venerdì 13 agosto 2010

Ambientalisti a corrente alternata



Le alterne vicende dell'intricata storia della discarica Martucci di Conversano, che raccoglie i rifiuti di ben 21 comuni del sud – est della provincia di Bari, sembra non abbiano sbocchi.

Questo impianto , che continua a produrre un forte impatto ambientale, già era stato sottoposto ad una elevazione di 10 metri e per via del decreto commissariale n. 80 del 30 dicembre '09 firmato da Nichi Vendola, doveva essere chiuso entro il 9 agosto 2010.

La cessazione definitiva dell'esercizio della discarica, prevede che il Comune di Conversano (titolare dell'impianto) e la Regione (responsabile delle autorizzazioni) adempiano agli impegni assunti e al loro ruolo, cioè l'attivazione dell'impianto CDR, che non essendo stato realizzato, ha indotto la regione Puglia, nel maggio 2010, a garantire il proprio impegno nel farsi carico di trovare un bacino per il conferimento dei rifiuti e nella copertura delle spese di trasferimento . «La soluzione - informava una nota della Regione - non penalizzerà le popolazioni più vicine alla discarica, in considerazione soprattutto del periodo estivo».

Ma , in piena contraddizione con la politica sostenuta dal governatore regionale, l'ordinanza n. 1 del 29 giugno ,di fatto, proroga di 6 mesi (quindi al 30 dicembre 2010) la chiusura della discarica di proprietà della Lombardi Ecologia e il 6 agosto la Provincia di Bari (n. di Prot. 1878/AR del 6 agosto 2010) e La Regione, con i pareri tecnici di ARPA e ASL, rivedono il loro piano e promuovono un'ulteriore elevazione di mezzo metro. Tra l'altro la stessa Lombardi Ecologia aveva stabilito che il limite massimo di colmatura era stato abbondantemente raggiunto, nè si è tenuto minimamente conto del parere espresso dal COTAM (Comitato Tutela Ambientale), che ritiene pericoloso il sopralzo della discarica per via anche delle emissioni gassose che si riverseranno in particolare sui comuni di Conversano e Mola.

Di questo repentino balzo indietro, non convince la ipocrita "scusa" ufficiale relativa ai costi eccessivi di trasferimento dei rifiuti, quello che si intravede, e che ha il sapore della verità, è piuttosto il contenzioso giudiziario tra i due concorrenti grandi divoratori di rifiuti la COGEAM , il consorzio che praticamente gestisce in Puglia lo smaltimento dei rifiuti, e la COLARI di quel Manlio Cerroni, noto come l'ottavo re di Roma, da tempo inquisito dalle procure laziali per traffico illegale di rifiuti e falsificazione dei codici Cer. La manifstazione d'interesse verso Conversano potrebbe nascere dall'obiettivo di mantenere il flusso di rifiuti nelle sue discariche laziali e accedere ai lauti proventi economici pubblici del Cip6 bruciando CDR , togliendo il bottino alla concorrente COGEAM-Lombardi Ecologia.

Per tagliare la testa al toro, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso della Colari quando ormai la Cogeam aveva già completato l' opera e parzialmente avviato l' impianto, la regione Puglia ripropone una nuova gara d'appalto, soluzione suggerita alla giunta regionale dall' assessore all'Ambiente, Lorenzo Nicastro, per risolvere il caso.

Ci si aspetterebbe a questo punto una levata di scudi in difesa del territorio e della salute dei cittadini da parte dei sindaci di Conversano, Giuseppe Lovascio e di Mola Stefano Diperna, che dovrebbero dimostrare non solo a parole ma con i fatti, la loro contrarietà al provvedimento, impugnando dinanzi al Tar Puglia l'ordinanza del Presidente della Provincia che autorizza il sopralzo della discarica della Lombardi Ecologia.

Magari, le amministrazioni comunali potrebbero anche pensare con urgenza di andare verso la raccolta porta a porta, vera nemica degli imprenditori della monnezza, vero e proprio crimine da evitare ad ogni costo, poiché significherebbe perdere una quota enorme di profitti derivante dal futuro incenerimento della mondezza accumulata, oltre che quelli provenienti dal servizio di stoccaggio cosi generosamente fornito.

Adele Dentice

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