sabato 12 marzo 2011

Venti di libertà!






 E' frastornante il silenzio di tutte le sinistre tese ad esortare qualche tipo di “intervento umanitario” in Libia e a condividere l'idea di un'Italia portaerei degli Stati Uniti contro il, fin ora ben pagato dalla UE, guardiano dei flussi migratori.
Troppo importante la Libia per la sua posizione strategica e le sue risorse di gas e petrolio per non solleticare le voglie dei governi imperialisti , USA e UE in primis
Persino Berlusconi si è allineato, anche perchè la questione libica potrebbe salvarlo , in quanto si porrebbe come funzionale intermediatore asservito ai voleri di Washington, non è un caso che dopo un'iniziale posizione di debole condanna al generale Gheddafi, Frattini abbia poi affermato che ci vuole "uno sforzo corale di tutti", che l'Italia offre Sigonella ed è disposta come tutte le serve a condividere il peso e le spese della missione umanitaria, con improbabili onori, ma l'importante è esserci e magari come nostra abitudine storica accontentarci di qualche briciola nel banchetto che si sta allestendo.

Anche Vendola si esprime a favore del Vento di Libertà che soffia sulla Libia senza spostare l’attenzione sui Profughi.
Vendola vuole esportare democrazia contro i Tiranni locali attuali mentre qualche rivoltoso “riesuma” le insegne di Re Idris, quell’oscuro re libico filo statunitense che oltre a offrire territori alle basi militari USA e Gran Bretagna offriva loro il petrolio e il gas, sfruttando e affamando il suo popolo , tale personaggio fu cacciato dall’allora ben visto rivoluzionario anticolonialista Gheddafi, che ora ci rappresentano come un personaggio fumettistico abbagliato dal potere e dimentico di essere doverosamente attento verso il suo popolo, popolo va precisato ben lontano dalle situazione di fame o vittima di violenze democratiche presenti in altri paesi, ma che che ci dicono oppresso le cui sofferenze sono la causa delo scatenanarsi di un conflitto civile spontaneo, che comunque nella volontà del "popolo" forse non vuole essere né filo-occidentale né succube dell’oscurantismo islamista.

La libertà del popolo libico, di cui amiamo riempirci la bocca, da chi deve provenire , quindi , da noi potenze occidentali , già ampiamente screditate nelle nostre missioni umanitarie di pace ? o dagli islamisti, repressi da Gheddafi? E se le ragioni del popolo sono di natura sociale se è una rivolta del pane quali sono gli obiettivi ? liberarsi del despota senza sovvertire l’ordine costituito (sembra che pezzi del potere militare siano con i rivoltosi!) o eliminare insieme al dittatore, ex padre, della rivoluzione le multinazionali, i comitati d’affari e il capitale finanziario globalista?
E, ritornando alle dichiarazioni del governatore delle Puglie, perché è convinto della necessità “morale” dei nostri interventi umanitari in Libia , e mostra interesse relativo verso gli sbarchi di fuggitivi che stanno intasando i nostri centri di accoglienza? Forse ingenuamente influenzato dalle notizie diffuse dai media , dispensatori generosi delle false notizie sull’ Irak Afghanistan Gaza ecc., che ci parlano di 10.000 morti, di bombardamenti, mai ripresi da nessuno né comprovati da testimoni italiani che hanno sempre parlato di scontri armati per le strade e mai di bombardamenti. O delle fughe del generale libico verso il Venezuela , ospite dell’odiatissimo dagli USA Chavez, tanto per gettare ombre anche su quest’ultimo?In realtà le informazioni sono poche si sa solo che esiste una rete di forze difficilmente individuabile sostenute dai “filantropi” occidentali e soprattutto diventa sempre più chiaro come le rivoluzioni colorate abbiano fatto scuola , gli imperialisti statunitensi operano dietro le quinte scegliendo la soluzione più conveniente e gli altri a seconda delle direttive tifano per gli uni o per gli altri. Intanto i flussi emigratori continuano ma noi non dobbiamo guardare, se i nostri campi di concentramento ovvero Cie , mutuati da quelli libici o quelli sionisti per i palestinesi, scoppiano e non si riesce a sostenere le bombe umane , noi dobbiamo prepararci alle nuove missioni di umanitarie e battere le mani quando sulle nostre teste svolazzano gli aerei portatori dei venti di libertà.


Adele Dentice

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