mercoledì 31 marzo 2010

Rosso Bianco Verde o Viola, alla fine sempre neri dalla rabbia


Una “ditta” in Puglia licenzia 27 dipendenti con contratto a tempo indeterminato e subito dopo ne crea una nuova, riassumendo due terzi dei vecchi dipendenti con contratti da precari e, naturalmente, una notevole diminuzione degli stipendi. Il sospetto di una porcata sarebbe più che legittimo pensarlo, ora mi chiederete e dove è la notizia? È la solita azienda privata che fa il solito vecchio gioco,perché non si rivolgono ai sindacati i dipendenti? La Cgil per esempio? Sicuro!

Certamente sarebbe la prima a indignarsi promettendo fuoco e fiamme scendendo in piazza. Tra l'altro è proprio di questi giorni la notizia del tentativo di modificare l’articolo 18 da parte del governo. Allora tiriamo fuori le bandiere cappellini e fischietti e ….ma che succede il sindacato è rimasto tranquillo, muto, immobile. Niente strepiti, niente proteste. Per una ragione semplice e sorprendente: quel datore di lavoro è la stessa Cgil Puglia. Se questo non è abbastanza c’è anche la storia di un sindacalista di Lecce accusato di essersi appropriato indebitamente di 40 mila euro. Si giustifica: Se sei un dirigente della Cgil puoi prendere i soldi dalla cassa tranquillamente, non parliamo di prestito, con interessi, qui ti servi semplicemente. Un take away praticamente. Infatti dopo una denuncia ammette il prelievo delle cifre, ma dimostra che contestualmente aveva disposto un prelievo rateale sul proprio conto per ripianare il debito. Nella denuncia scrive che: «il trasferimento di quelle somme di denaro sul mio conto assecondava una prassi da sempre diffusa in Cgil, in base alla quale i dirigenti del sindacato o di strutture ad esso collegate, possono prendere in prestito del denaro per l’acquisto di beni strumentali quali l’automobile (come nel mio caso)». E vogliamo omettere anche il caso della dipendente di Castrovillari, in Calabria? Che ha lavorato per anni in nero nella Cgil, sottopagata e infine allontanata.

Concludo con una chicca per i tesserati ossia tutti coloro che lasciano una quota nella busta paga ai sindacati : i bilanci della Cgil continuano a salire. Il 2006 e il 2007 terminano in attivo, sebbene, esaminando i bilanci, emergano costi non proprio congruenti, come i 5mila euro per le brochure e i 3840 euro per 192 coperti al ristorante del Grand hotel Tiziano, in occasione del 15° Congresso Cgil. Adesso vi state chiedendo: “Ma il sindacato non è quella “cosa” che deve o dovrebbe difendere i lavoratori che subiscono soprusi da parte dei datori di lavoro. E quando assume dei dipendenti non dovrebbe …?". Carissimi anche questa è una realtà tipica del nostro bel Paese, dove si è corretti e portabandiera dei diritti degli altri nelle chiacchiere. Quando riguarda i propri interessi però sono molto meno credibili e onesti di quelle aziende che vi fanno contestare in piazza continuamente. Oggi con bandiere rosse, domani verdi, poi viola e… a fine manifestazione con i vostri soldi… al Grand hotel Tiziano.

Antonino Cimino

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