venerdì 11 novembre 2011

La città delle lame


Piove anche a Bari , ma la pioggia non porta via la speculazione edilizia di tipo capillare, che sta distruggendo a vari livelli la città, come dimostrano da un lato la proliferazione degli innumerevoli ipermercati con le necessarie nuove tratte stradali, le circonvallazioni, i raddoppi stradali e quant'altro, causati di riflesso dalla frantumazione delle proprietà e dall'urbanizzazione diffusa, e dall´altro dalla politica di riqualificazione che mira alla distruzione dei beni storici -naturalistici come le lame che incidono il territorio pugliese e la città di Bari.

Il fitto reticolato di lame , che si sviluppano a ventaglio, determina con gli affluenti un sistema geologico straordinariamente complesso un'area di grande pregio naturalistico la cui suggestione è stata annientate da quartieri dormitorio e da grossi impianti industriali inquinanti. Il valore ambientale - naturalistico si arricchisce delle testimonianze della presenza umana già a partire dal Neolitico , evidenziata dal ritrovamento di selci lavorate a punta e altri utensili ritrovati nelle grotte e negli ambienti ricavati scavando nei tufi e nel calcare. Gli insediamenti di comunità rupestri sono stati favoriti da un microclima ottimale determinato dalla presenza di corsi d'acqua, da buona esposizione al sole, dalla protezione dai venti per via di alti costoni . Un piccolo paradiso distrutto dalla scarsa consapevolezza del valore paesaggistico delle lame utilizzate come discariche o lottizzate per essere riempite di materiale di risulta destinate a massiva opera di sfruttamento edilizio o a pratiche agricole dannose . Nascosto nella pioggia il pericolo di alluvioni a cui la città è soggetta dopo l'intenso processo di urbanizzazione che ha accresciuto la sua vulnerabilità idraulica come testimoniano eventi di piena eccezionale quali le alluvioni del 1905, del 1915 del 1926 e recentemente quella del 28 ottobre del 2005 che ha registrato morti e danni ingentissimi anche a causa dell'interferenza dell'onda di piena con le infrastrutture di trasporto (ferroviarie e viarie).

Uno scandalo silenzioso che si perpetua da anni nonostante le lame siano protette sia dalla legge Galasso 431/85 che dal vincolo idrogeologico RFL del 30/12/1923.
Ma l´aggressione al territorio sembra non avere ostacoli e la vera ragione, al di là delle carte e dei finanziamenti e delle promesse, si incentra sulla speculazione edilizia lucrosa, non solo per i privati, ma anche per gli stessi Comuni che possono usare gli oneri di urbanizzazione anche per la spesa corrente , per questo tutto il territorio, come gli scampoli di fine stagione, viene venduto al miglior offerente, ma questa si chiama Rendita Fondiaria il cui valore di un´area nel mercato si valuta in merito alle condizioni di maggiore appetibilità per gli acquirenti

Adele Dentice

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