venerdì 6 luglio 2012

Religione di Stato... privilegi e deficit di democrazia


Ci sarebbe da chiedersi dove è andata a finire la libertà individuale se, in una società multietnica come la nostra, di fatto una religione è religione di Stato. 
Che  la scuola debba essere  laica e plurale, evitando le salottiere scorribande atee – sbeffeggiatrici, dovrebbe essere la mission di chi afferma di voler difendere la Costituzione in ordine alla pari dignità sociale di tutti i cittadini e l’eguaglianza di fronte alla legge, senza distinzione di religione (art. 3), il diritto di tutti di professare liberamente la propria fede religiosa (art. 19) e l’uguale libertà di tutte le confessioni religiose(art. 8): principi che non varrebbero nulla se non si tenesse ferma la distinzione tra gli ordini propri dello Stato e della Chiesa cattolica, secondo l’articolo 7  Oggi più che mai, dove ad atei, gnostici, laici e minoranze religiose, si aggiungono, in numero crescente, i seguaci delle religioni legate all'immigrazione dovrebbe essere naturale assicurare che la cultura dominante non soffochi le minoranze e dia ampio spazio all’ascolto delle alterità e al confronto con prospettive culturali diverse, ma non sembra sia così se i Principi forti della Costituzione, un tempo considerati irrinunciabili, ora sembrano slittati verso un sottoruolo perché pare non più adatti ai tempi che viviamo. Così la scuola della costruzione di una società di tutte e di tutti dove Cattolici e non cattolici difendono il principio di laicità della scuola pubblica, ripudiando l’idea che lo Stato possa imporre una determinata visione del bene , diventa fuori tempo, non moderna,  grazie, anche, ai  numerosi equivoci che hanno fatto identificare nell’opinione pubblica  il termine laico o come agnostico o ateo. E' nella sostanza un deficit di democrazia che la riduzione della libertà d’insegnamento, con i camuffamenti del’autonomia e la trasformazione dei presidi in tirannelli locali,  e la negazione della laicità della scuola hanno introdotto  ancor prima del trionfo capitalista della scuola delle tre I , informatica - inglese –impresa, promosso da Berlusconi , condiviso dallo schieramento destra-centro-sinistra e riproposto dall’”innovativo” programma di Grillo. Eppure la privatizzazione della scuola pubblica sembrerebbe il male minore, se si considera che  la violazione della cultura della laicità, disconosce il pieno diritto dell’altro ad essere diverso ed a pensare diversamente. La Scuola della Repubblica, che  a parole prepara le nuove generazioni a vivere in società pluraliste superando l’ipocrisia della tolleranza reciproca, questa si ammuffito retaggio della cultura finto buonista, avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle i Patti Lateranensi, ma  nel 1984,  a Villa Madama il “decisionista” Craxi e monsignor Casaroli in rappresentanza di Giovanni Paolo II, firmarono uno dei tanti compromessi della nostra politica  che modificava il Concordato lateranense, utilizzando  la stessa procedura usata tra Stato e Chiesa ai tempi di Mussolini, cioè senza alcuna possibilità di intervento da parte del parlamento, varando un nuovo Concordato tra Stato e Chiesa, votato da tutto l’arco costituzionale (con la sola astensione dei liberali e il voto contrario di radicali, Pdup e Sinistra indipendente). Se in quella sede fu eliminato l’ anti-costituzionale richiamo al cattolicesimo come sola religione ufficiale e l’insegnamento della religione nelle scuole diventò facoltativo , lo Stato italiano dovette in cambio pagare un prezzo molto alto dovendo  retribuire insegnanti nominati da uno Stato straniero, oltre all’ introduzione nelle scuole materne dell’ora di religione. Inoltre, preparando il terreno alla legge sulla parità di D’Alema del 2000, fu stabilito  che le scuole private cattoliche avessero un trattamento scolastico uguale a quelle statali, per inciso va sottolineato che con questo accordo fu aperta la strada al sistema dell’8 per mille del gettito Irpef (con la lascito automatico alla Chiesa cattolica lì dove non ci fosse espressione di  scelta), fu stabilito l’obbligo per lo Stato di finanziare le attività, il personale e il funzionamento della Chiesa cattolica, con le sue decina di migliaia di istituti religiosi, parrocchie ed enti di varia natura, che avessero dichiarato di svolgere un “servizio sociale”, venne assicurata l’esenzione dall’Iva e dall’imposta su terreni e fabbricati e sulle successioni. e lo Stato, con la scusa della tutela artistica,  si sobbarcò il peso economico della costruzione e la manutenzione di edifici di culto. Sono passati diversi anni ed oggi solo con l’8 per mille il Vaticano guadagna circa 1 miliardo di euro l’anno e nel 2011 la cifra ha raggiunto il record di 1.118 milioni, solo sulla base di una apparente volontà maggioritaria dei cittadini italiani (il 44% dei contribuenti indica a chi attribuirlo e di questi solo il 35% sceglie la Chiesa cattolica) A queste cifre  si aggiungono i 360 milioni per gli stipendi degli insegnanti dell’ora di religione, 460 milioni per esigenze di culto e pastorale, 235 milioni per interventi caritativi, altri 700 milioni circa versati da Stato ed enti locali per le convenzioni su scuola e sanità. Ma non è tutto, mentre i cittadini italiani vengono privati di diritti fondamentali con i tagli scellerati ai servizi fondamentali e  al non più diritto al lavoro, il nuovo governo continua a privilegiare e accontentare lo Stato della Chiesa. Pochi giorni fa ha nella figura dl ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo,ha rafforzato il concordato del 1985   firmando due nuove intese con  il presidente della Conferenza episcopale, il cardinale Angelo Bagnasco, che puntano a rendere sempre più organici i docenti di religione  cattolica nella scuola pubblica, oltre ad aumenta re i contributi di 200 milioni di euro alle scuole private . Tra l’altro gli insegnanti di religione cattolica già godono di alcuni straordinari privilegi  come l’attribuzione rigida per classe,  significa che nell’era degli accorpamenti e dei tagli , se in una classe solo uno studente dovesse optare per l’insegnamento della religione cattolica sarà comunque assegnato per quella classe un docente di religione.
Milioni e milioni pagati da tutti, incomprimibili e insindacabili di gran lunga superiori al costo della casta politica. Amen!

Adele Dentice

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