoscenza, derivante da una rigorosa e circostanziata analisi dei problemi, diventa un supporto fondamentale per un confronto chiaro ed aperto con le diverse categorie sociali e i cittadini, che permetta di superare equivoci, chiusure e falsi pregiudizi e di assicurare, conseguentemente, scelte condivisibili e soluzioni di lunga durata. Una semplice pratica democratica  funzionale a quella trasparenza che faccia capire  ai cittadini quali saranno le ricadute in termini ambientali ed economici, bisogna che la gente comune sappia quanto costano in termini di consumo d’acqua  le esigenze turistiche di qualche migliaia di persone che verranno in Puglia per giocare al golf  nei nostri bellissimi prati verdi a Natale,  una risorsa vitale  che nella nostra terra scarseggia, come inizia a scarseggiare anche  il territorio e, considerando che  per un campo da golf con un numero di buche standard occorrono  un minimo di 50 ettari, forse si potrebbe ricominciare a pensare di stimolare la vocazione economica della regione Puglia verso l’agricoltura , settore ora al collasso . Né ci confortano  le promesse fatte dalla Federazione Italiana Golf sulla salvaguardia dell’assetto idrogeologico del territorio,  degli aspetti paesaggistici, dalla riduzione al minimo uso dei fertilizzanti e dei fitofarmaci, della tutela della biodiversità, del risparmio di acqua e di energia. Parole che nella sostanza non ci rassicurano affatto se la mole d’acqua  prevista per mantenere in vita l’erbetta corrisponde a 2.000 metri cubi  al giorno del prezioso e raro liquido, corrispondente alle necessità di un paese di 8.000 persone, senza contare poi  i furti d’acqua nei pressi dei litorali marini (il campo che sorge vicino al Parco Naturale delle Cesine (Acaya Golf Club) dove l’abbassamento della falda di acqua dolce è all’origine della salinizzazione delle acque del Parco”Regione Puglia, Golf e Ambiente).
La proposta di legge in esame alla IV Commissione  parla di destagionalizzazione del turismo che in linea di principio potrebbe ancora andare bene se si puntasse di più sulla riqualificazione dei piccoli centri d’arte , e la Puglia ne abbonda, un turismo a dimensione umana che non vada ad intervenire su strutture invasive con annesse strutture abitative; ma quello che allo stato attuale  preoccupa è altro, infatti il provvedimento in discussione prevede non solo la realizzazione di campi da gioco , con annesse strutture di ricezione turistica ma apre a deroghe urbanistiche che favorirebbero la creazione di nuovi quartieri con buona pace dei costruttori edili. In pratica il grande ritorno dell’urbanistica con da un lato amministrazioni squattrinate, che potrebbero ricavare in cambio della benevolenza qualche “palestra”, e dall’altra gli imprenditori del mattone, che scavalcano i vincoli urbanistici per realizzare l’ecologico campo da golf  che circonderà ville , piscine , ecc. in realtà con la pratica  del golf si camuffa la volontà di costruire immensi complessi turistici e invadere spesso zone tutelate come sta avvenendo a Polignano nella zona Cozze oggetto di appetiti demolitori della speculazione edilizia da svariati decenni (dal lontano 1975 ) dove vogliono costruire un mega parco dei Trulli   sorvolando su vincoli archeologici e ambientali e sulle proteste dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, un progetto devastante che il Movimento di Liberazione per il Bene  Comune da tempo denuncia. Un progetto ritenuto un “volano” perché darà(!) lavoro a 400 persone con i 2 hotel, 1spa, i campo da golf  accessi al mare , a questo punto perché non si è pensato al turismo locale offrendo ai proprietari terrieri la possibilità di ristrutturare le loro abitazioni che potrebbero diventare pensioni lasciando intatta la natura e coniugando il turismo con l’agricoltura. In tal modo quella mole di denaro potrebbe essere ben redistribuita tra molti e non essere convogliata nelle mani di pochi

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