SSEMBRA NON ESSERCI VIA D’USCITA se è la legge dello Stato a blindare la volontà popolare e delegittimarne la sovranità, disconoscendo
La recente ratifica del decreto 83/2012 poi legge 134 datata 7 AGOSTO
2012, mostra la volontà del governo di sfruttare il Mare Adriatico per scopi
energetici a favore di multinazionali straniere, non dando alcun peso alle
mobilitazioni popolari spontanee e alle resistenze delle istituzioni e delle
associazioni dei territori coinvolte. L’attuale recentissima legge
ora in vigore predispone tra l’altro elementi decisamente peggiorativi rispetto
al DLGS decreto 128/2010(Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo
3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma
dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69), decreto che limita ogni intervento di
ricerca a 12
miglia dalle coste protette, ridotte a 5 miglia lì dove non viene
riconosciuto alcun elemento di pregio naturalistico, entro il quale non è
possibile effettuare trivellazioni, ma tale soglia non sarà applicabile lì dove le domande di concessioni
di coltivazione erano sotto esame in occasione del DLGS 128/2010, né varrà
per le licenze di esplorazione, che erano già state rilasciate prima DLGS
128/2010, inoltre sarà possibile prevedere un procedimento di estensione
.
Il Dr. Bill Higgs, Amministratore Delegato di Mediterranean Oil and Gas, ha commentato che la pubblicazione di questa nuova legge italiana consente alla Società da ora in avanti di continuare lo sviluppo del progetto Ombrina Mare, di notevole importanza strategica perla
Società. “ Stiamo già lavorando a stretto contatto con le autorità di
regolamentazione per progredire nell'assegnazione della concessione. Lo sviluppo del campo Ombrina Mare darà un contributo molto
positivo al l'economia italiana e locale (un risibile aumento del 3% delle royalties da
dividere con lo Stato e le autorità locali sic!). Crediamo che questa notizia, insieme ad altra nostra
licenza Area Malta 4 , garantisce di massimizzare il valore di due
risorse fondamentali per la
Società.
Un impegno inequivocabilmente finalizzato ad aumentare la produzione petrolifera del 20% con una proiezione dell’innalzamento del PIL di mezzopunto , a cui si devono aggiungere opere infrastrutturali faraoniche (gasdotti, centrali , trivellazioni ) tutti obiettivi che necessitano, dati i tempi dichiarati, di una normativa più snella che abolisca ogni burocrazie e tutela ambientale ma soprattutto liberi i petrolieri di perforare la terra e il mare d’Italia
Il Dr. Bill Higgs, Amministratore Delegato di Mediterranean Oil and Gas, ha commentato che la pubblicazione di questa nuova legge italiana consente alla Società da ora in avanti di continuare lo sviluppo del progetto Ombrina Mare, di notevole importanza strategica per
Un impegno inequivocabilmente finalizzato ad aumentare la produzione petrolifera del 20% con una proiezione dell’innalzamento del PIL di mezzopunto , a cui si devono aggiungere opere infrastrutturali faraoniche (gasdotti, centrali , trivellazioni ) tutti obiettivi che necessitano, dati i tempi dichiarati, di una normativa più snella che abolisca ogni burocrazie e tutela ambientale ma soprattutto liberi i petrolieri di perforare la terra e il mare d’Italia
Questa sferzata governativa, oltre a
favorire le multinazionali straniere, secondo gli annunci del
capo del dicastero dello Sviluppo economico rientrerebbero nel
piano energetico che prevede da qui al 2020 ben 180 miliardi di euro di
investimenti al fine di adeguare agli standard internazionali la
nostranormativa di autorizzazione e concessione che oggi richiede passaggi
autorizzativi lunghissimi ed è per molti aspetti molto più restrittiva
di quanto previsto dalle normative europee
I numeri elencati solo nel settore degli idrocarburi
parlano di investimenti dell’ordine di 15.000 miliardi con 25.000 posti
di lavoro assicurati e 6.500. milioni di tonnellate all’anno di greggio a
fronte degli attuali 5.400milioni di tonnellate in più meno gas serra immessi
nell’atmosfera nelle aree interessate della Val Padana, Alto Adriatico,
Abruzzo, off shore Ibleo (quindi Sicilia), ela Basilicata.
La tolleranza delle leggi italiane è
già di per sé molto ampia e favorevole allo scempio se consideriamo che
il Decreto Legge 152 del 3 aprile 2006 nell’art 104 recita“..per le attività di
prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi o gassosi in mare lo
scarico delle acque diretto in mare avviene secondo modalità previste dal
Ministro dell’ambiente e del territorio con proprio decreto , purchè
la concentrazione di oli minerali sia inferiore a 40mg/l“.
Consideriamo sul lungo termine l’effetto
a ridosso delle Tremiti dei rifiuti speciali quali fanghi e fluidi
perforanti e al raro ma possibile tragico incidente dello scoppio di un
pozzo petrolifero Conseguenze ritenute evidentemente inessenziali
per il processo finale di colonizzazione dell’Italia se la
modernizzazione e il “progresso” non si fermano davanti all’aumento dei tumori,
(nella zona di Priolo, in Sicilia, il 35% dei decessi avviene per
tumore), al collasso del turismo, alla definitiva compromissione
dell’habitat tutto a vantaggio delle multinazionali straniere e per di più per
un petrolio di bassa qualità e pochi spiccioli. Senza contare poi la
devastazione prodotta dalle esplosioni prodotte dai dispositivi air gun,
micidiali bolle d’aria che si propagano nell’acqua e provocano tra i
tantissimi negativissimi effetti gli spiaggiamenti da non dimenticare i 7
capodogli nel dicembre del 2009 sul Gargano, forse non del tutto slegati da
questa tecnica invasiva
Ma in tutto questo, c’è da chiedersi ,
mentre si decideva dell’ambiente e della vita, dove si
trovavano le segreterie di partito, le stesse che
oggi veicolano il messaggio di essere contro le estrazioni, di essere
vicino alle popolazioni locali che soffrono della presenza del petrolio, che
accusano il governo nazionale deresponsabilizzandosi, solo per arrivare col
vento del populismo in poppa alle elezioni del 2013 e a quelle che verranno?
adele dentice
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