martedì 22 giugno 2010

Bari Vecchia, futura fabbrica di cioccolata...



Il 16 giugno alle ore 20.00, in sala Odegitria a Bari Vecchia, si è tenuto l'incontro "Problemi e progetti per una città del futuro" con il sindaco Michele Emiliano, organizzato dal gruppo culturale della Cattedrale.
Le tematiche da affrontare riguardavano naturalmente la stessa città vecchia (lavoro, ztl, commercio, prospettive per i giovani ecc.) dato anche il luogo dell'evento e quindi il pubblico presente.

Com'è ovvio i barivecchiani non sono andati all'incontro per la bella "curiosità": che oramai ha lasciato il posto al senso d'ingiustizia, di rassegnazione (e talvolta di rabbia), dovuto al fatto di sentirsi declassati a pecore nere della città (in primis dalla classe dirigente e dal mondo culturale, e poi dopo, solo dopo, dagli altri baresi!). Essendo perlopiù gente umile, si dà il caso che non sappiano che farsene dei progetti faraonici, dei concetti astrusi e delle frasi retoriche fintocosmopolite sul futuro di Bari (nel Mediterraneo, porta d'Oriente e via farneticando...). Poche semplici richieste: lavoro, casa, posto auto (ai residenti). E riavvio dell'economia locale, ammazzata dall'invasione dei pub nelle due piazze centrali, veri e propri piccoli Billionaire per le legioni di ragazzini truzzi e consumisti che si ritrovano per la movida notturna (a proposito, i residenti rivogliono indietro anche il sonno).

Invece, e c'era d'aspettarselo, i barivecchiani hanno subito ancora insulti a raffica alla loro intelligenza. Per quel poco che è intervenuto, il personaggio Emiliano ha confermato di essere solo un miscuglio di pressapochismo e arroganza, ossia tuttò ciò che rimane di lui quando non è in campagna elettorale (per capirlo bastava appunto un evento pubblico assai più "dimesso" e meno pubblicizzato se confrontato con quel trionfo del populismo che sono state le comunali 2009).

Già degno di nota il ricordo autobiografico del sindaco (della sua felice giovinezza a Bologna per gli studi), da cui trae la personale conclusione che i baresi dovrebbero imparare tutto dai bolognesi, anzi diventare come loro (!), essendo rimasti tuttoggi i soliti meridionali un po' chiusi e levantini; nessuna sorpresa, è l'argomentazione che chiunque al sud sfodera dal taschino per far ricadere sui cittadini ed elettori la colpa di quelle che sono le proprie imperdonabili mancanze e responsabilità.

Una domanda dopo l'altra, Emiliano ha glissato imperterrito sui nodi e problemi chiave, con scusanti infallibili quali "non ci sono soldi" oppure "dovevano attuarlo i consiglieri", il che ormai è un suo leitmotiv con buona pace di tutti i suoi (comunque complici) delegati e sottoposti vari.

E per risollevare l'economia della città vecchia? Come punto di partenza, il primo cittadino indica la ristrutturazione delle case da parte degli abitanti, i quali però a suo dire forse mancano di coraggio nel farlo.... ciò che sfugge è che il coraggio non serve a niente, senza i soldi per poter ristrutturare! E tutti sanno che di soldi a Bari Vecchia, sempre al top della miseria economica e della devianza, non ne girano assai tra chi ci vive; ma Emiliano lo sa benissimo, e con lui quelli che per anni hanno amministrato prima di lui. Ci penseranno, come al solito, i facoltosi notabili della Bari bene, che in decenni si sono appropriati di mezza città vecchia, a "ristrutturare" laddove i residenti non potranno permetterselo (e continueranno ad andar via) .

Riqualificate le case si  possono di conseguenza affittare camere ai turisti: il sindaco pensa in particolar modo a quelli delle crociere (che, dice con rammarico, "lasciano sempre il portafoglio sulla nave"). Anzi, meglio ancora: i residenti dovrebbero lasciar loro sempre aperte le proprie case, magari per offrire tutto l'anno "cioccolata calda e savoiardi" come si fa alla festa di San Nicola a dicembre (???).

Insomma, l'idea di una Bari Vecchia trasformata in un tristo incrocio tra il museo vivente e il luna park, a completa disposizione del "pubblico pagante". Come la morte a Venezia, oggi la follia a Bari: nessun tentativo di sostenere un modello di turismo accessibile e non consumistico, di far risorgere la scuola S.Nicola lasciata chiudere, di rilanciare i mestieri tradizionali, di incentivare soprattutto i posti di lavoro con cooperative di gente del luogo, per rubare braccia alla criminalità organizzata. Dimenticavamo, Emiliano ha ribadito, già che c'era, che quella a Bari è scomparsa del tutto. Come, del resto, i famigerati 30.000 posti di lavoro da lui promessi in campagna elettorale.

Andrea Russo

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