martedì 4 settembre 2012

petroli d'Italia: POCHI VANTAGGI E MOLTI LUTTI


SSEMBRA NON ESSERCI VIA D’USCITA se è la legge dello Stato a blindare la volontà popolare e delegittimarne la sovranità, disconoscendo la Costituzione che comunque nega se stessa se l’art 117 di fatto  concede facoltà assoluta allo Stato in materia ambientale, una facoltà che si esprime soprattutto nel rafforzare i vincoli relativi alla ricerca di idrocarburi escludendo ogni peso politico dei pareri delle istituzioni territoriali e dei cittadini
La recente ratifica del decreto 83/2012 poi  legge 134 datata 7 AGOSTO 2012, mostra la volontà del governo di sfruttare il Mare Adriatico per scopi energetici a favore di multinazionali straniere, non dando alcun peso alle mobilitazioni popolari spontanee e alle resistenze delle istituzioni e delle associazioni dei territori coinvolte. L’attuale recentissima legge ora in vigore predispone tra l’altro elementi decisamente peggiorativi rispetto al DLGS decreto 128/2010(Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69), decreto  che limita ogni intervento di ricerca   a 12 miglia dalle coste protette, ridotte a 5 miglia lì dove non viene riconosciuto alcun elemento di pregio naturalistico, entro il quale non è possibile effettuare trivellazioni, ma tale soglia non sarà applicabile lì dove  le domande di concessioni di coltivazione  erano sotto esame in occasione del DLGS 128/2010, né varrà  per le licenze di esplorazione, che erano già state  rilasciate prima DLGS 128/2010, inoltre sarà  possibile prevedere un procedimento di estensione .
Il Dr. Bill Higgs, Amministratore Delegato di Mediterranean Oil and Gas, ha commentato che la pubblicazione di questa nuova legge italiana consente alla Società da ora in avanti di 
 continuare lo sviluppo del progetto Ombrina Mare, di notevole importanza strategica per la Società.  Stiamo già lavorando a stretto contatto con le autorità di regolamentazione per progredire nell'assegnazione della concessione Lo sviluppo del campo Ombrina Mare darà un contributo molto positivo al l'economia italiana e locale (un risibile aumento del 3% delle royalties da dividere con lo Stato e le autorità locali sic!).  Crediamo che questa notizia, insieme ad altra nostra licenza  Area Malta 4 , garantisce  di massimizzare il valore di due risorse fondamentali per la Società.  
Un impegno inequivocabilmente finalizzato ad aumentare la produzione petrolifera del 20%  con una proiezione dell’innalzamento del PIL di mezzopunto , a cui si devono aggiungere opere infrastrutturali faraoniche (gasdotti, centrali , trivellazioni ) tutti obiettivi che necessitano, dati i tempi dichiarati, di una normativa più snella che abolisca ogni burocrazie e tutela ambientale ma soprattutto  liberi i petrolieri di perforare la terra e il mare d’Italia
Questa sferzata governativa, oltre a favorire le multinazionali straniere,  secondo gli annunci  del capo del dicastero dello Sviluppo economico rientrerebbero  nel piano energetico che prevede da qui al 2020 ben 180 miliardi di euro di investimenti al fine di  adeguare agli standard internazionali la nostranormativa di autorizzazione e concessione che oggi richiede passaggi autorizzativi lunghissimi ed è per molti aspetti molto più restrittiva di quanto previsto dalle normative europee

 I numeri elencati solo nel settore degli idrocarburi parlano di investimenti dell’ordine di 15.000 miliardi con  25.000 posti di lavoro assicurati e 6.500. milioni di tonnellate all’anno di greggio a fronte degli attuali 5.400milioni di tonnellate in più meno gas serra immessi nell’atmosfera nelle aree interessate della Val Padana, Alto Adriatico, Abruzzo, off shore Ibleo (quindi Sicilia), ela Basilicata. 
La tolleranza delle leggi italiane è  già di per sé molto ampia e favorevole allo scempio se consideriamo che il Decreto Legge 152 del 3 aprile 2006 nell’art 104 recita“..per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi o gassosi in mare lo scarico delle acque diretto in mare avviene secondo modalità previste dal Ministro  dell’ambiente e del territorio  con proprio decreto , purchè la concentrazione di oli minerali sia inferiore a 40mg/l“.
Consideriamo sul lungo termine l’effetto a ridosso  delle Tremiti dei  rifiuti speciali quali fanghi e fluidi perforanti e al raro ma possibile tragico incidente dello  scoppio di un pozzo petrolifero   Conseguenze ritenute evidentemente inessenziali per il  processo finale di colonizzazione dell’Italia se la modernizzazione e il “progresso” non si fermano davanti all’aumento dei tumori, (nella zona di Priolo, in Sicilia, il 35% dei decessi  avviene per tumore), al collasso del turismo, alla definitiva compromissione dell’habitat tutto a vantaggio delle multinazionali straniere e per di più per un petrolio di bassa qualità e pochi spiccioli. Senza contare poi  la devastazione prodotta dalle  esplosioni prodotte dai dispositivi air gun, micidiali bolle d’aria che si propagano nell’acqua e provocano tra  i tantissimi negativissimi effetti gli spiaggiamenti da non dimenticare i 7 capodogli nel dicembre del 2009 sul Gargano, forse non del tutto slegati da questa tecnica invasiva
Ma in tutto questo, c’è da chiedersi , mentre si decideva dell’ambiente e della vita, dove si trovavano   le segreterie di partito, le stesse  che oggi veicolano il messaggio di essere contro le estrazioni, di essere vicino alle popolazioni locali che soffrono della presenza del petrolio, che accusano il governo nazionale deresponsabilizzandosi, solo per arrivare col vento del populismo in poppa alle elezioni del 2013 e a quelle che verranno?


adele dentice

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