venerdì 30 dicembre 2011

Dal blog di Gianni Lannes

http://sulatestagiannilannes.blogspot.com/2011/12/grillo-le-parole-che-non-ti-ho-detto.html

29.12.11

L'OMBRA DEL GRILLO

Mario Monti e Alberto Quadrio.
di Gianni Lannes

Niente complotti, né dietrologie. Non ci vuole granché per smascherare l’approvazione di Beppe Grillo per il premier Monti. Il canale si chiama Aspen Institute e ci porta direttamente allo spietato gruppo di potere Bilderberg e alla Commissione Trilaterale. Tradotto: Fmi, Bce, multinazionali, eccetera. Vi ricordate la mappa del potere esibita dal comico? Domanda non concordata. Perché non vi compare nessuno della Casaleggio Associati né la società stessa che gestisce il blog di Grillo? In particolare Enrico Sassoon, attuale responsabile del mensile di management Harvard Business Review Italia (rivista edita da StrategiQs Edizioni, di cui è co-fondatore e amministratore delegato), Presidente di Leading Events (The Ruling Companies Association) e Presidente di Global Trends, società di studi, ricerche e comunicazione. Il giornalista Sasson - socio Casaleggio - è soprattutto il director della Camera di Commercio Usa in Italia. Al suo interno figurano personaggi che all’epoca avevano ruoli di rilievo: il vice di Microsoft Italia, Umberto Paolucci, Gian Battista Merlo, presidente e amministratore delegato Exxon Mobil Mediterranea, Gianmaria Donà dalle Rose, amministratore delegato della Twentieth century Fox home entertainment Italia, Massimiliano Magrini, country manager di Google Italia, Luciano Martucci, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia, Gina Nieri, consigliere di amministrazione Mediaset, Maria Pierdicchi, direttore generale Standard & Poor’s, Massimo Ponzellini, presidente di Impregilo, Cristina Ravelli, country legal director The Walt Disney co. Italia, Dario Rinero, presidente e numero uno di Coca-Cola Hbc Italia, Cesare Romiti, presidente onorario Rcs. Micromega nel 2010 segnalava che «oggi nell’American chamber of commerce in Italy troviamo altre figure di spicco come Gianluca Comin, dirigente Enel e Giuseppe Cattaneo dell’Aspen Institute Italia, il prestigioso pensatoio, creatura di Gianni Letta, presieduto da Giulio Tremonti. E l’Aspen Institute pesa, ovunque agisca. Luogo di incontro fra intellettuali, economisti, politici, scienziati e imprese. Nell’Aspen transita l’élite italiana, che faccia riferimento al centrodestra o al centrosinistra».

Parola dello Zio Sam - Nel sito dell’Aspen Institute si legge: «Identità. Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro caratterizzata dall’approfondimento, la discussione, lo scambio di conoscenze, informazioni e valori. La comunità Aspen è composta di Soci Sostenitori, Soci Ordinari, Amici di Aspen e, dal 2001, dagli Aspen Junior Fellows. Dai loro contributi l’Istituto trae le risorse necessarie per il proprio funzionamento. Il network internazionale Aspen è composto da altri centri di attività - indipendenti ma coordinati - con sede negli Stati Uniti, in Francia, Germania, Giappone, India, Romania e Spagna. The Aspen Institute nasce negli Stati Uniti nel 1950 per iniziativa di un gruppo di intellettuali e uomini di affari americani convinti della necessità di rilanciare il dialogo, la conoscenza e i valori umanistici in una realtà geopolitica internazionale complessa e in evoluzione, appena uscita dalla devastante esperienza della Seconda Guerra Mondiale. In Italia l’Istituto inizia la propria attività nel 1984 con una forte caratterizzazione transatlantica, oggi ancora ugualmente molto presente.

Tremonti e Bertone.

Missione. La missione di Aspen Institute Italia è l’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso un libero confronto tra idee e provenienze diverse per identificare e promuovere valori, conoscenze e interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della politica, dell’economia, della cultura e della società, con un’attenzione particolare alla business community italiana e internazionale.

Metodo. Il “metodo Aspen” privilegia il confronto ed il dibattito “a porte chiuse”. Attorno al tavolo Aspen discutono leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale e culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva. The Aspen Institute con sede oggi a Washington DC e centri d'attività ad Aspen (Colorado) e a Wye River (Maryland) nasce nel 1950 e, da allora, promuove e favorisce lo sviluppo di una leadership illuminata, formata al dialogo e in grado di affrontare le sfide della società globale. Partecipano agli incontri organizzati dall’Istituto personalità di primo piano della politica, dell’economia, della scienza e dei media nazionali e internazionali. L’intensa attività editoriale testimonia ulteriormente l’impegno per la missione di creare negli Stati Uniti e nel mondo una leadership illuminata e consapevole, formata su valori umanistici universali».

Stefano Parisi Carlo e De Benedetti.

Eterodiretti - Casaleggio plasma gli orientamenti di Beppe Grillo il quale forgia le politiche del Movimento cinque stelle. Il video aziendale di Casaleggio “Gaia” prevede nel 2045 un mondo controllato da internet dove la politica sarà morta. All’interno di Casaleggio ci sono esponenti dell’Aspen Institute, un tink tank conservatore americano che ha il chiodo fisso puntato sulla riduzione drastica della popolazione. Di che si tratta? Di un potente sodalizio di personaggi influenti: studiosi, politicanti, professionisti affermati, giornalisti; che hanno il ruolo di elaborare le nuove strategie politiche e anche le nuove ideologie come il neoconservatorismo americano, che ha fatto da guida ai 10 anni di Presidenza e governo di George W. Bush, inclusa “la guerra al terrore” e tutto ciò che comportò nella riduzione delle libertà civili dei cittadini americani ma non solo.

Sorpresa - Nel comitato esecutivo dell’Aspen Italia, tra gli altri figurano Mario Monti, Giuliano Amato, Lucia Annunziata, Francesco Caltagirone, Giuseppe Cattaneo, Fedele Confalonieri, Gianni De Michelis, Umberto Eco, John Elkann, Franco Frattini, Enrico Letta, Gianni Letta, Emma Marcegaglia, Paolo Mieli, Romano Prodi, Cesare Romiti, Paolo Savona, Carlo Scognamiglio, Lucio Stanca, Giulio Tremonti, Giuliano Urbani. Per una mappa del potere sarebbe fondamentale sottolineare i collegamenti che ci sono tra questi personaggi ed alcune società. La Aspen ha come scopo (si legge nel loro sito web) «l’internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del Paese attraverso “il ‘metodo Aspen’ che privilegia il confronto ed il dibattito ‘a porte chiuse’». Alcuni di quei personaggi fanno parte del Bilderberg Group, della Commissione Trilaterale e il Consiglio per le Relazioni Estere. Per quale ragione una società che ha al suo interno membri del genere che si vedono “a porte chiuse” non è stata inserita nella mappa del grillo parlante? Dalle mie parti, in lingua dialettale si dice: “Sput’ c’adduin’” (sputa che indovini). Dal comico ligure è stata nascosta volutamente una parte dell’organigramma di potere? Singolare coincidenza: proprio quella collegabile alla Casaleggio e quindi a Grillo. Per la cronaca: sulla rivista Aspenia (edita dall’Aspen Institute Italia e sfacciatamente favorevole al nucleare civile e militare) scrive il generale Carlo Jean, già protagonista in negativo sotto il governo Berlusconi del tentativo di realizzare in Lucania un deposito illegale di scorie atomiche, in seguito arrestato dalla mobilitazione popolare. Un’altra singolare coincidenza: Marta Dassù, già direttore generale per alle attività internazionali di Aspen Italia è stata recentemente nominata sottosegretario al ministero degli Affari Esteri (governo Monti). Allora, da chi è influenzato la star Beppe? Serenetta Monti, grillina romana della prima ora dice che «Beppe prende ordini» da Gianroberto Casaleggio. Beppe Grillo stesso, nella prefazione di «Web ergo sum», racconta: «Lo incontrai per la prima volta a Livorno, una sera di aprile del 2004. Venne in camerino e cominciò a parlarmi di rete. Di come potesse cambiare il mondo. Pensai che fosse un genio del male o una sorta di San Francesco. Ebbi un attimo di esitazione. Casaleggio ne approfittò. Mi parlò allora di Calimero, il pulcino nero, Gurdjieff». Il guru del guru fa il suo esordio nell’Olivetti di Roberto Colaninno, poi transita in Webegg, un’azienda allora controllata da Telecom. Casaleggio appunto è il manager che ha persuaso Grillo dell’utilità della rete. La società che presiede, la Casaleggio associati (fondata nel 2004 a Milano), ha l’obiettivo dichiarato di «sviluppare in Italia la cultura della Rete». Ha creato e gestisce, tra le altre cose, non solo il blog del comico genovese ma anche la distribuzione di tutti i suoi gadget (video, libri…). Casaleggio non ha traghettato su internet solo Grillo: nel gennaio 2006 il manager convinse anche Antonio Di Pietro ad aprire un suo blog. Per comprendere la strategia di Casaleggio basta leggere la dichiarazione rilasciata al Corsera il 25 maggio 2011: «La Rete condizionerà il potere e cambierà le forme di rappresentanza democratica. Passando dalla delega alla partecipazione diretta. Gli Usa sono davanti anni luce e noi siamo il fanalino di coda». In soldoni: la democrazia diretta che dalle antiche arene in pietra si sposta nell’arena della Rete e si fa democrazia digitale, per dirla come la annuncia lui: «La Rete che spossessa i governi della rappresentanza e i media della gestione dell’informazione», mettendo «in crisi il sistema della delega democratica», quella che passa attraverso il Parlamento.
Ora Grillo spieghi la faccenda ai suoi fans o almeno ai grulli a pagamento.

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