sabato 21 maggio 2011

ACQUA AVVELENATA? SENZA ALLARMARSI TROPPO


Nel video trasmesso da telenorba il 19 maggio 2011non si vuole fare nessun allarmismo , certo è che l'assessore regionale Nicastro ha presentato una legge di bonifica delle falde acquifere che ha turbato molto i componenti della commissione quando hanno “scoperto” che per esempio a Taranto ci sono concentrazioni spaventose di piombo, manganese, alluminio, cromo, nichel, arsenico e cianuro, né stanno meglio altre zone come Brindisi o Bari o Manfredonia dove nel sottosuolo è stato sversato di tutto avvelenando le falde acquifere e contaminando i terreni. Sempre nel servizio di Telenorba si fa riferimento alla bonifica che l'Ilva a “sue spese” sta effettuando , peccato che l'avvelenamento sia costato in termini di vite umane qualcosa come migliaia di persone e che il connubio politica e -impresa abbia condannato a morte un'intera città .

Che la politica più che prevenire interviene quando la situazione sia ai limiti del collasso non è una novità, sono almeno 10 anni che veleggia il sospetto che le falde acquifere pugliesi fossero contaminate e il problema non riguarda solo l'ilva , il Petrolchimico o la Fibronit , ma tutto il territorio regionale . Basterebbe tornare indietro di 10 anni all'aprile del 2001 quando, in seguito ad un indagine originata da incendio verificatosi nella discarica abusiva di Santeremo , si scoprì che i terreni di Santeramo in colleValenzano, Corato e Modugno, destinati alla coltivazione di prodotti agricoli, custodivano migliaia di tonnellate di rifiuti speciali ad elevate concentrazioni di metalli pesanti, tutte altamente inquinanti e bioassimilabili, come cromo, cadmio, nichel e piombo,tutte sostanze che inevitabilmente compromettono in modo irreparabile il suolo e le falde acquifere.

Oggi ci tranquillizzano assicurandoci che l'acqua che beviamo è buona anzi la migliore del mondo, e su questo dormiamo sonni tranquilli, non altrettanto possiamo dirci sereni se pensiamo al ciclo alimentare , al terreni agricoli contaminati , all'acqua che irriga i campi e soprattutto al numero esasperante di ammalati oncologici o di altre strane patologie rare che riempie i nosocomi e le nostre case

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