mercoledì 22 dicembre 2010

I despoti all'acqua di rose



In questi ultimi giorni, inchiodati davanti all’occhio scrutatore e manipolatore dei nostri pensieri, ci hanno mostrato cassonetti e macchine bruciate e ragazzi che aggredivano altri coetanei in divisa. Quasi sfiorata e distorta la ragione o le ragioni della rabbia , non che si voglia giustificare la violenza, soprattutto se fine a se stessa è inutile, perché non credo onestamente che questi episodi siano già il preludio di un futuro sanguinoso e insurrezionale; perchè la rivolta nasce da uno stato di necessità che i nostri ragazzi non conoscono, ma questo non vuol dire che le ragioni della rivendicazione non abbiano sostanza, al contrario la riforma Gelmini , mette il punto su un processo distruttivo dei principi costituzionali di Libertà e Democrazia colpendo al cuore il diritto all’istruzione e allo studio. Diritti che ci parlano di egualitarismo ,non nel senso di appiattimento verso il basso ma di Merito, quello decantato da chi immeritatamente si trova a coprire cariche istituzionali, che nella declinazione del dettato costituzionale prevede aiuti agli studenti “meritevoli” privi di  mezzi, un ascensore ,dicono,ma soprattutto l’unico strumento di rivoluzione sociale  che permette a chi appartiene a classi sociali deboli il riscatto sociale.

Ma  già il lontano 1997, anno della famigerata autonomia scolastica varata dal Distruttore Berlinguer, e da una sinistra prona ai voleri del capitalismo, rappresenta la parola fine della scuola pubblica, avremmo dovuto essere più solleciti e attenti , invece di vendere la nostra professionalità alle lusinghe di poche lire, e sempre di soldi si parla quando la parità scolastica ha profuso incentivi alle scuole private togliendoli alle pubbliche servendosi dell’ambiguità terminologica  dell’equipollenza, in barba all’art 33 della Costituzione: Ormai è tutto passato si dice, i giovani contestano, gli operai si arrampicano sui tetti e sulle gru, manifestazioni spontanee ma inoffensive che non scalfiscono di un millimetro il potere delle classi dominanti, la coscienza civile è spezzata e Il Capitalismo ha stravinto, favorito da un clima indotto da intellettuali prezzolati, portatori del pentitismo sessantottesco diffusori dell’ideologia del negazionismo e dell’emergenza.

Oggi ciò che mi spaventa  profondamente è questa  dittatura dalla faccia smielata, sostenuta dall’indifferenza della gente attenta più al profumo dell’acqua di rose  delle escort che a leggi che hanno demolito  gli ultimi residui dei  diritti dei lavoratori, come quella medievale sul Collegato Lavoro , passata inosservata , senza parlare poi della  sicurezza nei luoghi di lavoro o nelle scuole, poste all’attenzione della pubblica opinione  solo in caso di tragedie, rimaniamo silenziosi e passivi di fronte  alla distruzione della sanità e del welfare  tanto i minori , come i malati, i vecchi, i pensionati, i diversamente abili sono gli  invisibili , non sono produttivi , quindi inutili, per la manovalanza ci si serve degli schiavi extracomunitari e dei precari, che tanto pur di mangiare pane e acqua (ho sbagliato l’acqua è un bene destinato alle classi abbienti) sono disposti a tutto.

E’ una dittatura soft, forse, ma per me, sia  se indossa una camicia nera o si presenta con il volto bonario da pater familias ringalluzzito o da monaco eremita o da cosiddetti mezzi di lotta democratica  non cambia nella sostanza, è sempre prevaricazione , imposizione del pensiero unico che mostra la sua ferocia contro  chiunque prova a non allinearsi, oscurato, ridicolizzato o fatto passare per folle e, se proprio non riesce a farlo rientrare nei ranghi, lo si fa passare per   fuori legge.

Hanno contorto il nostro cervello e quei pochi pensieri autonomi rimasti, inducendoci a sentirci in colpa  se pensiamo di volerci curare gratis nelle strutture pubbliche, eppure paghiamo un botto di tasse per servizi che non ci danno, far studiare i nostri figli poi è un lusso, e se avremo l’ardire di pensare ad una formazione decorosa ci sono le scuole private che offrono prodotti adeguati alle rette, nonostante i finanziamenti statali e nonostante gli stipendiucoli(quando li danno) a quei poveri morti di fame di docenti - schiavi , che non avranno nemmeno la pensione a dispetto delle  trattenute e delle pensioni compensative.

Intanto, sempre da quello schermo parlante, quotidianamente ci parlano della patria, degli atti di eroismo dei nostri giovani in luoghi di guerra, loro i portatori di  PACE armati fino ai denti, mentre qui in Italia i morti sul campo del lavoro non si contano, ma non ha importanza è necessario sostenere le guerre statunitensi e filo-sioniste di cui noi siamo i migliori amici , aumentare i finanziamenti per la difesa (armi e guerra ), togliendoli alla formazione e alla ricerca  , tanto non serve a niente le ricerche le fanno altrove e le Università rimarranno sempre in mano ai baroni , poi se proprio  si vuol  tenere buona qualche anima pseudo-libera e riempire i giornali di qualche notiziola,  si possono permettere lievi occupazioni, anche queste profumate di acqua di rosa. Si occupano le facoltà e i giovani contestatori hanno le facce dei loro padri, per lo più baroni universitari o giornalisti o imprenditori, sono ragazzi   che comunque hanno un futuro certo , magari in qualche dipartimento , al contrario degli altri, quei poveracci che vengono penalizzati dalle occupazioni concordate , che  perdono soldi se escono fuori corso, questi figli del popolo che hanno visto il proprio padre rivolgersi alle finanziarie , per coronare il sogno del proprio riscatto  e un anno in più all’Università costa e questi si ribellano e se la prendono con quegli altri , che li chiamano fascisti …e ancora stravince il capitalismo.

Ma i giovani non dovrebbero essere lasciati soli, come quelli criminalizzati per aver accolto estremisti violenti , quelli che l’opposizione condanna , mentre passa il voto di fiducia alla Camera , sono stati lasciati soli in balia di  violenze  improvvise di giovani senza volto armati, soli con le violenze che legittimano il ripristino delle leggi speciali, facendo, così,  apparire il vero volto del dispotismo,  perché  il potere ha iniziato forse a percepire una presa di coscienza incontrollabile, un pericolo serio per gli interessi delle classi dominanti, meglio giocare in anticipo,  attaccando alla radice la rabbia sociale, prima che diventi protesta civile organizzata.

Adele Dentice

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