domenica 26 febbraio 2012

Ci prepariamo alla guerra


All’incontro “amici della Siria “, del 24 febbraio scorso, si delinea il progetto di attacco alla Siria seguendo le stese modalità libiche .Il ministro britannico William Hague ha confermato la “necessità” di fermare la campagna di terrore del regime Assad , mentre ambienti israeliani farebbero intuire che sarebbe aperta qualsiasi opzione . Intanto cresce la tensione internazionale poiché la Russia e la Cina si oppongono fermamente a qualsiasi intervento a fronte del fronte interventista capeggiato da USA e Francia; quest'ultima ha comunicato che l’Unione Europea congelerà i fondi della banca nazionale siriana sotto giurisdizione europea lunedì prossimo, e il Segretario di Stato americano Hillary Clinton ha assicurato che verrá dato un giro di vite anche alle sanzioni da parte di Washington. Ma i toni vanno oltre: “Gli Stati Uniti e i suoi alleati sono pronti ad usare qualsiasi mezzo necessario per porre fine allo spargimento di sangue” per mano del regime di Bashar al-Assad, ha dichiarato ieri il presidente americano Obama all’agenzia AFP. Il senatore John McCain gli fa eco chiedendo di armare i ribelli. E il Clinton si lascia andare ad un dipinto manicheo, attaccando ancora una volta i grandi assenti alla conferenza Cina e Russia: il loro veto all risoluzione ONU per un intervento militare il 4 febbraio scorso sarebbe stato “doloroso”, mentre “donne, uomini, giovani coraggiosi vengono massacrati”.
Lo scenario è da guerra, guerra mondiale, dopo la conquista della Libia, precipitata nella frammentazione di guerriglie territoriali fratricide, le minacce alla Siria e all’Iran, l’Afghanistan con le sue basi militari straniere permanenti e un governo fantoccio e corrottissimo, il nemico da combattere rappresentato dalla Cina e dalla Russia e un’Europa completamente sottomessa agli USA il cui modello è stato completamente demolito grazie all’attacco all’euro che ha fagocitato il welfare ritenuto economicamente insostenibile .A seguito delle grandi manovre un popolo completamente idiotizzato dai deformatori di notizie (privati o pubblici che siano); un popolo che crede che le guerre di invasione siano operazioni umanitarie, che non si possa uscire dall’euro, mentre c’è l’art. 50 del trattato di Lisbona che lo prescrive; un popolo che pensa di essere libero e democratico in realtà è schiavo, di una schiavitù totale e senza scampo poiché gli stanno togliendo possibilità di poter pensare liberamente.

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