lunedì 3 settembre 2012

Concorsi e concorsini


Un altro brutale inganno ai danni dei precari e dei giovani aspiranti futuri insegnanti. Un altro elemento distruttivo per la massa degli italiani rassegnati ad un programma di totale delegittimazione dei diritti fondamentali dei lavoratori della scuola, che pur essendo centinaia di migliaia ancora una volta vengono massacrati da una elefantiaca e costosissima macchina organizzativa, quella del concorso quizzone che vorrebbe apparire come soluzione del gran pasticcio della scuola; una trovata quella del Ministro Profumo utile solo a tentare di guadagnare, con l'aiuto di organi di stampa acquiescenti, qualche facile consenso ma innesca solo nuove tensioni tra gli una volta giovani , ormai alle soglie anagrafiche della pensione, e gli attuali giovani aspiranti frustrati docenti. Provvedimenti propagandistici privi di efficacia e maldestri, lo testimonia la generica destinazione dei posti riservati a coloro che già sono abilitati , ma poi si parla di altri da “accantonare”, non si sa bene per chi , una confusione che ingenera il reale sospetto che il governo bandisca il concorso tanto per far passare l’idea di un ipotetico suo interesse per il mondo dell’istruzione e della formazione, che in verità è ritenuto inessenziale e costoso.

Da sottolineare poi come hanno reagito i sindacati che in linea ipotetica approvano i concorsoni – quiz ma non possono non esprimere riserve e direi imbarazzo! Poiché al di là dei roboanti annunci di rilancio della pubblica istruzione, un po’ alla Berlusconi maniera con il suo milione di lavoratori e di qualche sindaco sceriffo con i più modesti 30.000, le nuove assunzioni previste quest’anno (che riguardano, peraltro, solo il personale docente) non rappresentano nuovi posti di lavoro ma, semplicemente, la copertura, peraltro parziale, delle cessazioni dal servizio(pensionamenti ritardati, peraltro, dai provvedimenti della Fornero ) senza contare che 10.000 posti saranno coperti dai docenti di ruoli in “esubero”, messi fuori gioco dalla cosiddetta riforma Gelmini con l’impoverimento dei curricula e dalla riduzione dell’orario scolastico. A questi vanno aggiunti i precari, in coda da decenni nelle graduatorie,vittime delle assunzioni centellinate non adeguatamente tutelati dai sindacati, che non sono parassiti buoni a nulla che pretendono il posto senza alcun diritto e privi di ogni professionalità, ma sono competenti ed esperti vincitori di concorsi semplicemente vittime della stoltezza di una classe politica-sindacale che cambiava le norme di reclutamento sulla base dei giochi e degli interessi economici a cui è subordinata "Purtroppo non è vero che il sindacato abbia operato, e continui a operare, alla luce del valore della solidarietà tra le generazioni. Se lo avesse fatto, probabilmente non avremmo una situazione in cui i giovani incontrano enormi difficoltà a entrare nel mercato del lavoro".

Invece di permettere il turn over, lasciando andare in pensione gli aventi diritto, diminuire il numero di alunni per classe, creare nuove cattedre riformando di nuovi i licei e i curricula degli altri tipi di istituti, i sindacati, miserevolmente svenduti alla perfida oligarchia finanziaria strangola – diritti, manifestano stupore e sdegno per la genialata del ministro Profumo così, dopo mesi di silenzio e di servile plauso al governo tecnico, ora tardivamente non possono non ergersi a difensori dei 150.000 ultra quarantenni se non cinquantenni che verranno sbattuti fuori all’ombra di un concorso che costerà 120 milioni di euro…se non di più… Senza contare il businnes della prova preselettiva con almeno 100 euro a testa per la partecipazione, più tutta la truffetta dei testi e dei corsi di formazione a pagamento organizzati dai sindacati,università ed enti di formazione. Basterebbe che l’opinione pubblica, ignara e rassegnata alla politica della miseria in cui ci hanno scaraventati, fosse informata sul fatto che i posti ci sono per tutti precari che ci lavorano da anni (e quindi chiarire l’imbroglio dell’organico di diritto e di fatto), il che equivarrebbe ad una stabilizzazione a costo zero, e che, se sul serio si investisse sulla scuola (classi da 20 alunni, lotta alla dispersione, ritiro dei tagli, lasciare andare in pensione la gente), i posti ci sarebbero anche per i nuovi laureati.

Adele Dentice

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