domenica 2 dicembre 2012

MODUGNO: soldi che si attaccano alle mani




il Movimento di Liberazione Per il Bene Comune esprime la sua solidarietà ai cittadini modugnesi onesti e in buona fede travolti  dal terremoto di arresti trasversali, che ha sconvolto la loro cittadina, Modugno a ridosso di Bari, per via dell’inchiesta che riguarda episodi di appalti guidati e pressioni fatte da alcuni amministratori  comunali verso imprese  del settore edilizio.

Non meraviglia che gli amministratori di Modugno, oggi coinvolti nello scandalo edilizio, siano gli stessi che  hanno sempre sbandierato con grande convinzione durante le campagne elettorali o, nei momenti di tensione sociale come per il pericolo dell’inceneritore, la loro preoccupazione per il futuro del territorio e per l’ambiente, ma  c’è da chiedersi quali siano state poi le  logiche che hanno favorito il moltiplicarsi  di progetti di “sviluppo” urbanistico in aree spesso riconosciute anche  inondabili. Domanda retorica! è chiaro a tutti che gli interessi personali  hanno prevalso sul bene comune senza avere, tra l’altro, queste persone   una visione ampia e completa di tutto l’asseto territoriale oppure, pur avendone conoscenza, hanno avuto cura di tacere sulle proprie responsabilità.
Già a ridosso degli anni 2007-2008 , in occasione dell’istallazione della centrale turbo-gas di Sorgenia e dell’inceneritore, la realizzazione di quest’ ultimo poi bloccata dagli interventi della magistratura sulla spinta delle lotte sostenute dalle associazioni ambientaliste, il Movimento espresse  l’opposizione a tale progetto inteso come  un modello di sviluppo non più sostenibile in quanto prefigura la centralità del profitto e della logica del mercato  e non gli interessi più in generale delle popolazioni. All'epoca dei fatti invitammo l’allora e attuale sindaco di Bari a prendere posizione contro la centrale, in quanto custode della salute pubblica e garante dei diritti della popolazione, e le forze politiche istituzionali e sociali a respingere tale proposta e ad impegnarsi per lo sviluppo dell’energie alternativa, appelli inascoltati  se poi, irresponsabilmente, è stato sottovalutato, ad esempio, il pericolo per la salute pubblica di alluvioni invocando, si può esserne certi, nel caso si fosse presentato il problema, il comodo alibi dei cambiamenti climatici.
Non dobbiamo mai dimenticare, a tal proposito,  come certe scelte  sulla localizzazione della Centrale turbo-gas siano state fatte  in una zona ampiamente compromessa dal punto di vista ambientale qualità dell’aria, devastazione paesaggistica, colmando addirittura due lame con rifiuti inerti  in una zona inserita nel PUT e PUTT nell’aria del Parco Regionale di Lama Balice per la presenza della lama Misciano e del tratturello 94 della Traiana antica, distruzione di siti archeologici come la “scomparsa” del menhir che era posizionato nell’attuale suolo dove è stata realizzata la Centrale a Turbogas. “ Per la Centrale a Turbogas di circa 800 mgw di Sorgenia nel territorio ASI del Comune di Modugno fra  Via Dei Gladioli e Via Dei Garofani, stanno utilizzando le suddette strade per il montaggio di componentistica pesante e di grandi dimensioni,
Le stesse ditte stanno coprendo di materiale di risulta la zona di confluivo delle acque di prima pioggia e delle acque pubbliche che provengono da Bitonto, Palo del Colle e Modugno, colmando la parte iniziale della lama Misciano, causando alcuni giorni fa un lago artificiale di circa 1,50 mt. fra l’Autostrada e Fassa Bortolo l’opificio in costruzione, che impedisce in parte il deflusso delle acque e successivamente si è creata una diga artificiale nella depressione naturale del solco proveniente dalla Murgia e quindi dalla Murgetta oltre dai terreni posizionati in quota più alta rispetto al piano altimetrico naturale di altre  zone”   (27-11-2007 da esposto dott. Bretone e organi di stampa Consigliere circ N.De Toma)
Da sempre il Movimento Per il Bene Comune si è schierato contro la gestione del territorio ad opera di amministrazioni pubbliche che hanno pianificato scientemente la cementificazione, con  la cancellazione del suolo agricolo e produttivo e di aree di pregio naturalistico e culturale, la posizione del movimento non vuole essere  semplicemente una reazione al mercatismo diffuso , essa pretende di dare voce all’insoddisfazione e all’insofferenza per quelle politiche che hanno generato l’attuale crisi di sfiducia nelle istituzioni e nella rappresentanza politica.

La cittadina di Modugno si è vista nel tempo inondare da esperti su questioni rilevanti che hanno poi portato a un nulla di fatto, mentre si concentrava tutta l’attenzione sull’edilizia del paese, con la scusa pronta del lavoro,  come la veloce   approvazione  del recente piano di lottizzazione del comparto A6, mentre alcuna  proposta concreta emergeva per lasciare il posto a una politica del territorio che metta al centro punti qualificanti come la conservazione della natura e del territorio.


La difesa del suolo deve diventare una sfida comune, che non si limiti all’attuazione d’interventi puntuali, spesso assolutamente inutili e dannosi  ma che preveda il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati: le Regioni, le Provincie e i Comuni, l’Autorità di ba-cino, la comunità scientifica a partire dagli ordini professionali più interessati quali i geologi, gli architetti e gli ingegneri, le associazioni ambientaliste e di volontariato per poter mettere in campo una nuova cultura del territorio, ma soprattutto che vengo coinvolta nei piani decisionali la cittadinanza , su cui ricadono i benefici o danni spesso Irreparabili e dannosi.

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