venerdì 22 aprile 2011

la scuola deve morire : lettera di Tremonti al Ministro Gelmini

http://nevogliamoparlare-nvp.blogspot.com/2011/04/lettera-ministro-tremonti-gelmini-la.html
Questa lettera non fa che riproporre gli obiettivi espressi nel 1996 al Faermont Hotel di San Francisco dai grandi della terra secondo cui il mondo si sarebbe dovuto dividere in due, il 20 % avrebbe comandato e il restante 80% educato a diventare un ottimo consumatore e lobotomizzato dalla disinformazione di massa . In questa logica la scuola è un costo eccessivo e inutile, per cui meglio trovare dei buoni soldatini robotizzati farli diventare ministri e distruggere la scuola pubblica potenziando e valorizzando alcune eccellenze collocate in precise aree geografiche, aggravando le divergenze sociali . E' comunque un vecchio progetto , risalente al dopo guerra che ha avuto uno stop in Italia nel 62 , con l'abolizione della classista media di avviamento, e i decreti delegati del 74, ma poi ripreso a fasi alterne , tra gli anni 80 e 90, dai governi di sinistra – destra che, prigionieri di un'idea fordistica della politica, non hanno più considerato il sapere come strumento di crescita e di sviluppo della qualità della vita, ma hanno adeguato la scuola e l'Università alla domanda di mercato

In particolare negli anni tra il 96 e il 2001 in preda alla convulsione da consensi i ministri dichiararono che le spese per l'istruzione sarebbero dovute aumentare , furono, infatti, introdotte importanti riforme che poi non trovarono la possibilità di essere supportate da investimenti a redditività differita, in particolare l'autonomia scolastica si è rivelata fallimentare, poiché in assenza di progetti forti, ha favorito un'opera di rinforzo dei poteri verticistici e il favoleggiato rapporto con il territorio si è trasformato in opportunità per operazioni clientelari di piccolo cabotaggio.

Con la parità scolastica e l’incostituzionale finanziamento alle scuole private si è sostanziato un sistema che ha trasformato il Diritto all'Istruzione in una variabile esigenza delle imprese spianando definitivamente la strada ai governi di destra e alla cosiddetta triangolare riforma Gelmini , Tremonti Brunetta.

Oggi il nostro paese è tra i più poveri di conoscenza del mondo ( vedi i tassi di abbandono scolastico e l'analfabetismo di ritorno) è privo di un progetto reale e tutt si è ridotto a un degradante dibattito tra i soloni della cultura interessati più alla loro immagine che alla loro funzione comprendo tutto con l'ideologia del merito che, soprattutto nell'Università, nasconde solo la discrezionalità delle scelte.

Con il pretesto della crisi il settore della conoscenza è stato letteralmente strangolato e sta passando l'idea che ci si deve abituare a produzioni di basso valore , diventa così chiaro il senso delle parole del Ministro dei Lavori pubblici sulla necessità dei giovani ad abituarsi a lavori umili, che non va confuso con il principio della valorizzazione del saper fare, ma con l'annichilimento della conoscenza imponendo un nuovo , si fa per dire, paradigma culturale secondo cui per far cassa non è necessaria l'intelligenza e la cultura

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